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AVIDA HILLARY, CLOONEY SI SMARCA: “I SOLDI CHE HO RACCOLTO IO STESSO PER LEI SONO OSCENI” – IL BEL GEORGE FA IL PENTITO E SANDERS APPLAUDE – A SAN FRANCISCO CLOONEY FECE DA ANFITRIONE A DUE EVENTI PER LA CLINTON, I “BIGLIETTI” ERANO DI 33.000 E 350.000 DOLLARI A TESTA

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Federico Rampini per “la Repubblica”

 

CLINTON CLOONEY SANDERSCLINTON CLOONEY SANDERS

«I soldi che ho raccolto io stesso per Hillary Clinton sono osceni. Ha ragione Bernie Sanders». Parla George Clooney, a sorpresa, nella parte del pentito. Le cene di raccolta fondi da lui presiedute hanno scatenato manifestazioni di protesta. E Sanders apprezza il coraggio dell’attore: «Bravo, rispetto la sua onestà. È una tragedia tutto questo denaro che compra le elezioni». (Due miliardi è la stima del “costo” di questa campagna, e a novembre perfino questa soglia record potrebbe essere oltrepassata).

george e amal al met galageorge e amal al met gala

 

Lo scambio avviene a poche ore dalla primaria democratica di New York, dove la Clinton è in vantaggio secondo i sondaggi. Il fattaccio però si è svolto in California. George e la moglie Amal hanno fatto da anfitrioni per eventi a San Francisco e Los Angeles. A San Francisco i ricchi democratici avevano due opzioni: un raduno all’hotel Fairmont al prezzo di 33.000 dollari, una cena ancora più esclusiva a casa dell’imprenditore Shervin Pishevar, ingresso 350.000 dollari.

 

Il ricavato andava alla campagna elettorale di Hillary. Quelle cifre fanno scalpore perfino nella Silicon Valley dove pullulano i giovani milionari delle start-up. Centinaia di giovani si sono radunati per protesta, e per denunciare le crescenti diseguaglianze sociali che affliggono la stessa San Francisco. Alla fine Clooney ha dato ragione a loro.

hillary clinton vince le primarie in floridahillary clinton vince le primarie in florida

 

Alla tv Nbc la star di Hollywood ha detto: «Sì, capisco i manifestanti. Quelle quantità di denaro sono oscene. Sanders ha preso la posizione giusta». Il denaro dei miliardari, delle multinazionali e delle lobby è uno spartiacque fra i candidati democratici. Sanders è tornato alla carica nell’ultimo duello televisivo con Hillary: «Stiamo scivolando verso un regime oligarchico».

 

bernie sanders hillary clintonbernie sanders hillary clinton

Il senatore socialista ha attaccato l’ex segretario di Stato chiedendo tra l’altro che renda pubblici i discorsi che fece a pagamento (675.000 dollari) alla Goldman Sachs. Confermando i sospetti di chi la considera poco trasparente, Hillary ha “truccato” le videoriprese in modo da rendere quasi inaudibili le sue parole. Difficile verificare se lei si dimostrasse troppo amichevole verso i top manager di Wall Street in quegli incontri privati.

 

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In realtà per la primaria di New York Bernie batte Hillary nella raccolta fondi: ma lui ha quasi soltanto piccoli donatori, semplici cittadini, lei vede arrivare gli assegni con tanti zeri.

La campagna di Sanders ha avuto un seguito nelle piazze di Washington e New York durante il weekend.

 

Dall’organizzazione di sinistra MoveOn, ad un redivivo Occupy Wall Street, hanno protestato contro Citizen United, la famigerata sentenza della Corte suprema che dal 2010 ha reso ancor più illimitati e incontrollabili i versamenti in campagna elettorale, soprattutto se per sostenere un candidato usano lo schermo di un Political Action Committee (Pac), formalmente indipendente.

bill e chelsea clinton in campagna per hillarybill e chelsea clinton in campagna per hillary

 

Il tema fa presa in una città come New York dove c’è un’opinione pubblica progressista. Ma altre zone dello Stato sono più moderate. Hillary ha avuto l’appoggio dall’apparato di partito, inclusi il governatore Andrew Cuomo e il sindaco Bill de Blasio. Una vittoria di Sanders, considerata improbabile, sarebbe un terremoto tale da rimettere in discussione l’intera campagna.

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