ursula von der leyen vladimir putin

ALT! LA COMMISSIONE EUROPEA PROVA AD AGGIRARE I GUAI LEGALI SUGLI ASSET RUSSI CONGELATI – URSULA VON DER LEYEN PROPONE DI FINANZIARE L’UCRAINA CON UNO STRUMENTO D’EMERGENZA: UN “PRESTITO PER LE RIPARAZIONI” CHE POTREBBE MOBILITARE FINO A 210 MILIARDI DI EURO – MA, COME NELLA VECCHIA PROPOSTA SUI 140 MILIARDI "CONGELATI", RESTANO MOLTI DUBBI: GLI STATI MEMBRI DOVREBBERO COMUNQUE FORNIRE GARANZIE "IRREVOCABILI", E TUTTO SI BASA SULL'EVENTUALITÀ CHE LA RUSSIA ACCETTI DI VERSARE RIPARAZIONI UNA VOLTA FINITA LA GUERRA...

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

L’EUROPA PROVA A RISPONDERE A PUTIN: LE DUE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE PER DARE 90 MILIARDI ALL’UCRAINA (E CHE COSA LE RENDE COMPLICATISSIME)

Estratto dell’articolo di Federico Fubini per www.corriere.it

 

ursula von der leyen putin

Il giorno dopo che sono emersi alla luce del sole i dissidi con la Banca centrale europea all’ipotesi di garantire un prestito da 140 miliardi per l’Ucraina, «basato» sugli asset russi congelati dall’Europa, la Commissione europea ha proposto di finanziare lo sforzo bellico di Kiev con uno strumento d’emergenza che consentirebbe di raccogliere fino a 210 miliardi di euro. Almeno in teoria.

 

Una somma fino a questa cifra potrebbe essere prestata all’Ucraina, la quale poi rimborserebbe se e quando la Russia dovesse versarle delle riparazioni di guerra.

 

La decisione dell’Unione europea, in questa ipotesi, potrebbe essere presa a maggioranza qualificata.

 

VLADIMIR PUTIN DOLLARI

C’è solo una controindicazione: poiché è estremamente improbabile che la Russia accetti mai di versare riparazioni a Kiev, se le riserve di Mosca non possono essere mobilitate allo stesso scopo, si rischia di condannare l’Ucraina al rischio di un default sovrano […].

 

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha detto oggi che complessivamente le istituzioni finanziarie Ue detengono 210 miliardi di asset russi immobilizzati dalle sanzioni - di cui la gran parte detenuti da Euroclear, in Belgio.

 

L’idea di von der Leyen sarebbe quella di vietare ogni trasferimento di asset alla Banca centrale russa, di fatto bloccando gli asset russi in Europa; queste «sanzioni» sarebbero giustificate dalla necessità di «limitare i danni all’economia europea».

 

VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROK

Lo strumento si basa su un «prestito per le riparazioni».

 

[…] Per finanziare il prestito per le riparazioni dell'Ucraina, l'Unione prenderebbe in prestito da istituti finanziari i saldi di cassa che si accumulano poiché le transazioni relative alle attività e alle riserve della Banca Centrale di Russia non sono consentite: «Si tratta di uno scambio di attività nel bilancio del rispettivo istituto finanziario da liquidità a strumento di debito dell'Unione».

 

La Ue, in sostanza, utilizzerebbe i proventi di questo strumento di debito per finanziare un prestito di riparazione a ricorso limitato all'Ucraina. Prestito che verrebbe rimborsato dall'Ucraina una volta ricevute le riparazioni dovute dalla Russia, a cui ha legalmente diritto.

putin ursula von der leyen

 

Secondo l’Ue, il prestito di riparazione costituisce un meccanismo reversibile, in base al quale, una volta soddisfatte le condizioni per la revoca delle sanzioni, come espresse dal Consiglio europeo e dal G7 - vale a dire la cessazione da parte della Russia della sua guerra di aggressione contro l'Ucraina e il risarcimento dei danni causati da tale guerra - l'Ucraina rimborserà l'Unione, l'Unione rimborserà i prestiti concessi dagli istituti finanziari e questi istituti finanziari rimborseranno la Banca Centrale Russa.

 

Per tutelare pienamente la posizione finanziaria dell'istituto finanziario interessato e consentirgli di onorare tutti gli impegni contrattuali, «gli Stati membri possono fornire all'Unione garanzie irrevocabili, incondizionate e a richiesta a sostegno di tale assunzione di prestiti».

 

MATTEO SALVINI CON MAGLIETTA DI PUTIN AL PARLAMENTO EUROPEO

Le garanzie sarebbero calcolate in base alla rispettiva quota relativa nel reddito nazionale lordo totale dell'Unione.

 

Come seconda linea di difesa, l'Unione dovrebbe essere dotata di un meccanismo di liquidità, che consenta all'assunzione di prestiti dell'Unione di sostenere i rimborsi, se necessario. Infine, come terzo livello di difesa, l'Unione dovrebbe essere in grado di adempiere ai propri obblighi con titoli di debito dell'Unione.

 

«Questa difesa a tre livelli garantisce che non vi sia alcuno scenario in cui gli istituti finanziari interessati non vengano rimborsati».

[…]

 

VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN

I dubbi sull’opportunità di attivare un simile meccanismo, che di fatto necessiterebbe delle garanzie dei singoli Stati, sono molti, dal punto di vista legale; un funzionario europeo ha definito «folle» questa strategia.

 

La seconda opzione proposta da von der Leyen prevede di emettere un bond garantito dal bilancio dell’Unione europea per 90 miliardi di euro per trasferire i proventi all’Ucraina. In questo caso le riserve russe non sarebbero in alcun modo toccate, ma resterebbero due nodi da sciogliere.

 

In primo luogo, serve comunque l’unanimità dei 27 governi per decidere (Ungheria inclusa). In secondo luogo, i 90 miliardi coprirebbero solo circa due terzi del fabbisogno dell’Ucraina per i prossimi due anni e von der Leyen dice che altri paesi della comunità internazionale dovrebbero colmare la differenza.