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Carlo Tarallo per Dagospia
Vent'anni e non sentirli: Antonio Bassolino fa i conti con la sua "ultima tentazione", ricandidarsi a sindaco di Napoli. Era il 5 dicembre 1993 quando Onn'Antonio sconfisse Alessandra Mussolini e varcò il portone di Palazzo San Giacomo (sede del Comune): iniziò quel giorno un crescendo continuo tra rielezione al primo turno a Napoli (1997), incarico di Ministro del Lavoro nel governo D'Alema (1998), conquista della presidenza della Regione Campania (2000). Poi i rifiuti, le inchieste e le polemiche travolsero Bassolino e tutti (o quasi) i fedelissimi. E ora?
E ora, stando a spifferi attendibilissimi, Bassolino vuole ricominciare dal suo più grande amore: la fascia tricolore. L'idea di ricandidarsi scaturisce (anche) da una previsione, comune del resto a tantissimi osservatori: quella che l'avventura di Luigi De Magistris a capo dell'amministrazione comunale non durerà ancora a lungo. Dunque, è bene iniziare a prepararsi a tornare in campo come ai vecchi tempi.
Riunioni coi "fedelissimi" già in corso, alcune considerazioni su ex colleghi (Enzo Bianco, Leoluca Orlando) tornati in pompa e magna a guidare Catania e Palermo, l'immagine di "padre nobile" della sinistra napoletana restituita a Nonno Antonio dai media locali, che non perdono occasione per intervistarlo su qualunque argomento mentre anche i dirigenti del Pd (gli stessi che ne avevano dichiarato la "impresentabilità ") si affannano a ossequiarlo qualunque cosa scriva, dica o "cinguetti". Ma a proposito di Pd....
Come prenderà il partito la decisione di Bassolino? Lo appoggerà ? Lo sosterrà ? Lui, a quanto pare, manco se ne cura. La decisione di candidarsi è presa. I simboli? Per quello che contano...
2-Larghe intese o poche pretese? Mistero a Napoli, dove venerdì scorso un senatore e un consigliere regionale del Partito Democratico sono stati avvistati al quartier generale del Pdl di Piazza Bovio. Cercavano (sperando di non essere pizzicati) una "interlocuzione" con i Banana Boys napoletani: ma chi sono? Uno è un ex sindaco (ed ex giovane) neosenatore al quale un recente insuccesso elettorale nel suo ex "feudo" ha dato alla testa; l'altro, un ex capogruppo in cerca di (nuovo) autore. La "missione segreta" avrà avuto successo? Ah saperlo...
3-Chi ha detto che il Pdl è un partito conservatore? Almeno in Campania, tutt'altro! L'arcigay invita i berluscones campani al gay pride del 29 giugno a Napoli, e nel partito si apre il dibattito. Sorpresa: l'ala "liberal" batte i contrari alla partecipazione. Favorevoli Luigi Cesaro, Pasquale Giuliano e persino il "federale" Amedeo Laboccetta, che sfileranno in corteo. Si resta in attesa della adesione di Mara Carfagna...
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