nicola zingaretti giuseppe conte silvio berlusconi

“BERLUSCONI HA FERMATO TUTTO” – IL BANANA STOPPA GLI INDECISI DI “FARSA ITALIA” PRONTI A SALIRE SUL CARRO DI CONTE PER SALVARE IL GOVERNO (E LA POLTRONAA) – ANCHE VOLENDO, PER LA MAGGIORANZA ALTERNATIVA DI “GIUSEPPI” NON CI SONO I NUMERI. AL SENATO SONO AL MASSIMO 10, CHE NON BASTANO PER SOSTITUIRE I 18 RENZIANI…

berlusconi letta

Emilio Pucci per “il Messaggero”

 

E' stato Gianni Letta a stoppare per il momento la caccia ai responsabili. Ha parlato anche con emissari del Movimento 5Stelle: «Berlusconi ha fermato tutto. Ha chiamato singolarmente gli indecisi, vuole un altro governo o un esecutivo di centrodestra», il messaggio recapitato ai vertici grillini e al Pd. Il Cavaliere è stato netto con i suoi: «Nessun sostegno, non faremo favori ai rosso-gialli».

 

La linea è quella di tenere compatto il centrodestra. E allora il piano maggioranza alternativa senza Iv ha subito una brusca frenata. I tre senatori di Cambiamo con Toti non ci stanno. «Non ci prestiamo», dice il senatore Berruti. «Restiamo all'opposizione», taglia corto Quagliariello. Si sfila pure l'Udc. «Non siamo la stampella di nessuno», l'alt di Cesa.

 

GIUSEPPE CONTE RICARDO MERLO RICCARDO FRACCARO

«Non siamo stupidi idioti», rilancia il centrista Saccone. E poi al massimo potrebbero essere due o tre a staccarsi da Italia viva. Si fa il nome della ex M5S Vono, ma il renziano Cucca ci mette la mano sul fuoco: «Né io né altri abbiamo intenzione di lasciare Renzi». L'unica speranza per chi prefigura progetti di sopravvivenza è legata al Maie.

 

A tirare le fila è il sottosegretario Merlo che ha incaricato alcuni ex grillini di costituire un fortino a palazzo Madama che possa respingere gli attacchi dei renziani a Conte. Ci sta lavorando l'ex pentastellato De Bonis.

GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI - BY GIANBOY

 

I CONTI

Ecco i conti: 92 del Movimento 5Stelle, 35 del Pd, 9 delle Autonomie, 5 di Leu (viene già aggiunto il senatore Ruotolo), con i senatori a vita l'asticella arriverebbe a 151, annoverando appunto i componenti del Maie. Per ora sono 4, potrebbero arrivare a 8.

 

L'obiettivo è pescare nel Misto. Convincere per esempio l'ex M5S De Falco che sta dialogando con la Bonino, gli ex M5s De Marzio, Pacifico e Drago che negli ultimi tempi sono stati più vicini al centrodestra che alla maggioranza.

gregorio de falco in senato per la votazione del dl sicurezza

 

E ancora i senatori Buccarella, Martelli, Giarrusso, Ciampolillo, l'ex azzurra Lonardo in Mastella, oltre alle senatrici Nugnes e Fattori che già hanno votato ultimamente la fiducia a Conte. Con l'obiettivo di sostituire i componenti di Iv al governo, magari in un Conte ter. «Io racconta De Bonis ho cercato di spianare la strada. Stare nel Misto ora non ha più senso, bisogna prendere una decisione per convincere il Capo dello Stato che c'è ancora una prospettiva al di là di Renzi».

 

I CONTATTI

A palazzo Madama i contatti sono continui. C'è chi attende l'evolversi della situazione prima di muoversi e chi tenta di manovrare i fili. Al momento sono al massimo 10 i responsabili che andrebbero a tessere la tela contiana. Pochi coloro che si andrebbero ad aggiungere, non tali comunque da sostituire i 18 senatori di Iv. Tra l'altro una vera e propria regia non c'è. In realtà è lo stesso presidente del Consiglio a non credere a questo disegno.

 

GIUSEPPE CONTE - MATTEO RENZI

E perfino i 5Stelle hanno cominciato ad ipotizzare una lista Conte, con il consenso del premier che ai vertici M5S ha ripetuto il refrain di questi giorni: «Questa è l'ultima maggioranza possibile». «Il nostro punto di riferimento è Conte, non possiamo certamente appoggiare un governo Franceschini o di altri», osserva una fonte pentastellata. Anche il rimpasto non smuoverebbe di molto gli equilibri.

 

I dem a palazzo Madama aspettano le mosse del presidente del Consiglio, non credono in un'operazione raccogliticcia, anche se c'è chi non esclude lo sbocco di un esecutivo istituzionale. Un percorso che sarebbe gradito al centrodestra e a Iv. Ma la strada tracciata dal Nazareno è quella del voto in caso di rottura del patto rosso-giallo. «Non ci sono le condizioni per altri esecutivi, dice pure la senatrice De Petris.

 

letta berlusconi

Nella maggioranza si sta comunque cercando di convincere Iv a mollare la presa. «Renzi sta dicendo ai suoi che c'è un altro governo in vista ma non è vero», il ragionamento di un esponente dem. «Se si aprisse la crisi sarebbero in diversi in Italia viva a non seguire il senatore di Rignano», il parere di un altro dirigente del Pd. In realtà di fronte all'ipotesi del voto potrebbe essere proprio l'ex premier a fare in modo che parta un Conte ter, in modo che possa avere i numeri anche al Senato. Ma in questa partita nessuno si fida di nessuno.