
DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI…
(TMNews) - Impossibile da alcuni giorni accedere alle informazioni presenti sul sito internet del Tar del Lazio e del Consiglio di Stato rispetto a ricorsi e provvedimenti. Secondo quanto si è appreso la consultazione è stata legata al possesso di specifiche credenziali, non aperte ai cronisti od all'utenza, ma soltanto ai legali.
Secondo quanto si è appreso la scelta è stata motivata dall'entrata in vigore del "Piano triennale anti-corruzione" della giustizia amministrativa.
Nel piano tra le linee comportamentali dettate a impiegati e funzionari, è fatto espresso divieto di fornire informazioni di qualsiasi tipo alla stampa. Il nuovo portale permette solo di visionare i ruoli di udienza ed i provvedimenti previo inserimento del numero di registro degli stessi. "Con il precedente portale era invece possibile essere informati della presentazione di ricorsi e monitorarne l'andamento", si spiega.
L'ufficio stampa di riferimento è quello del Consiglio di Stato, organo di secondo grado della giustizia amministrativa, che sta cercando di organizzarsi per ovviare al problema senza però poter fornire al momento informazioni. Sulla questione si stanno anche attivando l'Ordine nazionale dei giornalisti e la Federazione nazionale della stampa.
GIUSTIZIA: MAGORNO (PD), CHIAREZZA SU TAR E CDS OFF LIMITS PER CRONISTI
(AGENPARL) - "Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, faccia chiarezza sull'accesso informatico alle attività del Tar e del Consiglio di Stato che sarebbe divenuto off limits per i cronisti". E' quanto chiede il deputato della commissione Giustizia della Camera e della commissione Antimafia, Ernesto Magorno (Pd), annunciando la presentazione di un'interrogazione al ministro della Giustizia.
"Secondo quanto riferiscono gli organi di stampa - spiega Magorno - da alcuni giorni per i cronisti sarebbe impossibile accedere alle informazioni sul portale del Tar e del Consiglio di Stato, inerenti procedimenti di interesse pubblico. I giornalisti verrebbero esclusi per le nuove disposizioni previste dal Piano triennale anti-corruzione, che permetterebbe l'attribuzione delle credenziali di accesso solo ai legali. Sarebbe singolare se per combattere la corruzione si impedisse alla stampa di informare liberamente i cittadini su informazioni di pubblico interesse".
"E' opportuno che il ministro della Giustizia - aggiunge il deputato del Partito democratico - verifichi come stanno le cose per dare risposte al diritto di informare".
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