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DAGOANALISI
"La mia scorta? E' la gente". Così il neo-Premier Matteo Renzi all'inizio del mandato. Beata ingenuità : dopo quella rinuncia, Matteuccio la scorta ce l'ha, eccome (è dovere dello Stato tutelarlo). Ma in questa contraddizione, ignorata dai più, si può leggere la rogna fondamentale con cui il pirotecnico Renzie si misurerà da oggi a fine anno.
Ovvero: oltre alle parole rivoluzionarie, riesce a produrre dei fatti, o no? Finora, di comunicati, slide, conferenze, trasmissioni tv (e disegni di legge, che però non contano nulla), se ne sono visti a tonnellate; di norme, leggi in vigore, atti concreti, quasi zero. Sul lavoro, si vedrà dopo l'approvazione di una legge-delega.
Sulle riforme, si vedrà dopo le votazioni del Senato. Quali sono le vere scadenze? Sono due: le elezioni europee del 25 maggio, per cui Matteuccio moltiplicherà annunci, sorprese, promesse, perché vuole incassare più voti possibile. Finora, infatti, la legittimazione popolare ce l'ha solo nei sondaggi; quella politica se l'è presa con il golpetto anti-Letta; quella parlamentare zoppica, ed è pure più fragile di quel che appare.
La seconda scadenza è la fine del semestre italiano di Presidenza UE. Napolitano, infatti, ha messo in chiaro: "Io fino a dicembre le Camere non le sciolgo". Dunque, da fine maggio a fine dicembre, so' cavoli amari. Renzie dovrà dimostrare che riesce ad ottenere risultati, e non solo commentare come fosse un passante - oppure Grillo - i dati catastrofici della disoccupazione, quelli deprimenti della crescita, quelli raggelanti del debito pubblico.
Proviamo a ricordare le promesse renziane? A febbraio, la riforma della Costituzione. A marzo, la riforma del lavoro. Ad aprile, la riforma della pubblica amministrazione e della burocrazia. A maggio, la riforma del fisco. Il calendario, come l'annuncio sulla scorta, è già bello che saltato. Ma le riforme saranno soltanto cornici, o ci sarà l'attuazione concreta? A inizio aprile, i fuochi d'artificio funzionano ancora.
A fine maggio, probabilmente pure (e per questo, nel PD c'è mugugno diffuso, ma sotterraneo, in attesa di contare il bottino delle Europee). Il calendario può diventare la miccia, ma sarà la prova dei fatti, delle realizzazioni, a far saltare (o salvare) Matteuccio. Resta comunque la possibilità , per il pirotecnico Renzie, di partecipare al Campionato Mondiale di Fuochi d'Artificio. Quest'anno, è in programma tra luglio e agosto sul Lago Maggiore.
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