DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER…
Il post di Angelo Tofalo sul suo blog pubblicato da www.startmag.it
Ho cercato per un anno di stare accanto al Ministro Trenta e di spiegarle che il nemico non è Salvini, o chissà chi altro, ma chi, all’interno dell’apparato, vuole continuare ad agire senza l’indirizzo ed il controllo politico. Purtroppo, consigliata male, ha deciso di fare valutazioni diverse.
la ministra elisabetta trenta (1)
Ad oggi, dopo un anno da Sottosegretario, gran parte delle informazioni che ricevo per svolgere il mio lavoro non vengono dagli uffici preposti a coordinare le figure di vertice ma da tutte le persone, e vi assicuro che sono tante, che mi hanno riconosciuto come un ragazzo dai valori ben saldi, una persona seria e appassionata che lavora per il bene del Paese. Così però è troppo faticoso. Stiamo correndo questa “maratona” con le mani legate dietro la schiena, masochisti come solo noi sappiamo essere. E dove si discute di queste cose? Dove sono i luoghi adibiti alla costruzione di pensieri più complessi?
Per avere la fiducia degli uomini che oggi mi aiutano a ricevere in tempo zero le informazioni utili a svolgere il mio incessante lavoro ho fatto di tutto! Lanci con il paracadute, voli in aereo, vestizioni e prove degli equipaggiamenti, perlustrazioni nei boschi con i nostri uomini, viaggi in sottomarino, convegni e riunioni su riunioni, anche notturne. E approfitto per ringraziare chi ha capito che sono solo uno strumento per riorganizzare e migliorare settori delicati.
Ma il mio è solo un esempio. Parlando con altri colleghi, sono venuto a conoscenza che anche in altri ministeri ci sono problematiche affini. Se noi Sottosegretari, persone con una lunga storia nelle fila del MoVimento (anche da prima che esistesse), dovevamo essere i “cani da guardia” dei valori, del programma e del metodo, oggi dobbiamo prendere atto che questo compito non può essere portato a termine con successo se non vengono cambiate le modalità di azione.
Sono entrato nelle Istituzioni per spezzare le catene dei vecchi poteri che ostacolano l’ammodernamento dello Stato e mi sono ritrovato nel mio dicastero ad assistere a incomprensibili scelte, quasi mai coordinate politicamente, che hanno solo rafforzato, a causa di errori grossolani, l’influenza di capi e capetti del passato. Il tutto, purtroppo, a discapito del Paese. Ho tenuto duro per un anno.
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