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“STARLINK NON È IL GIOCATTOLO DELLA POLITICA”. E PERCHÉ LA POLITICA ITALIANA DOVREBBE ESSERE IL GIOCATTOLO DI ELON MUSK? – ANDREA STROPPA, REFERENTE ITALIANO DELL’UOMO PIÙ RICCO DEL MONDO, CONTINUA AD ATTACCARE IL PD E FRATELLI D’ITALIA, PER L’INTESA SUL DDL SPAZIO (CHE DOVREBBE REGOLAMENTARE LE TECNOLOGIE DI INTERNET SATELLITARE): “È UNA CROCIATA ANTI-MUSK” – A CHE PUNTO È “L’ALTERNATIVA” EUROPEA? MOLTO INDIETRO: CI VORRANNO 5 ANNI PER LANCIARE 290 SATELLITI, MUSK NE HA GIÀ 7MILA IN ORBITA…

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STROPPA, STARLINK NON È IL GIOCATTOLO DELLA POLITICA

ANDREA STROPPA ELON MUSK

(ANSA) - "Il Pd ha impostato il suo contributo alla legge come una crociata anti-Musk, e FdI gli è andata dietro. Starlink non è il giocattolo della politica".

 

Andrea Stroppa, referente di Elon Musk in Italia, torna - su X - ad occuparsi del ddl Spazio. E lo fa puntando nuovamente il dito contro la politica italiana incapace di vedere - tranne "menti più lucide" - che dotarsi di sistemi satellitari complessi come Starlink (che non hanno, sottolinea, nemmeno Paesi come Cina, Russia e India), richiede "anni di duro lavoro, assenza di burocrazia e miliardi di investimenti".

 

"Per chi non ha seguito la nascita della legge italiana sullo spazio - era stata la sua premessa - questa regola anche la parte sulle comunicazioni satellitari. In questi mesi c'è stato un valzer tra "tecnologie europee" e tecnologie dei "Paesi NATO".

 

A un certo punto stavano per vietare tutte le tecnologie non europee, come Starlink. Poi si sono resi conto che sarebbero stati gli unici in Europa e nell'Occidente a fare una cosa del genere e si sono fermati. Peraltro, senza un motivo reale".

 

starlink satelliti

"A quel punto, però - lamenta Stroppa - il dado era tratto: cavalcando le polemiche, il Ddl sullo spazio è diventato uno strumento per tirare per la giacca un sistema satellitare americano: 'Non possiamo fidarci!' 'Non è sicuro!' 'Non possiamo collaborare perché minacciano di staccarlo agli ucraini'. Starlink - puntualizza - non è il giocattolo della politica".

 

Ricordando che si sta parlando di "una tecnologia rivoluzionaria che garantisce l'accesso a Internet a milioni di persone nei luoghi più remoti del pianeta" contribuendo "alla sicurezza nei teatri di guerra e durante disastri naturali" offrendo "lavoro a decine di migliaia di persone" e permettendo "ai medici di fare telemedicina, come sta accadendo a Gaza", Stroppa torna quindi a lamentare l'atteggiamento di Pd e FdI ribadendo: "Starlink non è il giocattolo della politica". E concludendo: "mi fanno ridere" quelli che dicono "'come ti permetti a interessarti di queste cose?' Perché - domanda - conoscete altri sistemi di connessione satellitare a bassa orbita? Cioè boh".

 

LA PARTITA (ANCORA APERTA) DELLA RETE DI STARLINK

Estratto dell’articolo di A. Bac. per il "Corriere della Sera"

 

ELON MUSK GIORGIA MELONI ANDREA STROPPA

A che punto è la gara dei satelliti europei con quelli di Elon Musk? A dicembre scorso, l’Unione europea ha previsto un investimento da 10,6 miliardi di euro per sviluppare una rete satellitare in grado di battersela proprio con il sistema di satelliti Starlink di Musk: il 61% della cifra sarà finanziato dall’Ue e da altri enti, come l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), mentre la parte restante verrà dal consorzio industriale SpaceRise, guidato da Eutelsat, con SeS e Hispasat.

 

Accanto a questo consorzio, si schiera un gruppo di subappaltatori europei di grosso calibro, che vanno da Thales Alenia Space ad Airbus, da Telespazio a Deutsche Telekom.

iris2

Ma il punto debole sono i tempi: il progetto che ha in mente Ursula von der Leyen, cioè Iris2 (la costellazione di 290 satelliti di cui 170 in orbita bassa) non sarà pronto prima del 2030.

 

Solo cinque anni, ma capaci di dare a Musk un vantaggio competitivo di cui già sta godendo. Starlink è già su piazza attraverso la sua rete di circa 7 mila satelliti. E con questa tecnologia SpaceX è presente ormai in oltre cento Paesi. Inoltre Starlink può fornire servizi a bassa latenza con satelliti Leo in orbita, molto più vicini alla terra rispetto a quelli Geo.

 

lancio satelliti starlink spacex

Non c’è però solo Starlink già all’opera, in Europa: in Gran Bretagna esiste già OneWeb, proprietà della società satellitare francese Eutelsat, che sta perfezionando una costellazione di 654 satelliti in orbita terrestre bassa, allo scopo di fornire copertura Internet a banda larga ai clienti di tutto il mondo. Un sistema che dovrebbe cominciare a funzionare questa primavera, secondo gli ultimi annunci.

 

Il Financial Times ha segnalato che il mercato dei satelliti troverà a breve anche un altro campione quando Amazon lancerà il proprio servizio a banda larga, probabilmente a fine anno. Il progetto Kuiper di Jeff Bezos è già autorizzato a lanciare 3.236 satelliti per la parte bassa dell’orbita terrestre per un investimento monstre di 10 miliardi di dollari.

 

GIORGIA MELONI - URSULA VON DER LEYEN

[…] Il ruolo italiano in Iris2 sarà rilevante, visto che l’Italia ospiterà nel Centro spaziale del Fucino la principale stazione terrestre e parteciperà in tutti i segmenti del progetto con un ritorno importante, anche in termini di posti di lavoro, attraverso Thales Alenia Space (joint-venture tra Thales al 67% e Leonardo al 33%) e Telespazio (joint-venture tra Leonardo al 67% e Thales al 33%).

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