
DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE…
Federico Fubini per il "Corriere della Sera"
Dieci anni fa non più di duemila cinesi vivevano in tutto il continente africano. Quando in questi giorni a Durban si è tenuto il vertice dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), i governi occidentali non erano nemmeno invitati e i cinesi residenti in Africa erano due milioni. Ma un milione di residenti in pianta stabile e un altro di lavoratori temporanei. Da questi dati macroscopici alla crisi del debito che continua ad attanagliare l'Europa e gli Stati Uniti, tutto fa pensare che il vertice tenutosi in questi giorni a Durban sia quello dei Paesi vincenti. Se non di oggi, di domani.
Ciò non significa che le grandi potenze emergenti formino già un insieme coerente, o un concetto geopolitico, e non solo una sigla ben riuscita. Per loro la strada è lunga. I tentativi del vertice di Durban di lanciare una banca di sviluppo internazionale non hanno fatto che ricordarlo al resto del mondo.
I Brics sono d'accordo sull'idea di creare un istituto concorrente al Fondo monetario e alla Banca mondiale, in cui i governi occidentali non siano ammessi. Fin qui il progetto. Ma per India, Cina, Brasile, Russia e Sudafrica trovare un modo concreto d'intendersi per ora resta difficile.
Non è chiaro quanto ciascuno dei governi dovrebbe partecipare al capitale della nuova banca: se le quote fossero commisurate al peso economico dei vari Paesi, il potere della Cina sarebbe schiacciante e inaccettabile per l'India e la Russia; se invece le quote fossero uguali per ciascun Paese, il peso finanziario per il Sudafrica sarebbe eccessivo e la cessione di sovranità dei cinesi difficile da digerire. Stessi problemi presenta la sede della banca che dovrebbe nascere: fosse a Pechino, gli altri si sentirebbero subalterni; ma Pechino è troppo forte per accettare facilmente qualunque altra soluzione.
Il gruppo dei Brics è squilibrato su una sola superpotenza, troppo forte per gli altri Paesi e già capace di proiettare da sola il proprio peso sul piano internazionale. Probabile che anche al prossimo vertice dei cinque Paesi a crescita rapida gli occidentali saranno snobbati e disprezzati. Ma ciò faciliterà i rapporti fra loro soltanto per i primi cinque minuti di discussioni.
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