DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Paola Di Caro per corriere.it
ZELENSKY GIORGIA MELONI CON LA FACCIA DI BERLUSCONI - MEME
L’operazione estintore, per ora, funziona. Nonostante la forte delusione, l’irritazione, la voglia di ribadire le sue ragioni a Zelensky — che gli sta per così dire ogni giorno meno simpatico — Silvio Berlusconi non replica al presidente ucraino. I suoi ritengono sia meglio «spegnere l’incendio» e «chiudere il caso», pur consapevoli che «alla fine decide lui...». Mercoledì sera però, anche se il suo primo istinto era stato quello di rispondere a tono tanto che una nota era in preparazione, alla fine ci ha ripensato. Se convinto dai consiglieri più stretti non si sa, di certo finora non c’è stato contatto diretto con Giorgia Meloni.
Raccontano che non è tanto per quello che lei ha detto in conferenza stampa che ce l’ha, anche se forse qualcosa di più poteva farlo, piuttosto del fatto che «di uno con la mia grande esperienza di governo e di rapporti internazionali» Meloni non si sia avvalsa per consigli o indicazioni. Che non l’abbia mai consultato, insomma.
giorgia meloni e volodymyr zelensky a kiev
Con Zelensky è invece proprio arrabbiato. Soprattutto, pare, per averlo quasi irriso in interviste a quotidiani italiani: «Forse dovrei mandargli delle bottiglie di vodka come fa Putin...». Quella era stata «una vera e propria offesa», si lamenta Berlusconi. Sul discorso invece in cui Zelensky dice che lui non capisce perché non gli è mai stata «bombardata la casa», il leader azzurro si indigna: «Io l’ho conosciuto eccome l’orrore della guerra, i bombardamenti, ho dovuto lasciare la mia casa, ho sofferto la fame, subito la lontananza di mio padre... Questo signore non sa nulla di me», ripete.
E il forzista Fabrizio Sala: «Più che dare una stoccata, direi che il presidente Zelensky ha preso una stecca...». Berlusconi in pubblico quindi tace ma continua ad essere convinto che, anche se il sostegno all’Ucraina «non è in discussione», le responsabilità del conflitto siano «da entrambe le parti», e oggi servirebbe impegno di tutti per la pace: «Sono stato il primo a parlare di piano Marshall per l’Ucraina».
giorgia meloni e volodymyr zelensky a kiev
Ma le sue parole vengono utilizzate anche in Russia: ieri la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha attaccato così Zelensky: «In un altro impeto di rabbia impotente, l’abitante del bunker ha attaccato Berlusconi, che aveva ricordato al regime di Kiev il Donbass». E dopo aver anche lei assicurato che Berlusconi da bambino ha vissuto la guerra, ha aggiunto: «Così Zelensky ha confrontato il suo regime con quello fascista e l’operazione militare speciale con l’azione degli alleati durante la Seconda guerra mondiale. Gli è scappata la verità».
(…)
giorgia meloni e volodymyr zelensky a kiev giorgia meloni e volodymyr zelensky a kiev giorgia meloni e volodymyr zelensky a kiev 2berlusconi putin
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