DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Emanuele Buzzi per il "Corriere della Sera"
Due chiavi per uscire dallo stallo: una giudiziaria e l'altra, invece, politica. Entro una decina di giorni il Movimento potrebbe tirarsi fuori dalle secche in cui è finito. Le novità riguardano la strategia che ha in mente Giuseppe Conte e le questioni legali cagliaritane. In Sardegna, infatti, è in corso una causa contro l'espulsione della consigliera regionale Carla Cuccu. Il tribunale ha trasmesso alla procura il decreto di nomina del curatore speciale (in quanto Vito Crimi non è stato riconosciuto rappresentante legale): ciò permette al pm di adottare tutti i provvedimenti necessari per «la costituzione della normale rappresentanza».
BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE
In pratica, la procura chiederà a Grillo di far svolgere la votazione per eleggere il comitato direttivo, previsto dallo statuto M5S. I Cinque Stelle ritengono che già nel giro di pochi giorni ci possano essere passi formali. A quel punto si dovrà attendere la risposta di Rousseau, «fermo» a causa delle difficoltà economiche. Non è escluso che Davide Casaleggio chieda di poter avere un saldo prima di effettuare la consultazione.
Una eventuale votazione aprirebbe comunque una nuova fase, dominata dall'incertezza: toccherebbe ai nuovi vertici ratificare la svolta contiana.
beppe grillo giuseppe conte luigi di maio
L'ex premier dal canto suo si è convinto che la situazione attuale è un ginepraio: per questo motivo ha contattato Beppe Grillo, spingendo il garante verso un' idea più «estrema» di rifondazione, quella studiata inizialmente e poi accantonata. Conte vorrebbe ripartire da zero: nuovo statuto, nuovo simbolo e lasciare l'attuale Movimento come una bad company temporanea - svuotata - che lo accompagni verso le prossime Politiche. Uno strappo dal brand originario su cui il garante sta riflettendo. Una mossa, però, che potrebbe trovare qualche ostacolo. I parlamentari sono restii a muoversi senza garanzie. E su tutta la vicenda aleggia lo spettro delle scarse risorse economiche in cui versano le casse pentastellate.
giuseppe conte beppe grillo luigi di maio 1
I Cinque Stelle sono in un vicolo cieco. In teoria hanno 7,3 milioni di euro delle restituzioni degli eletti, ma non li possono destinare ad altre finalità perché sono stati diffidati a farlo dagli espulsi, che si potrebbero in teoria rivalere in tutte le sedi (comprese quelle giudiziarie, a discapito dei capigruppo e di Vito Crimi che gestiscono il comitato che fa capo alle rendicontazioni) e potrebbero anche chiedere la restituzione delle somme da loro versate.
Proprio in questa fase, però, il Movimento si prepara a nuove spese con la sede e lo staff di supporto a Conte e con una struttura territoriale che potrebbe richiedere qualche piccolo sacrificio economico. Grillo ha fermato con imperio l'idea di ricorrere ai fondi del due per mille. Per far fronte alle necessità (e anche per organizzare il M5S) Crimi ha lanciato il nuovo modello di rendicontazione che prevede mille euro mensili destinati al partito. Non solo. Ha dichiarato ai parlamentari di aver già versato - insieme al tesoriere Claudio Cominardi - il corrispettivo per tutto il 2021 e ha invitato gli altri Cinque Stelle a seguire il suo esempio.
beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 3
Tuttavia nel gruppo l'idea non ha trovato per ora molti riscontri: troppi i dubbi che accompagno questa fase politica e il futuro dei pentastellati a Roma. Tra i parlamentari, però, c'è anche chi medita vendetta nei confronti di Rousseau. «Noi abbiamo pagato per un servizio che non viene erogato», dicono alcuni «non morosi» delle restituzioni. Per questo motivo si stanno facendo approfondimenti legali con l'obiettivo di chiedere indietro i soldi versati all' associazione guidata da Casaleggio.
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