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È RIMASTO SOLO CHRISTIAN RAIMO A SFOTTERE GLI IMPROPONIBILI GRILLINI ROMANI - IL NUOVO ASSESSORE AI TRASPORTI È DIPLOMATO AL LICEO ARTISTICO (40/60) HA UN INGLESE ELEMENTARE, FA IL PITTORE E NON SI È MAI OCCUPATO DI TRASPORTI IN VITA SUA. NON HA MANCO LA PATENTE! - ORA CHE I RENZIANUCCI ROMANI SONO AL GOVERNO COL BIBITARO, TACCIONO SUGLI INCOMPETENTI DEL MOVIMENTO BERSAGLIATI FINO A IERI
Roma ha un nuovo assessore ai trasporti, Pietro Calabrese.
Il cv? 40/60 all'artistico, non laureato, inglese elementare, mai occupatosi di trasporti in vita sua, in aula comunale fa il coatto semicomplottista. Il pazzo di piazza Barberini aveva più competenze ma purtroppo è morto
— christian raimo (@christianraimo) 23 settembre 2019
Marco Esposito per www.leggo.it
«Troppo integralista» così più di qualcuno definisce il neo assessore ai trasporti Pietro Calabrese. Nel suo curriculum sul portale Rousseau si definisce un artigiano e un pittore di arte contemporanea, ma soprattutto dichiara di utilizzare un solo mezzo di trasporto: la bicicletta. È stato presidente della Commissione Trasporti del Campidoglio dal momento in cui Stefàno abbandonò il ruolo. Ma nel suo curriculum online c'è un'altra curiosità. Nel 2016 per contrastare la corruzione proponeva di far seguire con una telecamera il Sindaco in qualsiasi momento.
PIETRO CALABRESE VIRGINIA RAGGI ENRICO STEFANO
Con una telecamera accanto scriveva - a un criminale non verrebbe mai in mente di ricattarlo, così come nessuno potrebbe inventarsi bugie per screditarlo.
Valentina Vivarelli, neo assessore al Patrimonio e alle politiche abitative, è laureata in scienze della comunicazione e ha un passato da consigliera municipale all'ottavo municipio. La nuova assessore al Sociale è invece Veronica Mammì, con laurea specialistica in Psicologia Clinica e delle Comunità, e ha già ricoperto la medesima carica in VII Municipio, ed è inoltre la moglie dell'ex presidente della commissione trasporti Enrico Stefàno.
MOGLIE E MARITO SE SONO GRILLINI POSSONO TRANQUILLAMENTE FARE POLITICA INSIEME
Sergio Rizzo su Repubblica Roma oggi va all’attacco della Giunta Raggi dopo il maxirimpasto di ieri che ha segnato l’entrata di tre nuovi assessori e lo spostamento di Linda Meleo dai trasporti ai Lavori Pubblici. Rizzo si concentra sull'”ineleganza” dell’incarico a Veronica Mammì, moglie del consigliere ed ex presidente della Commissione Trasporti Enrico Stefàno:
Ma è difficile non considerare figura politica anche Veronica Mammì, promossa dall’incarico di assessora municipale alle Politiche sociali a quello ben più importante di assessora comunale per la stessa materia. È infatti una militante del M5S, consigliera eletta al municipio VI (Casilino). Senza considerare che si tratta della moglie di Enrico Stefàno, influente consigliere già presidente della commissione Trasporti, poi vicepresidente vicario del consiglio comunale e ora in procinto di rientrare nel pesantissimo ruolo di controllore politico dell’Atac: non è un mistero che negli ultimi tempi abbia dato segni di una certa insoddisfazione.
In virtù del rapporto di coniugio, quando la signora Stefàno venne nominata assessora al municipio VII (Tuscolano e Cinecittà) non le furono risparmiate le critiche. Sdegnosamente respinte al mittente dalla presidente municipale grillina Monica Lozzi: “L’ho scelta in base alle competenze”. Motivazione che di sicuro varrà anche per questa promozione, e che il curriculum non smentisce.
Ora, c’è da dire che dopo questa scelta (e lo spostamento di Pietro Calabrese all’assessorato) è impossibile per Stefàno tornare a fare il presidente di Commissione, visto che ciò costituirebbe un conflitto d’interessi. Ma Rizzo si concentra su altro:
Ma mettere a fare l’assessore la consorte di un importante consigliere comunale, considerando per giunta che l’assemblea dovrebbe controllare l’operato della giunta, non è davvero il massimo dell’eleganza. Anche perché ci avevano promesso tutto un altro film, e cioè che gli incarichi sarebbero stati individuati sulla base di rigorose selezioni pubbliche oltre che sul merito. Non che la promessa sia stata mai rispettata, sia chiaro. Ma qui il tradizionale intuitu personae con cui i partiti hanno sempre fatto le nomine è pure impreziosito da un’aria di famiglia poco opportuna.
virginia raggi veronica mammi'
giuliano pacetti virginia raggi veronica mammi'
veronica mammi'
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