DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI…
Carlo Tarallo per la Verità
Una vera e propria attrazione fatale, quella del Giglio magico per le banche e i banchieri. I fedelissimi di Matteo Renzi, a cominciare da Maria Elena Boschi, hanno avuto contatti telefonici e incontri anche con l' ex direttore generale della Pop Vicenza, Samuele Sorato, imputato nel processo per il dissesto dell' istituto guidato da Gianni Zonin (la sua posizione è stata stralciata per motivi di salute).
È quanto scrive l' Espresso, confermando quanto aveva già dichiarato alla Verità, lo scorso 12 dicembre, Adriano Cauduro, ex capo del personale e vicedirettore generale della Popolare di Vicenza, licenziato la scorsa estate pur non essendo mai stato sfiorato da un' inchiesta. Zonin e altri cinque manager della banca sono alla sbarra a Vicenza, accusati di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e falso in prospetto. Zonin ha «scaricato» sullo stesso Sorato tutte le responsabilità.
«Sorato», aveva detto Cauduro alla Verità, «si era incontrato con la Boschi, secondo quanto mi ha riferito lui stesso. L' occasione è stata un Palio di Siena». Samuele Sorato, braccio destro di Zonin, fu licenziato nel maggio del 2015, quando l' enormità del buco nel bilancio della Popolare di Vicenza iniziava a diventare di dominio pubblico.
Sorato, dunque, avrebbe intrattenuto rapporti cordiali e intensi con l' entourage di Matteo Renzi, come risulta dagli sms recuperati dal suo telefonino. «Complimenti a Matteo e a tutti voi per il grande lavoro che avete fatto», scriveva ad esempio Sorato a Francesco Bonifazi, tesoriere del Pd e fedelissimo di Renzi, l' 8 dicembre del 2013, quando i primi risultati delle primarie per la scelta del segretario del Pd davano in testa l' ex Rottamatore. Il giorno prima, Bonifazi aveva scritto a Sorato invitandolo a sostenere Renzi alle primarie, e ricevendo in risposta un ossequioso: «Sarà fatto».
protesta dei risparmiatori davanti banca etruria 11
Dall' agenda di Sorato si apprende inoltre che, il 30 ottobre 2013, l' ex dg della Popolare di Vicenza era stato ricevuto da Maria Elena Boschi, e che all' incontro aveva partecipato anche Bonifazi. La Boschi, in quel periodo, era appena stata eletta deputata, era coordinatrice della Leopolda e nel febbraio successivo sarebbe entrata nel governo Renzi come ministro delle Riforme.
Nell' agenda di Sorato, scrive l' Espresso, c' è traccia anche di «incontri riservati» con Pier Luigi Boschi, il padre di Maria Elena. Non si conoscono i contenuti degli incontri, ma è noto che la Popolare di Vicenza era in cerca di banche da acquistare, e che tra gli istituti messi nel mirino da Gianni Zonin e i suoi manager c' era anche Banca Etruria, istituto di cui babbo Boschi è stato prima amministratore e poi vicepresidente.
Altro sms interessante è quello inviato nel marzo 2015 da Bonifazi a Sorato: «Mi sono mosso. Vorrei fare», scrive Bonifazi, «approfondimenti con te e alcuni miei parlamentari veneti. Dammi una data». Dagli sms agli atti dell' inchiesta emerge anche il ruolo di tramite tra Sorato e i renziani ricoperto dall' imprenditore toscano Marco Bassilichi.
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