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DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO…
1.BANCHE:MEF, DA GARANZIE CREDITI ATTESE ENTRATE ERARIO
(ANSA) - La concessione di garanzie dello Stato nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione che abbiano come sottostante crediti in sofferenza delle banche definito dall'accordo di questa notte con la Ue "non genererà oneri per il bilancio dello Stato. Al contrario, si prevede che le commissioni incassate siano superiori ai costi, e che vi sia pertanto un'entrata netta positiva". Lo rende noto il Ministero dell'economia in una nota.
2.BANCHE: MEF, GARANZIA STATO SOLO SU TITOLI RATING ALTO
(ANSA) - "Lo Stato rilascerà la garanzia solo se i titoli" oggetto di cartolarizzazione "avranno preventivamente ottenuto un rating uguale o superiore all'Investment Grade, da un'agenzia di rating indipendente e inclusa nella lista delle agenzie accettate dalla Bce". E' quanto si legge nella nota del Tesoro sui dettagli dell'accordo fra Italia ed Ue sulle sofferenze bancarie, che quindi esclude i junk bond (titoli spazzatura) dal sistema di garanzie.
3.BANCHE: MEF, GARANZIE A PAGAMENTO CRESCENTI NEL TEMPO
(ANSA) - Le garanzie concesse dallo Stato "possono essere richieste dalle banche che cartolarizzano e cedono i crediti in sofferenza, a fronte del pagamento di una commissione periodica al Tesoro, calcolata come percentuale annua sull'ammontare garantito". Lo rende noto il Mef dopo l'accordo di questa notte con la Ue. "Il prezzo della garanzia è di mercato, come riconosciuto anche dalla Commissione europea, che concorda sul fatto che lo schema non contempli aiuti di Stato.
Il prezzo sarà calcolato prendendo come riferimento i prezzi dei CDS (credit default swap, ndr) degli emittenti italiani con un livello di rischio corrispondente a quello dei titoli garantiti. Il prezzo sarà crescente nel tempo, sia per tenere conto dei maggiori rischi connessi a una maggiore durata delle note, sia per introdurre nello schema un forte incentivo a recuperare velocemente i crediti".
4.INTESA SULLE BANCHE TRA ITALIA E BRUXELLES PADOAN: “SARÀ UTILE”
Alberto D’Argenio per “la Repubblica”
Una maratona negoziale che termina alle dieci di sera. Ma alla fine sui crediti deteriorati delle banche italiane arriva il sospirato accordo tra governo e Commissione europea. L’intesa ruota intorno alla Cartolarizzazione delle sofferenze (Gacs). «Abbiamo raggiunto un accordo su un meccanismo di garanzia che rappresenta uno strumento molto utile per la gestione delle sofferenze » del sistema bancario, afferma Padoan lasciando il Berlaymont, il palazzo della Commissione europea dove era entrato intorno alle quattro e mezza del pomeriggio per incontrare la responsabile alla Concorrenza, Margrethe Vestager.
PADOAN VISCO GUZZETTI PATUELLI
Si tratta del veicolo per scaricare i 200 miliardi di crediti deteriorati dalle banche che Bruxelles, per evitare ogni forma di illecito aiuto di Stato, ha smontato al punto che ormai alla vigilia dell’incontro veniva chiamata “bad bank light”. Non in grado da sola di risolvere tutti i problemi degli istituti, ma ormai quasi un feticcio da ottenere a ogni costo per evitare nuovi scossoni sui mercati dopo i crolli della scorsa settimana. Un insuccesso non sarebbe stato perdonato dagli investitori.
L’Italia già da tempo aveva rinunciato alla “bad bank grande”, quella classica di sistema, un unico veicolo che compra dalla banche a prezzo scontato i non performing loans e li gestisce al loro posto. Dopo le picconate della Commissione al progetto iniziale, due settimane fa il Tesoro aveva presentato l’ultima proposta secondo la quale ogni banca può creare una propria mini bad bank alla quale vendere i crediti scadenti. Con la facoltà di ottenere una garanzia pubblica a pagamento per assicurarsi contro eventuali perdite: se i crediti alla fine dovessero fruttare alla bad bank meno di quanto li ha pagati - ad esempio perché gli immobili del pacchetto acquistato non sono stati venduti - allora verrebbe indennizzato dalla garanzia pubblica.
Il nodo che ha inchiodato il negoziato per mesi e sul quale ieri Padoan e Vestager hanno discusso per cinque ore e mezzo, è il prezzo da pagare per ottenere la garanzia. Al prezzo di mercato, la richiesta della Commissione per evitare una condanna per aiuti di Stato.
Uscendo dalla riunione, Padoan ha spiegato che l’accordo sui Gacs «accompagna e si rafforza con le misure per la velocizzazione dei processi che sono state introdotte qualche mese fa». Uno strumento «che completa la scatola per gli attrezzi per gestire i crediti in sofferenza». Il meccanismo, ha aggiunto, «è un po’ più complicato di una garanzia statale, ma ha un sistema di incentivazione per accelerare i tempi».
Di fatto si tratta della possibilità per le banche di vendere alla propria bad bank titoli che contengono i crediti deteriorati. La garanzia arriva direttamente dal Tesoro, che mette a disposizione 40 miliardi (che impatteranno sul debito pubblico) per assicurarli. Il costo della garanzia aumenta nel corso del tempo, in modo da rendere più rapida la dismissione dei crediti tossici in pancia alle banche. I diversi livelli del prezzo - sempre di mercato - sono stati limati nella notte dai tecnici di Tesoro e Commissione. Bruxelles, con l’aiuto di un monitoring trustee controllerà l’attuazione dello schema per assicurare che non contenga aiuti di Stato.
La Vestager ha messo il sigillo sull’accordo assicurando che le garanzie per i crediti deteriorati «avranno un prezzo di mercato e quindi non costituiscono aiuto di Stato. È un passo importante per sostenere le banche italiane nella gestione dei loro crediti non esigibili e assieme alle altre riforme avviate e pianificate dovrebbe ulteriormente migliorare l’abilità delle banche a finanziare l’economia». Brinda anche il vicepresidente della Commissione, Vladis Dombrovskis: «Sono incoraggiato dall’intesa ».
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