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Guido Ruotolo per "la Stampa"
Si era intascato 23 milioni di euro di contributi pubblici per il finanziamento dell'Avanti!, Valter Lavitola. Per la Procura di Napoli non ne aveva diritto, e per lui e per i suoi complici, i pm Piscitelli, Curcio e Woodcock hanno chiesto il processo immediato. Appropriazione indebita, corruzione, riciclaggio, bancarotta, emissione e utilizzazione di fatture false.
Sono queste le accuse dalle quali adesso il faccendiere amico di Silvio Berlusconi dovrà difendersi in un aula di Tribunale. Lavitola è ancora in carcere a Napoli, per la vicenda della corruzione e del riciclaggio internazionale. Ma anche per la misura cautelare emessa dal gip di Bari per la vicenda di Gianpi Tarantini e delle escort per Silvio Berlusconi. Secondo l'accusa, il faccendiere avrebbe costretto Tarantini a rilasciare dichiarazioni "mendaci" per tutelare l'ex presidente del Consiglio.
L'inchiesta di Napoli lo vede indagato per gli appalti e le commesse Finmeccanica a Panama. Ma indagando su questi episodi, i pm di Napoli si sono imbattuti nelle tangenti per gli elicotteri di AgustaWestland venduti all'India. Dieci milioni di euro, la provvista di tangenti, che l'allora numero uno di Agusta, Giuseppe Orsi, aveva stornato per la Lega di Umberto Bossi, per avere la garanzia di scalare i vertici di Finmeccanica, cosa che poi è avvenuta.
E adesso, le indagini si stanno concentrando su un terzo filone di approfondimento: le consulenze sempre Finmeccanica. Sentiti dai pm Giorgio Zappa e Alessandro Pansa, l'ex e l'attuale direttore generale di Finmeccanica, l'attenzione si sarebbe concentrata anche sulla raccomandazione che l'attuale viceministro all'Economia, Vittorio Grilli, avrebbe chiesto per la sua ex moglie, la cui società rischiava di fallire. Di questa consulenza ne ha sentito parlare anche l'ex numero uno dello Ior, il professore Gotti Tedeschi, che ai pm di Napoli ha però precisato di non conoscerne i particolari.
Nella richiesta di processo immediato per Valter Lavitola, la posizione del senatore Sergio De Gregorio, nei cui confronti il Senato ha respinto l'autorizzazione a concedere gli arresti domiciliari, è stata stralciata. Di certo, Valter Lavitola è stato il "dominus" e "coamministratore" di fatto di "International Press", la società editrice dell'Avanti!, di cui Sergio De Gregorio è stato socio effettivo dal 1997. Ora, secondo indiscrezioni raccolta negli ambienti delle difese, sia De Gregorio che Lavitola sarebbero coinvolti in un altro filone di indagine per riciclaggio.
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