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DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO…
BOTTE DA ORBAN SU SOROS - PRIMO ATTO DEL REUCCIO DOPO IL TRIONFO ELETTORALE? CACCIARE A PEDATE LA FONDAZIONE DELLO SPECULATORE UNGHERESE-AMERICANO. LA STESSA CHE FINANZIÒ I SUOI STUDI PRIMA DI ENTRARE IN POLITICA - LA OPEN SOCIETY, CHE FINANZIA CON PIOGGE DI MILIARDI LE ONG PRO-IMMIGRAZIONE, CHIUDERÀ GLI UFFICI DI BUDAPEST E SI TRASFERIRÀ A BERLINO
Andrea Tarquini per www.repubblica.it
Siamo alla stretta finale nello scontro tra il governo di supermaggioranza assoluta del popolare premier sovranista ungherese, Viktor Orbán, contro le Ong umanitarie che assistono i migranti nel paese magiaro. E soprattutto contro il tycoon americano di origini ebree ungheresi George Soros, il quale assiste le Ong e ha a Budapest una università che l'esecutivo vuole chiudere e importanti uffici di Open society, la sua fondazione filantropica internazionale pro-diritti umani. Stamane Open society ha annunciato che chiuderà la sua sede di Budapest a fronte della situazione legale in Ungheria, definita da un suo comunicato “sempre più repressiva”.
Poche ore prima fonti vicinissime al premier e al suo partito (la Fidesz, membro dei Popolari europei a livello Ue) avevano promesso di rendere ancora più severa la legge sulle Ong in preparazione. Legge chiamata “Stop Soros” e la quale prevede pesanti tasse del 25 per cento e controlli sulle Ong finanziate dall´estero, la loro registrazione come “organizzazioni al servizio dello straniero” e autorizza la loro chiusura se vengono giudicate “minaccia alla sicurezza nazionale”.
“Il governo ungherese ha diffamato e descritto in modo distorto la nostra attività, con tattiche e modi senza precedenti nell´Unione europea”, ha affermato stamane Patrick Gaspard, presidente di Open society. Aggiungendo che la fondazione, pur avendo deciso di chiudere la sede di Budapest, continuerà ad appoggiare ong e società civile in Ungheria nei campi della cultura, della libertà dei media, della lotta per la trasparenza, e nell´impegno delle ong a favore dell´istruzione e dell´assistenza sanitaria, specie dei ceti socialmente meno favoriti e dei migranti.
manifestazione soros contro orban12
Open society chiude e trasloca – con ogni probabilità nella capitale federale tedesca, Berlino - ma promette di non arrendersi. Continua infatti il suo comunicato: “Continueremo a batterci contro simili leggi e per la nostra libertà di impegno umanitario con tutti i mezzi legali a disposizione contro questa legge e contro ogni provvedimento governativo contrario ai diritti umani fondamentali”. Ieri Antal Rogan, ministro nel nuovo governo e altissimo esponente della Fidesz (appunto il partito del premier Orbán), aveva detto che “abbiamo bisogno di una legge sulle Ong e sulle attività di Soros ancora piú dura di quella il cui testo è pressochè pronto”, preannunciando dunque ulteriori inasprimenti.
Secondo Rogan occorre affrontare la “pletora di organizzazioni che non godono dell´appoggio dell´opinione pubblica ungherese e che agiscono aggirando le leggi del nostro paese”. Le accuse a Soros, che secondo la Fidesz vorrebbe islamizzare e scristianizzare l´Europa inondandola di migranti musulmani, hanno dominato la vittoriosa campagna elettorale del partito di governo.
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