pisani saviano

NUOVI VICE AI SERVIZI SEGRETI – AVVISATE SUBITO SAVIANO: IL NUOVO VICEDIRETTORE DELL'AISI, L'INTELLIGENCE 'INTERNA' DEL NOSTRO PAESE, È VITTORIO PISANI (QUOTA SALVINI) – SÌ, PROPRIO IL SUPERPOLIZIOTTO CHE ARRESTÒ I BOSS DEI CASALESI IOVINE E ZAGARIA E CHE OSÒ DIRE CHE SAVIANO NON MERITAVA LA SCORTA – L’ALTRO VICE NOMINATO È ANGELO AGOVINO (QUOTA DI MAIO)

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NUOVI VICE AI SERVIZI SEGRETI

AdnKronos

 

Vittorio Pisani

Il generale di Corpo d'Armata dell'Arma dei Carabinieri Angelo Agovino e il superpoliziotto Vittorio Pisani sono i nuovi vicedirettori della nostra Intelligence. Agovino, brillante ufficiale dell'Arma con una lunga carriera alle spalle al Comando Generale di viale Romania, diventa il numero due dell'Aise guidato dal generale Luciano Carta.

 

AGOVINO PISANI

Pisani, responsabile dell'immigrazione e già noto per aver arrestato i boss dei Casalesi Iovine e Zagaria, è il nuovo braccio destro del generale Parente all'Aisi, l'intelligence 'interna' del nostro Paese. Due nomi di assoluto prestigio sui quali hanno concordato tutti gli esponenti di governo, per entrambi un giusto riconoscimento a una brillante carriera, sempre in prima linea nella lotta al crimine.

 

L’ASSOLUZIONE DEL SUPER SBIRRO PISANI, DALLE ACCUSE DI COLLUSIONE CON LA CAMORRA, È LA GRANDE SCONFITTA DELLA PROCURA DI NAPOLI - LA VERA COLPA DI PISANI? AVER DETTO CHE SAVIANO NON MERITAVA LA SCORTA

Carmine Spadafora per ‘Il Giornale' – ripreso da Dagospia il 19 dicembre 2013

 

ROBERTO SAVIANO

Per due anni e mezzo è rimasto sulla graticola della malata giustizia italiana. Per la Procura di Napoli, l'ex capo della Squadra mobile, Vittorio Pisani, il superpoliziotto che ha arrestato centinaia di camorristi, aveva tradito la sua missione, rivelando informazioni riservate a un imprenditore finito sotto inchiesta e presunto colluso con la camorra.

 

ZAGARIA E PISANI

Tutto falso. Ieri pomeriggio, poco prima delle ore 15, il Presidente della Settima Sezione del Tribunale di Napoli, Rosa Romano ha assolto Pisani «perchè il fatto non sussiste».

 

I cronisti che lo conoscono fin da quando ha mosso i suoi primi passi da commissario lo hanno visto per la prima volta commuoversi. Con i lucciconi agli occhi, l'uomo di ghiaccio ha abbracciato i suoi avvocati, Rino Nugnes e Vanni Cerino, stretto tante mani e ricevuto pacche sulle spalle. Commosso ma con le labbra cucite.

Pisani

 

Il senso di questo processo, di questa mastodontica indagine che ha gettato fango sulla dignità di un uomo onesto è racchiuso nelle parole dell'avvocato Nugnes: «Era un processo che per quanto riguarda la posizione di Pisani poteva anche non essere celebrato».

 

Pisani, che osò dire che lo scrittore Roberto Saviano non meritava la scorta perché nella sostanza non esistevano giustificati motivi di sicurezza per assegnargliela, ha lasciato l'aula 318 del Tribunale per fare ritorno a Roma, dove lavora presso l'Ufficio immigrazione del Viminale. Ma, fino a pochi mesi fa non aveva potuto nemmeno vivere sulla sua città di adozione, Napoli, accanto alla moglie e ai figli, per un obbligo di divieto di dimora impostogli dal gip.

 

Lui, lo «sbirro» che aveva messo le manette ai polsi ai due numeri uno della camorra, casalese, Antonio Iovine e Michele Zagaria, stanati entrambi dopo 15 anni di latitanza, costretto a stare lontano dalla «sua» città.

vittorio pisani

 

Dal 30 giugno del 2011 fino a ieri pomeriggio ha vissuto con una macchia addosso, l'accusa di avere favorito un imprenditore accusato di avere riciclato in ristoranti della Napoli bene, i denari della camorra di Secondigliano, del clan Lo Russo. Una cosca storica, capeggiata da Salvatore «o capitone» poi pentitosi ma in passato informatore di Pisani.

 

vittorio pisani capo della mobile

Si, un informatore, come si conviene per un vero poliziotto. Da collaboratore Lo Russo ha versato palate di fango sul superpoliziotto. Fango vero, accuse fasulle. La sentenza pronunciata dal Presidente Romano rappresenta una gravissima sconfitta per la Procura napoletana.

intervento di roberto saviano (4)

 

La Settima Sezione del Tribunale ha infatti demolito il castello di accuse costruito dai pm contro Pisani e, in parte, anche per gli altri imputati. Undici assoluzioni ma per i sei condannati è caduta l'accusa più grave, ovvero, l'articolo 7, cioè «avere agito con finalità» mafiose. Il Tribunale ha disposto il dissequestro di tutti i locali.

 

VITTORIO PISANI DOPO L ARRESTO DI ZAGARIA

Sarà anche la sfortuna ma i guai per Vittorio Pisani sono iniziati all'indomani di una intervista rilasciata al Corriere della sera Magazine, nella quale rivelava che «a noi della Mobile fu data la delega per riscontrare quel che Saviano aveva raccontato a proposito delle minacce ricevute. Dopo gli accertamenti demmo parere negativo sulla scorta».

 

roberto saviano kings of crime 5

Onestà intellettuale di un poliziotto di Calabria non abituato a calcoli di convenienza ma rigoroso nel suo lavoro. Pisani «osò» anche dire: «Resto perplesso quando vedo scortate persone che hanno fatto meno di tanti poliziotti, carabinieri, magistrati e giornalisti che combattono la camorra da anni».