big bechis 10 ottobre

BECCATEVI BECHIS! NICO STUMPO CONFESSA: “SONO STATO 10 ORE CON LA CANNA IN MANO” (DA PESCA OVVIAMENTE) - LUIGI ZANDA LASCIATO A PIEDI DALL’AUTISTA - ROSARIO CROCETTA SI TOGLIE QUALCHE FAVA DALLA SCARPA - SI E’ SPOSATO (IN GRAN SEGRETO) IL DEPUTATO GREGORIO FONTANA

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Franco Bechis per “Libero Quotidiano

 

Tecniche di pesca Pd: le soluzioni di Tullo e Stumpo

nico stumponico stumpo

Confessioni di due grandi pescatori Pd in un corridoio del Transatlantico al termine del week end. Il calabrese Nico Stumpo al genovese Mario Tullo: «Che hai preso?». Il genovese come tutti i pescatori magari la fa un po' più grossa della realtà: «Dodici orate...». Grandi come? Il gesto è eloquente: più che orate dovevano essere delfini. E visto che bisogna spararla sempre più grossa, ecco inserirsi un altro deputato Pd, il fondatore dei Moderati, Giacomo Portas. È di Torino, ma ha un gozzo in Liguria e con gli amici anche lui ama pescare. Tira giù l' asso: «Noi abbiamo preso un tonno...».

GIACOMO PORTASGIACOMO PORTAS

 

Tocca a Stumpo. Lui però è tipo verace, e pescatore non deve essere mai stato.

Non se la sente di spararla così grossa: «Mah, io sono stato dieci ore con la canna in mano e ne ho presi due o tre...». Grossi quanto? Dal gesto erano più o meno due mosche acchiappate al volo. Ma visto lo sguardo di commiserazione degli altri, Stumpo ha rispolverato il passato: «Eh, ma quando ero in Calabria con mio zio, sì che ne facevamo una barca...». Tullo, incuriosito: «E con cosa pescavate? A strascico?». Stumpo con aria malandrina: «Con il potassio e la corrente elettrica...». Tullo sdegnato: «Ma quella è pesca di frodo...». E l' assemblea dei Pd pescatori si è sciolta così...

 

Dov' era l' autista di Zanda?

Luigi Zanda Luigi Zanda

L' ha lasciato a piedi Povero Luigi Zanda! Che deve fare un capogruppo del Pd al Senato per farsi venire a prendere dall' autista al termine di una cena di lavoro?

Sarà che Zanda ha mangiato alla velocità della luce, ma quando è uscito dal ristorante Evangelista alle dieci e mezza di sera del 5 ottobre, il poveretto ha capito di essere rimasto a piedi. Si è attaccato al telefono in una viuzza sul retro del ristorante richiamando all' ordine lo chauffeur indisciplinato. E il povero Zanda è restato lì in attesa mezz' ora, mentre scendevano inesorabili le prime gocce di pioggia dell' autunno romano...

 

Le nozze più segrete della Camera: ecco chi ha detto sì

gregorio fontanagregorio fontana

Lui è probabilmente uno dei deputati più schivi della Camera dei deputati. Il bergamasco Gregorio Fontana, responsabile dell' organizzazione di Forza Italia e Questore di Montecitorio, è sempre stato parco di parole e il più possibile lontano dai riflettori. Anche per gli incarichi pubblici (in Forza Italia non c' è un centesimo in cassa, e alla Camera il suo compito è trovare risparmi), Fontana ha imparato in questi anni la virtù della parsimonia.

 

Grazie a queste due doti probabilmente è riuscito a proteggere con una cappa di silenzio impressionante il più grande passo della sua vita. È diventato il solo segreto custodito gelosamente nel palazzo: a fine settembre Fontana si è sposato a Roma senza dirlo praticamente a nessuno. E per festeggiare ha riservato una saletta al celebre ristorante Il Moro a due passi dal Parlamento. Sei ospiti in tutto..

 

Crocetta e quel sassolino nei confronti di Fava

ROSARIO CROCETTA ROSARIO CROCETTA

Dopo avere subito un fuoco di fila di accuse questa estate sui suoi rapporti con il leader di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, durante una audizione alla commissione parlamentare antimafia di Rosy Bindi, il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta è tornato per togliersi qualche sassolino. Da quando Montante, che era considerato la punta avanzata dello schieramento antimafia, è stato indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, molti dei suoi vecchi sostenitori sono diventati i principali accusatori.

 

claudio favaclaudio fava

Crocetta però è tornato con una robusta rassegna stampa, leggendo anche alcuni passaggi di una intervista dello stesso vicepresidente dell' antimafia, Claudio Fava, che ora punta l' indice contro di lui ma in tempi non lontani riempiva di lodi il leader confindustriale, dicendo di condividere "riga per riga" i suoi programmi e le sue battaglie. Fava era un avversario di Crocetta per la conquista della Regione Sicilia, e l' attuale presidente ha ricordato davanti all' antimafia:

 

«Al momento in cui io sono candidato e si parla del rapporto con Confindustria, tutti i candidati alla presidenza della regione, inclusi quelli più critici, come Fava in questo momento, pensavano a un rapporto con Confindustria, proprio perché in quel momento Confindustria rappresentava un emblema della legalità. A onor del vero, tale posizione non era condivisa esclusivamente dal Movimento 5 Stelle". Toccato e affondato...

 

Il marchiniano Onorato archiviato ma su Marino...

onorato alessandroonorato alessandro

Alessandro Onorato, l' uomo di punta di Alfio Marchini nel consiglio comunale di Roma, da mesi era indagato per corruzione nella inchiesta su Mafia Capitale. Nessuno però lo sapeva, e la notizia è venuta fuori nel giorno stesso in cui la procura ha chiesto la sua archiviazione perché ritenuto innocente.

 

Contando sul fatto di essere indagato senza che nessun altro lo sapesse, Onorato ha guidato in prima linea battaglie furiose anche di tipo etico prima nei confronti dell' ex sindaco Ignazio Marino e i suoi scontrini fiscali, ora nei confronti di Paola Muraro, assessore all' Ambiente nella giunta di Virginia Raggi.

 

paola muraropaola muraro

Marino e Muraro erano nella stessa condizione giudiziaria di Onorato, anzi un po' più lieve, perché l' ipotesi di accusa nei confronti del leader marchiniano erano assai più gravi. Delle ipotetiche accuse nei confronti di Marino e Muraro però si sapeva tutto, quelle ad Onorato sono state tenute segrete.

 

Possibile che lui- che si riteneva giustamente innocente dal primo momento - non sia stato sfiorato dal dubbio che anche Marino e Muraro avrebbero potuto esserlo? Questo dubbio invece deve avere attanagliato Sabrina Alfonsi, la Pd presidente del primo municipio di Roma all' epoca di Marino sindaco, rieletta alla stessa carica anche con la vittoria della Raggi in Comune.

ignazio marinoignazio marino

 

La Alfonsi era indagata in Mafia Capitale, ma la notizia è stata tenuta riservata fino al giorno in cui la procura di Roma ha chiesto la sua archiviazione. Una gran fortuna, perché in mezzo la presidentessa Pd ha dovuto affrontare una campagna elettorale che difficilmente l' avrebbe vista trionfare con quel sospetto addosso. Però deve essersene resa conto, e dalle sue labbra non è partito un solo attacco morale né a Ignazio Marino né a Paola Muraro...