ARMSTRONG FINISCE IN GALERA? - LANCE ABBANDONATO ANCHE DA NIKE LASCIA LA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE ANTICANCRO FONDATA NEL ’97 - RISCHIA L’ACCUSA DI SPERGIURO PER AVER MENTITO SUL DOPING IN COLLOQUI CON LA SUA ASSICURAZIONE - AVEVA NEGATO DI FREQUENTARE IL DOTTOR FERRARI NEL 2005 - LA MOGLIE DI GREG LEMOND BUTTA L’EX CAMPIONE FUORI STRADA: “LO SPONSOR COPRÌ UNA POSITIVITÀ DI ARMSTRONG, PAGANDO 500MILA DOLLARI ALL'UCI…”

Paolo Tomaselli per il "Corriere della Sera"

L'autunno del campione è ogni giorno più cupo. Lance Armstrong lascia la presidenza della sua fondazione Livestrong, che raccoglie dal 1997 fondi per la lotta contro il cancro e incassa l'addio della Nike, lo sponsor che è sempre stato al suo fianco e che addirittura creò la linea d'abbigliamento sportivo 2/10, come la data (del 1996) in cui Armstrong divenne per il mondo un malato di cancro.

Adesso la preoccupazione principale del tiranno in disgrazia è quella di evitare l'accusa di spergiuro. E non è certo un caso che ieri, attraverso il suo sito, il dottor Michele Ferrari abbia respinto tutte le accuse fatte dall'agenzia antidoping americana, ma una più delle altre, quella di aver lavorato con Armstrong nel 2005: «I pagamenti erano relativi agli anni precedenti» ha dichiarato il medico ferrarese.

Il motivo? Il rischio per Armstrong di finire sotto accusa per spergiuro, che negli Stati Uniti può costare fino a 30 anni di prigione (o un milione di ammenda). Marion Jones se la cavò con sei mesi per avere negato il doping. Il caso del texano è più sfumato e fa pensare ad altre battaglie legali. In una deposizione rilasciata nell'autunno il corridore aveva negato di frequentare Ferrari nel 2005 («Of course not», la sua risposta alla domanda diretta).

Le parole di Armstrong erano state rilasciate in una deposizione sotto giuramento, nell'ambito del contenzioso che lo vedeva contrapposto all'assicurazione Sca Promotions, che si rifiuta di pagare i premi al corridore (5 milioni di dollari), a causa dei sospetti di doping.

In quella stessa inchiesta sono conservati i verbali dell'agente di Armstrong, Bill Stapleton, che racconta della convocazione d'urgenza nel 2001 da parte di due sponsor come Coca Cola e American Airlines: «Mi chiedete di guardarvi negli occhi e dire che non ci saranno problemi? Farò di più - disse Stapleton ai due colossi -. Vi propongo di sottoscrivere un'uscita immediata da parte vostra e un rimborso completo del vostro investimento qualora si verifichi una positività o accada qualcosa d'altro tipo».

Le preoccupazioni quindi oltre che penali sono anche economiche, anche se Armtrong ha un patrimonio stimato in 96 milioni di euro. La fondazione Livestrong ha raccolto oltre 500 milioni di dollari per la ricerca. Ma è precipitata nell'indice di valutazione basato sulla trasparenza dell'amministrazione dei fondi. E ieri Lance si è fatto da parte: «Per risparmiare alla fondazione gli effetti negativi relativi alla controversia che riguarda la mia carriera, pongo fine alle mie funzioni di presidente».

La Nike non abbandona Livestrong (il cui simbolo è il braccialetto giallo), ma lascia al suo destino uno dei suoi uomini simbolo con un ingaggio da otto milioni all'anno: l'annuncio della separazione arriva poche ore dopo che il quotidiano New York Daily Post ha rivelato la testimonianza (anche questa sotto giuramento) fatta dalla moglie di Greg LeMond: «Lo sponsor coprì una positività di Armstrong, pagando 500mila dollari all'Uci». La questione è tutta da verificare, ma per non sbagliare anche lo sponsor «con grande tristezza» scarica il cowboy: «Poiché le prove sul fatto che si sia dopato e ci abbia ingannato per più di dieci anni sembrano inconfutabili».

Solo i vertici dell'Unione ciclistica internazionale restano imperturbabili, in attesa della risposta che devono dare all'Usada in merito alla radiazione e all'annullamento dei risultati di Armstrong, entro la prima settimana di novembre. Comunque vada, le polemiche, i sospetti e le rese dei conti non finiranno lì.

 

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