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Luigi Ferrarella per il "Corriere della Sera"
à ai 10.755 condannati che al 30 settembre scontavano in affidamento fuori dal carcere pene inferiori in concreto ai 3 anni che Silvio Berlusconi chiede da ieri di essere accomunato, nel suo caso per la porzione di pena (12 mesi) sopravvissuta alla cancellazione (in forza dell'indulto del 2006) di 3 dei 4 anni inflittigli dalla Cassazione in agosto per frode fiscale nel processo sui diritti tv Mediaset.
Ma la sua domanda non verrà presa in considerazione prima della primavera prossima. I condannati con la lettera B competono a Milano alla giudice Beatrice Crosti, ex pm a Siracusa, poi giudice di reati familiari, da anni magistrato del Tribunale di Sorveglianza, la quale comporrà il collegio insieme al presidente Pasquale Nobile de' Santis e a due «esperti», cioè giudici onorari pescati tra psicologi, psichiatri e criminologi: ma l'udienza, che serve a valutare le richieste dei condannati come Berlusconi, a Milano per i non detenuti viene fissata in media non prima di 8/12 mesi dalla richiesta, per cui nel caso dell'ex premier sarà già tanto se sarà possibile celebrarla prima dell'estate.
NIENTE AUTOCRITICHE - Nel frattempo la richiesta di affidamento in prova (sinora senza indicare alcuna preferenza per questo o quell'ente sociale, ma solo con la scelta a sorpresa di Arcore come base per la misura alternativa al carcere) non costringerà l'ex premier a sottoporsi allo smacco di imbarazzanti «mi pento e mi dolgo» al cospetto degli assistenti sociali dell'Uepe (Ufficio esecuzione penale esterna) per ottenere tra molti mesi il via libera: nella prassi del Tribunale di Sorveglianza di Milano, infatti, la cosiddetta «inchiesta sociale» viene disposta solo per i condannati a più di 1 anno, dunque non per Berlusconi, sul quale verranno al massimo richieste ai carabinieri routinarie informazioni anagrafiche.
COPRIFUOCO - Se otterrà l'affidamento in prova, Berlusconi dovrà rispettare poche prescrizioni-standard: non frequentare pregiudicati, non uscire di casa dopo le 23 e prima delle 6, non viaggiare all'estero o di notte, non uscire dalla regione: solo documentate necessità eccezionali potranno essere autorizzate da giudici e «assistenti sociali designati», con i quali l'ex premier dovrà «mantenere contatti e relazionarsi».
10 MESI - In concreto, a partire da quando Berlusconi otterrà l'affidamento, il periodo della prova sarà peraltro non di 12 mesi ma di 10 mesi e 15 giorni, perché anche per lui, come per tutti, nel corso dell'esecuzione maturerà lo sconto della «liberazione anticipata», istituto che abbuona, e detrae dalla pena ancora da scontare, 45 giorni ogni 180 giorni già scontati.
ESITO FINALE - Solo al termine del percorso rieducativo si soppeserà in Berlusconi la rivisitazione critica della condotta valsagli la condanna, e il Tribunale di Sorveglianza o dichiarerà estinta la pena se la prova avrà avuto esito positivo, oppure ne certificherà il fallimento e farà rivivere la pena da scontare in via ordinaria.
INCOGNITA INDULTO - I molti mesi di attesa potrebbero però far perdere attualità alla questione se prima della primavera il Parlamento, nel legiferare un nuovo indulto che sicuramente cancellerebbe le pene di 1 anno, dovesse specificarne l'applicabilità anche ai condannati che (come appunto Berlusconi) abbiano già usufruito di quello del 2006. Non è invece realistica a breve la revoca degli indulti a causa né della condanna in primo grado nel processo Ruby, la cui sentenza è immaginabile approdi in Appello nel 2014 e in Cassazione non prima del 2015, né dell'inchiesta napoletana sulla compravendita di parlamentari, ancora più indietro in udienza preliminare.
BERLU extra ALFANO E BERLU alfano berlusconi adn x FRANCO COPPI IN CASSAZIONE FOTO LAPRESSE
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