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1.GRECIA SBLOCCA VENDITA PIREO, INVITA OFFERTE VINCOLANTI
(Reuters) - La Grecia ha chiesto a tre società di sottoporre offerte vincolanti entro settembre per la quota di controllo del più grande porto del Paese, il Pireo.
Lo riferisce a Reuters un alto dirigente del settore delle privatizzazioni.
samaras e li keqiang al porto del pireo di atene comprato dai cinesi
Lo scorso anno, la Grecia aveva inserito in una shortlist il gruppo cinese Cosco e altri quattro gruppi per il 67% del Pireo, ma la vendita era stata fermata dopo la vittoria alle urne del primo ministro Alexis Tsipras.
La vendita del porto è una delle più grosse concessioni offerte da Tsipras a Ue e Fmi nel corso dei colloqui per assicurarsi gli aiuti.
Atene ha scritto ieri sera agli investitori invitandoli ad un'offerta per il 51% invece del precedente 67%, spiega il funzionario.
la cina si compra il porto del pireo
Solo tre degli iniziali cinque offerenti - Cosco, l'operatore olandese APM Terminals e il filippino International Container Terminal Services - sono ancora interessati al porto, aggiunge il dirigente.
"Sarà per il 51% con un'opzione di raggiungere il 67% in cinque anni se investiranno 300 milioni di euro", spiega. "Vogliamo nominare il vincitore alla fine di settembre o inizio ottobre".
2.GRECIA: GOVERNO, VAROUFAKIS MAI DETTO LIQUIDITÀ STA FINENDO
draghi tsipras putin varoufakis
(ANSA) - Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis non ha mai detto che Atene ha liquidità per altre due settimane, ma solo che il problema della liquidità deve essere risolto entro le prossime due settimane. Lo ha detto il portavoce del governo greco Gabriel Sakellaridis, scrive Bloomberg, aggiungendo che Atene sta pagando sia i rimborsi che salari e pensioni. "Ci deve essere un accordo che tenga conto del problema della liquidità - ha concluso - e che la società greca fa i pagamenti dovuti sulla propria pelle".
3.GRECIA, VAROUFAKIS: DRAGHI TERRORIZZATO DA IPOTESI SWAP BOND GRECI
angela merkel yanis varoufakis
(LaPresse/Reuters) - L'allungamento delle scadenze dei titoli della Grecia nel portafoglio della Bce è necessario, ma non è un'opzione perché "terrorizza" il presidente della Banca centrale, Mario Draghi, che dovrebbe scontrarsi con la Germania dopo che ha già dovuto lottare per l'approvazione del quantitative easing. Lo ha detto il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, lanciando la sua idea di uno swap legato sulle obbligazioni greche legando il rimoborso alla crescita o rendendo lo scambio definitivo. Secondo il ministro i 27 miliardi di bond greci detenuti dall'Eurotower, di cui 6,7 miliardi scadono tra luglio e agosto, dovrebbero essere rinegoziati
Per Varoufakis è necessario rinviare il rimborso a "un lontano futuro". "Come può essere fatto? Attraverso uno swap. Ma l'idea di uno scambio tra il governo greco e la Bce terrorizza il signor Draghi, che è già in lotta contro la Bundesbank, che si oppone al quantitative easing", ha aggiunto ancora il ministro greco, precisando che ad opporsi alla misure è in particolare il presidente della Banca centrale tedesca, Jens Weidmann. Secondo Varoufakis il quantitave easing è "tutto merito di Draghi" e un eventuale via libera alla proposta di swap "alimenterebbe scuse per il signor Weidmann per creare problemi" con l'acquisto di titoli di Stato.
4.GRECIA NON HA IN PROGRAMMA REFERENDUM O ELEZIONI
(Reuters) - La Grecia non ha in programma di ricorrere a un referendum o ad elezioni per sbloccare l'impasse nella trattativa con i creditori internazionali, che chiedono impegni precisi su riforme economiche e conti pubblici in cambio di nuovi aiuti finanziari.
Lo ha detto il ministro dell'Interno Nikos Voutsis, intervistato da Mega Tv. "Stiamo lavorando per un onorevole compromesso. Un immediato ricorso a un referendum o a elezioni non è ora nei nostri piani", ha detto.
A evocare la possibilità di un ricorso a un referendum sulle riforme nei giorni scorsi era stata la Germania, principale creditore di Atene, per bocca del ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble.
5.GRECIA:STAMPA, TRATTATIVE CON CREDITORI GIUNTE A FASE FINALE
(ANSA) - - Le trattative fra il governo di Atene e i suoi creditori sono giunte alla fase finale: è quanto riferisce oggi l'agenzia ellenica Ana-Mpa citando fonti vicine all'esecutivo che hanno partecipato al Consiglio dei ministri conclusosi a tarda notte. Stando alle fonti, il governo ha dato istruzioni chiare al gruppo negoziale in vista della riunione di oggi a Bruxelles in modo da accelerare le procedure e raggiungere un accordo reciprocamente vantaggioso senza violare le "linee rosse" poste dal governo guidato da Alexis Tsipras.
Secondo quanto riferisce la stampa ateniese, la maratona notturna del Consiglio dei ministri è stata dominata dalla strategia del governo nelle trattative con i creditori e dalla discussione di una serie di possibili misure, comprese le riforme fiscali, che potrebbero costituire la base di un accordo. La riunione aveva lo scopo di esaminare una vasta gamma di modifiche al sistema fiscale e le possibili privatizzazioni in vista dei colloqui a livello tecnico che riprendono oggi a Bruxelles.
I responsabili del governo hanno anche discusso della possibile tempistica per la stesura di alcune delle modifiche da apportare alla legislazione nel tentativo di mostrare la buona volontà di Atene e convincere la Banca Centrale europea ad allentare le restrizioni alla liquidità per la Grecia.
6.MARMI PARTENONE:ATENE PREFERISCE DIPLOMAZIA A TRIBUNALI
(di Furio Morroni) (ANSA) - La Grecia non intraprenderà le vie legali per cercare di recuperare i Marmi del Partenone conservati da quasi due secoli nel British Museum di Londra, bensì avvierà un'offensiva politica e diplomatica. E' questa la nuova strategia (già preannunciata a metà febbraio) che il governo guidato da Alexis Tsipras intende mettere in atto per ottenere la restituzione delle preziose statue: lo ha confermato, parlando all'emittente privata Mega Tv, il vice ministro della cultura Nikos Xydakis il quale ha affermato senza mezzi termini che la strada per far tornare le sculture in patria "è diplomatica e politica".
"Non si può intentare una causa per qualsiasi cosa e la decisione di una corte internazionale è incerta. Le cose non sono mai così facili. L'atmosfera, comunque, sta lentamente cambiando", ha detto il ministro aggiungendo che l'avvocato Amal Alamuddin-Clooney e lo studio legale londinese Doughty Street Chambers per cui lavora continueranno a fornire la loro consulenza al governo di Atene. Appena due giorni prima, il vice ministro aveva ricevuto da Amal Clooney e dal team di legali che ha seguito la vicenda un dossier di 150 pagine in cui si consigliava di intraprendere subito la strada legale davanti alla Corte internazionale di giustizia in quanto, secondo gli avvocati, questa possibilità potrebbe non ripresentarsi più.
george clooney e amal alamuddin vigilia delle nozze a venezia 9
Amal Clooney si occupa della questione dei Marmi per conto dello stesso studio legale dal 2011, anno in cui David Hill, l'archeologo australiano che presiede l'Associazione internazionale per la riunificazione dei Marmi del Partenone, avvicinò Antonis Samaras, il leader di Nea Dimokratia (centro-destra) che non era ancora divenuto primo ministro, convincendolo ad adire le vie legali nei confronti di Londra per dirimere la controversia.
Le opere - di cui Atene chiede di tornare in possesso dal 1981, quando era ministro della Cultura l'attrice Melina Mercouri - sono 15 metope, 56 bassorilievi di marmo e 12 statue (quasi l'intero frontone Ovest del tempio), oltre a una delle sei cariatidi del tempietto dell'Eretteo. I marmi, che ornavano il tempio di Athena Parthenos (vergine), gioiello architettonico del V secolo a.C., furono asportati e trafugati fra il 1802 e il 1811 da Lord Thomas Bruce Elgin, allora ambasciatore britannico presso la Sublime Porta, e venduti al British Museum nel 1816 per 35mila sterline oro dell'epoca.
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