DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
Tommaso Labate per âIl Corriere della Sera'
Il suo pensiero non è esattamente in linea con quello espresso da Pietro Grasso. Soprattutto perché, come ha spiegato anche ieri ai suoi, «le riforme vanno fatte». Ma osservando il botta e risposta tra il presidente del Senato e Matteo Renzi, Silvio Berlusconi s'è davvero convinto che l'inquilino di Palazzo Chigi abbia di fronte a sé una strada piena di ostacoli.
Un percorso accidentato nel quale Forza Italia ha intenzione di inserirsi. Forse addirittura per riproporre un faccia a faccia tra il Cavaliere e il premier. Prima del 10 aprile, giorno in cui l'ex premier conoscerà il destino che l'attende dopo la condanna nel processo Mediaset.
In serata, tutti questi pensieri si trasformano in una presa di posizione pubblica. «Sulle riforme noi ci siamo», dice il Cavaliere intervenendo per telefono a una manifestazione in corso a Sassuolo. «Ma», è l'avvertimento a Palazzo Chigi, «solo se sono una cosa seria. E non accetteremo testi blindati». Fin qui il metodo. Il merito sta tutto nella seconda parte dell'argomentazione. «Serve più potere al premier. Anche riguardo alla facoltà di sostituzione dei propri ministri».
Per quanto tatticamente sia tornato a rilanciare il presidenzialismo («Credo che sia venuto il momento per noi cittadini di votare direttamente il presidente della Repubblica»), è il «premierato forte» la merce di scambio che Berlusconi può sottoporre a Renzi in cambio del via libera forzista al superamento del bicameralismo. Un rilancio a tutti gli effetti. «O è una riforma vera, e quindi la sosteniamo.
Oppure, se è il bis della pagliacciata sulle Province, Renzi se la deve vedere da solo», è l'adagio più gettonato nella domenica di Arcore. Il tutto mentre l'ex premier ha finito di scrivere «un instant book in cui parlo di questo colpo di Stato, di questa fase in cui governa chi non è eletto».
La «linea» è definita. E i pochi interventi dei forzisti sono concordati col Cavaliere. «Le riforme costituzionali servono al Paese. Ma servono riforme serie. Quelle che sta proponendo Renzi si stanno rivelando un bluff», spiega Giovanni Toti a Studio Aperto . Ed è lo stesso tasto su cui batte anche Mariastella Gelmini. «Forza Italia è leale nel rispettare gli impegni presi da Renzi col presidente Berlusconi. Ma visto che le difficoltà sono tutte all'interno del Pd, è ovvio che non daremo mai il soccorso a un governo in affanno e a una maggioranza sempre più in difficoltà », sostiene l'ex ministro dell'Istruzione.
Ad Arcore e dintorni, dove l'avvio della campagna elettorale delle Europee è stato decisamente più croce che delizia, la speranza che Renzi entri in crisi sulle riforme è qualcosa di più di un semplice auspicio.
«Le difficoltà di Matteo sono solo all'inizio», è il ragionamento attribuito a un Berlusconi convinto che difficilmente il premier riuscirà a passare indenne rispetto agli sgambetti che arriveranno dalla minoranza Pd, dagli alfaniani e anche da Scelta civica, per non parlare dei Popolari. E la disponibilità a risedersi al tavolo potrebbe diventare, in prospettiva, il rilancio della suggestione di costruire dopo le elezioni una «nuova maggioranza per le riforme». La stessa che Brunetta va teorizzando da settimane.
scaroni berlusconi interna nuova pennarellini renzi berlusconi berlusconi scaroni della valle LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI SCHIFANI E BRUNETTA BERLUSCONI VERDINI ALFANO INAUGURAZIONE SEDE FORZA ITALIA FOTO LAPRESS
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA…
DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE…
“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…