ignazio visco

BANKITALIA ORDINA, I PM ESEGUONO: ''GIÙ LE MANI DAL NOSTRO UOMO''. E L'INDAGINE SUL COMMISSARIO DI BANCA ETRURIA RICCARDO SORA VIENE ARCHIVIATA - SECONDO LA LETTERA DELL'ISTITUTO, ''HA EVITATO ALLARMI NELLA CLIENTELA''

Giorgio Meletti per il “Fatto Quotidiano

 

salvatore rossi ignazio viscosalvatore rossi ignazio visco

Riccardo Sora, nominato a febbraio 2015 commissario di Banca Etruria, è uscito indenne da un procedimento penale grazie a una lettera di manleva della stessa Banca d' Italia. Un vero e proprio salvacondotto giudiziario che il governatore Ignazio Visco è in grado di assicurare alle persone istituzionalmente care a palazzo Koch. La vicenda che raccontiamo dimostra che non serve alcuna commissione d' inchiesta per accertare le responsabilità della vigilanza bancaria nel disastro dei quattro istituti dell' Italia centrale in cui azionisti e clienti hanno perso 2,6 miliardi. È già tutto scritto.

 

ignazio viscoignazio visco

Nei giorni scorsi il direttore generale della Banca d' Italia Salvatore Rossi, in un' intervista al Corriere della Sera, ha fatto il modesto: "Molti pensano che la Banca d' Italia abbia poteri di vigilanza, magistratura, polizia e via dicendo - ha detto - Non è così, non possiamo fare interrogatori, perquisire. Possiamo chiedere, fare ispezioni e dire alla magistratura quello che non va".

 

Questa storia dimostra che da via Nazionale sono in grado di bloccare, con una semplice lettera, imputazioni sgradite.

La Cassa di Risparmio di Rimini è stata commissariata il 4 ottobre 2010 e affidata a Riccardo Sora e Piernicola Carollo. Ex direttore generale di Ubi Banca, reputazione immacolata, Sora è il commissario più amato da Bankitalia. Dopo la Carim palazzo Koch l' ha mandato a occuparsi di Tercas, di Carichieti e infine di Banca Etruria. Come sempre in questi casi - banche malgestite e infine commissariate con molta calma dalla pachidermica e distratta Vigilanza - c' è un seguito penale piuttosto aspro per gli amministratori, con addebiti che vanno dall' associazione per delinquere a reati specifici come il prestito agli amici.

BANCA ETRURIABANCA ETRURIA

 

In particolare alla Carim ricompravano da alcuni le azioni della banca - ormai senza mercato vista la crisi - a prezzo gonfiato. Alcune di queste operazioni sono state perfezionate da Sora e Carollo. La procura di Rimini ha indagato i due, insieme a una pletora di manager e amministratori commissariati, per "indebita restituzione di conferimenti", poi riformulata in "abuso d' ufficio".

 

La notizia dell' indagine a carico di Sora è emersa nel febbraio scorso, dopo la nomina a commissario di Banca Etruria. Dopo aver cacciato gli amministratori di Etruria, capitanati dal presidente Lorenzo Rosi e dal vicepresidente papà Boschi, con una relazione al fulmicotone che ha indotto la procura di Arezzo ad aprire un fascicolo, la Banca d' Italia sceglie un commissario indagato per la gestione di una crisi bancaria.

 

Allora la Banca d' Italia fece muro, con il solito tono "nessuno ci può giudicare": "La Banca d' Italia ritiene che non sussistano i presupposti per un provvedimento di revoca e rinnova la sua fiducia nell' operato del commissario Riccardo Sora, di cui riconosce la serietà e la preparazione professionale dimostrate negli incarichi commissariali portati a compimento negli anni passati".

 

RICCARDO SORARICCARDO SORA

Ma questo era solo l' inizio del fuoco di copertura del commissario più amato. Tre mesi dopo, il 25 maggio, in vista della decisione sul rinvio a giudizio, la Banca d' Italia ha scritto una perentoria lettera di salvacondotto, argomentando come i due commissari, e solo loro, non fossero perseguibili per quello stesso reato per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio per gli altri indagati.

 

La lettera di Bankitalia presenta contenuti che val la pena di documentare testualmente: "Nella selezione delle soluzioni più idonee al superamento dello stato di crisi, i Commissari devono mirare a salvaguardare la fiducia nei confronti dell' impresa bancaria e la reputazione dell' istituto di credito, contenendo così i rischi di fuga dei depositanti.

 

Per raggiungere tali finalità i Commissari possono, nell' immediatezza dell' avvio della procedura, dar seguito a delibere già assunte dagli organi societari (nota del redattore: anche qualora costituiscano reato) laddove valutino che decisioni di segno contrario potrebbero ingenerare allarme nella clientela, con possibili conseguenti repentini peggioramenti del profilo di liquidità (…)

 

banca tercas banca tercas

In tale quadro, prosegue la lettera, "la scelta di non bloccare l' acquisto delle azioni proprie deliberato dall' assemblea - e già parzialmente eseguito dal Cda - appare giustificata dall' esigenza di evitare il rischio che una sospensione, disposta in concomitanza dell' avvio dell' amministrazione straordinaria, potesse determinare 'procurato allarme' tra azionisti e clientela, con conseguente corsa agli sportelli".

 

Il pubblico ministero dunque prende atto della liberatoria di Bankitalia e motiva la richiesta di archiviazione con la seguente argomentazione giuridica: siccome "l' operato dei due funzionari è stato avallato dalla stessa Banca d' Italia", il reato non c' è "per carenza del dolo" cioè della consapevolezza di commettere un reato. Sora è così rimasto indisturbato a fare la guardia a presunti o eventuali reati degli altri in Banca Etruria.