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Francesca Schianchi per “La Stampa”
Le prime mail per mettersi d’accordo hanno cominciato a girare a inizio luglio. Oltre un mese per mettere a punto un testo condiviso e raggiungere la quota di 208 firme: imprenditori, manager, professionisti. 140 euro a testa, una pagina sul «Corriere della sera» per dire «Noi continuiamo a sostenere Matteo Renzi!», dopo che già a ottobre ne avevano acquistata una, ed erano «solo» 108.?
Qualcuno non ha rimesso la firma; molti altri, col metodo del passaparola, si sono invece aggiunti: e così, ieri, sul quotidiano milanese, ecco l’elenco dei provvedimenti approvati e l’appello al governo Renzi, «da semplici cittadini», «non mossi da interessi precostituiti da difendere, né sostenitori di alcuna posizione politica», a proseguire con le riforme, oltre a una bacchettata alle «vergognose e ipocrite» proposte «demagogiche» dell’opposizione sul tema immigrazione.
Firmato, tra gli altri, Chicco Testa, Giovanni Tamburi, Guido Roberto Vitale, Auro Palomba, Gaddo della Gherardesca, Giulio Zambeletti. Il premier Renzi, giurano, non ne sapeva nulla: ma ovviamente ha apprezzato, e il suo «grazie» lo ha fatto arrivare, ieri mattina, tramite sms a Testa.?«In soli 18 mesi questo governo ha realizzato ciò che nessuno era riuscito a fare prima e senza i soliti compromessi al ribasso», scrivono.
«Crediamo sia importante dare a questo governo ruote e benzina per andare avanti col suo viaggio», spiega l’imprenditore Zambeletti, colui che ha aperto il conto corrente per versare le quote e pagare la pagina. «Perché ho voluto mettere la faccia a favore di questo governo? Perché spero che ciascuno di noi, nel suo piccolo, crei un’area di consenso o perlomeno di dibattito».
Tra di loro non tutti si conoscono, ma tutti sono d’accordo nel dire che il governo deve andare avanti «opponendosi con determinazione ai professionisti del no» e nel chiedere il taglio delle tasse, semplificazioni fiscali, fondi per l’innovazione, ma anche un’opera di moralizzazione della classe politica. «In un momento in cui c’è molta voglia di distruggere, abbiamo voglia di supportare chi sta provando a fare qualcosa», spiega un altro firmatario, Auro Palomba: «Ma non siamo un partito e ognuno parla per conto proprio».?
Già ieri, giurano alcuni dei sottoscrittori, hanno ricevuto mail e telefonate di gente che chiedeva: la prossima volta posso firmare anch’io? Per il momento, però non sono in serbo nuove iniziative. Ma, assicura Zambeletti, «se ci sarà l’occasione, saremo pronti a rimetterci la faccia». E magari anche più numerosi: «A ottobre eravamo 108, ora oltre 200: la prossima volta - si augura - spero che saremo 400».
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