“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
1 - GRILLO A ROMA STRIGLIA LA RAGGI
Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”
Hanno due cose importanti da fare, Beppe Grillo e Davide Casaleggio, per la prima volta insieme in missione operativa a Roma. Convincere i parlamentari 5 stelle che alla guida del Movimento ci sono loro, ma che tutto d’ora in poi sarà più condiviso, abbandonando i caminetti ristretti con i cinque del direttorio. E far capire a Virginia Raggi che ogni giorno di più, con Paola Muraro assessora all’Ambiente, è un’occasione persa per ripartire. Tra la sindaca e il “capo politico”, ieri, c’è stata una telefonata. E stamattina - o addirittura nella notte, lontani da taccuini e telecamere - dovrebbe esserci un altro incontro dopo quello, durato due ore, di Palermo. Al Campidoglio e nei corridoi della Camera l’ex consulente Ama è definita una «dead woman walking».
Adesso però c’è da elaborare una strategia: convincerla al passo indietro e - contemporaneamente - trovare una sostituta, in modo da non creare squilibri per la mancanza di quote rosa in giunta. Ma anche, dire a Virginia Raggi - le cui posizioni appaiono un po’ troppo garantiste agli occhi di gran parte dell’M5S - che su certe cose non si può più prendere tempo. Un messaggio che alcuni parlamentari vorrebbero arrivasse forte e chiaro con un post sul blog, ma che i diarchi - Grillo e Davide - preferiscono prima affidare a un incontro a quattr’occhi, per capire quali siano davvero le intenzioni della sindaca.
Sulla passerella di legno sospesa sui Fori imperiali che porta all’hotel Forum, sede quasi ufficiale del leader del Movimento a Roma, ieri i senatori di passaggio raccontavano: «È stato un incontro molto bello, centrato sui temi, a partire dal prossimo di cui ci occuperemo che è il piano energetico a 5 stelle».
«È venuto per fare squadra, per darci un po’ di carica - racconta Gianluca Castaldi di Beppe Grillo - lui è così, un visionario, neanche li vuole sentire i problemi, vuole che ce li risolviamo da soli». Quanto a Davide, «è più tranquillo e riflessivo. Ci dà una mano sulla parte informatica, ci stiamo organizzando per connetterci meglio con gli attivisti attraverso il sistema operativo Rousseau». E però, c’è tutto un altro piano, più politico, di cui altri due senatori parlano tra loro: «Voglio che vi torni il sorriso!», ha detto Grillo appena li ha visti. Dopo le polemiche delle settimane scorse, le critiche alla gestione di Luigi Di Maio, l’esclusione dal palco siciliano di parlamentari di peso come Barbara Lezzi e Nicola Morra. «Beppe ha deciso di fare il motivatore - raccontano i due - vuole un gruppo felice e unito come un tempo. Ci accompagnerà almeno fino alle politiche.
E hai sentito cos’ha detto sulla comunicazione? Che ha sbagliato a rendere delle figure particolarmente importanti? È chiaro che sta stoppando Di Maio e Di Battista e che lui è di nuovo al centro di tutto. Insieme a Davide però. Gli ha dato un ruolo paritario ». Vanno a prendere un aperitivo insieme, i senatori. Rincuorati dalle parole del leader e dalla promessa di non essere più messi da parte. È il messaggio che portano ai deputati subito dopo, in assemblea congiunta alla Camera, dove mettono a punto la nuova strategia per il no al referendum sulle riforme.
Una riunione affollata come non accadeva da tempo, dove arrivano anche tre esponenti del direttorio: Roberto Fico, Alessandro Di Battista e Carlo Sibilia. Oggi, la processione all’hotel Forum tocca ai deputati. Saranno divisi in almeno quattro gruppi da venti persone. Giri di tavolo e possibilità di parola per tutti, quindi. «Verrò spesso, adesso ci sono io», ha detto il fondatore ai senatori. Alle dieci e un quarto di ieri sera, però, all’hotel Forum è arrivato il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. L’unico invitato a cena, con Grillo, Casaleggio e i capi della comunicazione.
2 - MURARO INDAGATA CON UN MANAGER DI MAFIA CAPITALE
Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
C'è un altro manager, imputato nel processo di Mafia Capitale, accusato di aver favorito Paola Muraro quando era consulente di Ama. È Franco Panzironi, l'ex amministratore delegato della municipalizzata per i rifiuti, indagato con lei e con Giovanni Fiscon (suo successore al vertice dell' azienda) per abuso d' ufficio. Le nuove contestazioni contro l' assessore all' Ambiente arrivano nel giorno in cui esplode la guerra giudiziaria tra Movimento 5 Stelle e Pd proprio per gli accostamenti a Mafia Capitale, con la Muraro che querela il premier Matteo Renzi e i dem che controquerelano la sindaca Virginia Raggi.
L'indagine si concentra sui favoritismi che avrebbero consentito proprio a Muraro di ottenere, oltre agli incarichi da un milione e 200 mila euro in dieci anni già contestati, altri 7 contratti da «esterna» per 500 mila euro.
LE PARCELLE
Ai carabinieri del Noe è stato affidato il compito di verificare tutti i contratti ottenuti dal 2004 in poi. Ma il periodo ritenuto più interessante è quello che va dal 2008, perché con l' arrivo di Panzironi i compensi di Muraro subiscono un' impennata. Nel 2004 la consulente guadagna 30 mila euro, nel 2008 con il nuovo ad sale a 80 mila e due anni dopo percepisce altri 20 mila euro in più per un totale di 100 mila.
L' ultimo contratto, scaduto il 30 giugno scorso, quando ormai era già entrata nella giunta Raggi, arrivava a 115 mila euro. Totale: 1 milione e 136 mila euro. La cifra in realtà è stata molto più alta. I controlli hanno consentito di rintracciare altri sette incarichi per mezzo milione di euro. Soldi che, questo dice la Procura, Muraro avrebbe percepito proprio grazie al rapporto privilegiato che aveva con Panzironi e quello ancor più stretto con Fiscon. Entrambi l' avevano scelta come consulente per la gestione degli impianti Tmb e tritovagliatori, assegnandole un ruolo da alto dirigente.
SALVATORE BUZZI FRANCO PANZIRONI
GLI INCARICHI
Il potere di Muraro all'interno di Ama è uno dei capitoli dell' inchiesta del pubblico ministero Alberto Galanti e dell' aggiunto Paolo Ielo. La legge impone infatti che i consulenti possano essere presi soltanto se la stessa attività non può essere svolta da dipendenti interni e le verifiche avrebbero dimostrato che tra i funzionari c' erano persone specializzate in grado di svolgere le stesse mansioni.
Nei prossimi giorni i tre indagati dovranno chiarire la propria posizione. La Procura ha smentito di aver già fissato la data dell' interrogatorio di Muraro e non è escluso che nei prossimi giorni lei decida di presentarsi spontaneamente accompagnata dal difensore Riccardo Olivo, scelto dopo la rinuncia al mandato del suo precedente legale, Salvatore Sciullo, incompatibile visto che difende anche Fiscon. Soltanto dopo i magistrati decideranno se procedere con rito ordinario o chiudere invece il fascicolo sollecitando il processo immediato.
LE QUERELE
francesco bonifazi ernesto carbone
La prima querela la presenta Muraro «per diffamazione nei confronti di Matteo Renzi, a causa degli indebiti accostamenti tra Mafia Capitale e la mia persona formulati dal premier» e poi annuncia iniziative analoghe «contro chi ha speculato sulla mia vita privata e ha rappresentato atti non veri». Parla di «linciaggio quotidiano e vergognoso» e ribadisce che «continuerò a lavorare contro il sistema di potere che ha messo in ginocchio la città».
Nel pomeriggio il tesoriere del Pd Francesco Bonifazi annuncia di aver sporto querela contro Raggi «per le dichiarazioni diffamatorie nelle quali ha accostato il Pd alle vicende di Mafia Capitale» e denuncia «la politica dell' insulto e della menzogna da parte degli esponenti del M5s».
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