DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA…
1 - MA I VERTICI CINQUESTELLE ISOLANO VIRGINIA: QUELLE NOMINE RESPONSABILITÀ SOLO SUA
Estratto dell’articolo di Stefania Piras per “il Messaggero”
«Ora basta, non c' è stato alcun finanziamento per noi, quello che Lanzalone ha fatto là dentro, se lo ha fatto, non è competenza nostra e non dovevamo controllare noi». Nello sfogo di una fonte a metà tra il governo e il gruppo parlamentare M5S ci sono due elementi significativi: il rifiuto della responsabilità politica e amministrativa del caso Tor di Valle e la «prova regina», scandiscono che «Virginia tutto era tranne che commissariata».
[…] Luigi Di Maio, Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro hanno tutti assunto primari ruoli di governo e ora dovranno monitorare a livello istituzionale, e non politico, tutti gli enti locali, non solo quelli pentastellati. Così il Movimento nazionale (l' aggettivo è un copyright della sindaca) si affranca dall' ennesimo maremoto giudiziario che ha investito il Campidoglio.
DANIELE FRONGIA E VIRGINIA RAGGI
«I nostri deputati non possono passare il tempo a rincorrere e a spiegare vicende di cui non sanno nulla», ripete la stessa fonte parecchio infastidita. «Governiamo Roma, è giusto che ci prendiamo le nostre responsabilità ma qui il Movimento non ha responsabilità di alcun tipo, né penale, né civile, né amministrativo, né politico», continua sottolineando che le ultime due stanno altrove, ovvero nelle stanze in cui si decide e si sviluppa «autonomamente e legittimamente l'attività amministrativa di una giunta». «Ok se è stata fatta una nomina al Comune che comunque era una persona brava, stimata, ma cosa c' entra la componente parlamentare?», si chiede. […]
2 - RAGGI NEL BUNKER SFIDA I RIBELLI: «SE MI SFIDUCIATE, TUTTI A CASA»
Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “il Messaggero”
Chissà se avrebbe immaginato di passarlo così, il secondo compleanno sul Colle capitolino, coi cronisti che si radunano sotto la Lupa, e lei, nel bunker circondata solo dai fedelissimi, mentre un pezzo della sua maggioranza è tentato dallo strappo, ora che la grana Tor di Valle è deflagrata tra arresti e accuse di mazzette, mentre l' amministrazione pentastellata è scottata dall' ennesimo cortocircuito per l' intitolazione (votata e poi rimangiata) di via Almirante.
[…] «Sono saltati gli schemi, si va in ordine sparso», confida un consigliere prima di immergersi nella riunione fiume, convocata sul fare della sera per parlare dell' affaire stadio e di tutto il resto. Alla fine la faida rientra, Raggi la spunta. «Ma deve esserci più condivisione sulle scelte», è la promessa strappata dai consiglieri. Che negli sfogatoi interni, da giorni, vanno ripetendo: «Deve ascoltare più noi, meno gente tipo Lanzalone».
LA MINACCIA
La giornata di Virginia Raggi era cominciata con un altro scossone. La notizia, raccontata sul Messaggero, è che almeno tre consiglieri sarebbero pronti alla rottura. «Tanto se cado io, si va tutti a casa», dice la sindaca ai suoi. Messaggio chiaro: se l' esperienza dei pentastellati al governo di Roma finisse così, è game over per tutti. Nessuno pensi che sarà ricandidato, anche perché la pattuglia dei grillini in Aula Giulio Cesare, in larga parte, è al secondo mandato. E la regola aurea del M5S, almeno per ora, non verrà cambiata.
Si lavora per la pace - insomma, almeno una tregua - mentre antipatie e dissidi maturati in due anni di travagli rendono l' atmosfera elettrica e cupa. Il clima dei sospetti, per le chat svelate pubblicamente sul ruolo di Lanzalone, fa il resto. Fuori, nella piazza disegnata da Michelangelo, intorno alla statua del Marc' Aurelio, i consiglieri smorzano e dissimulano: «La sfiducia? Ma no, è una riunione ordinaria...». «Lo stadio? Non ne parleremo». E via così, mascherando.
LUIGI DI MAIO E VIRGINIA RAGGI
[…] Per sedare la fronda, Raggi si è affidata a Daniele Frongia, l' ex vicesindaco ora assessore allo Sport. È lui a elaborare la strategia, la sfida ai ribelli. E il piano si rivela vincente, perché Raggi argina i contestatori e prima ancora che il vertice di maggioranza inizi una nota del M5S romano annotava questo: «Siamo tutti uniti insieme alla sindaca Raggi, chi dice che siamo divisi afferma il falso». […]
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