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Amedeo La Mattina per “la Stampa”
matteo salvini SILVIO BERLUSCONI
Non si sentono e non si vedono da quasi due mesi, eppure Berlusconi assicura che con Salvini tutto fila liscio. «I rapporti con Matteo sono ottimi. Soprattutto da quando ho rimesso in sesto il Milan». L’ex Cavaliere non perde mai l’occasione per sdrammatizzare e strappare un sorriso ai suoi dirigenti che sono preoccupati per quanto potrà accadere alla ripresa politica e parlamentare dopo agosto.
Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse
Intanto si capirà cos’è questa «Altra Italia» o come si chiamerà su cui sta lavorando il capo: giovani, tanti giovani, formazione, nuova classe dirigente. Come al solito le iniziative di Berlusconi sono un po’ fumose e un po’ criptiche, tranne per il fatto che vuole svecchiare Forza Italia. E puntualmente i vecchi (non solo anagraficamente) dirigenti drizzano le antenne e fanno un velato ostruzionismo con la solita argomentazione: ci vuole esperienza e radicamento nel territorio per raccogliere voti. Solo che ultimamente questo radicamento ed esperienza non si è molto visto tanto che i sondaggi continuano a dare Fi inchiodata attorno al 10%.
matteo renzi e berlusconi 0aa87941
Ma il vero nervo scoperto è un altro: il rapporto con la Lega di Salvini che sta con i fucili puntati e sente «puzza» di Nazareno. «Quello che è accaduto con la Rai è un brutto riavvicinamento, noi stiamo con gli occhi aperti», avverte Salvini che vuole prendersi la leadership del centrodestra e dettare legge sulle candidature a sindaco. «Matteo si è montato la testa - dicono dentro Fi - speriamo che Berlusconi riesca a tenerlo a bada».
CORTOCIRCUITO AUTUNNALE
A settembre comincerà il gran ballo del voto sulla riforma costituzionale che si trascinerà dietro il pressing per riaprire lo scatolone dell’Italicum. Il versante legge elettorale, la madre di tutte le battaglie per i partiti, non è chiuso nonostante la nuova normativa sia stata approvata in via definitiva. Ma Renzi potrebbe trovarsi senza maggioranza a Palazzo Madama. Ieri il capogruppo azzurro alla Camera Renato Brunetta ha rimarcato che 176 senatori hanno firmato emendamenti per il Senato elettivo.
Alla faccia feroce di Renato Brunetta si contrappone, però, quella dialogante del suo collega Paolo Romani, che ha già cominciato a riaprire canali di comunicazione con i renziani. Con il sottinteso che non basta il soccorso di Verdini e dei suoi senatori. Ma per Romani ci vogliono modifiche alla riforma costituzionale e all’Italicum.
La Lega non si fida. Salvini ha il fucile puntato e ad imbracciarlo è il mastino Roberto Calderoli. Attenzione, ricordano nel Carroccio, in autunno dovremo parlare delle candidature per le comunali del 2016. Se rinasce il Nazareno, bye bye intese. E si tratta di una tornata elettorale per eleggere sindaci di primaria importanza, con 10 milioni di elettori alle urne di città come Torino, Milano, Bologna, Napoli, Cagliari.
maria elena boschi e roberto calderoli twittati da ml rodota
STRANI MOVIMENTI DI FI
«Fi un giorno è all’opposizione, il giorno dopo in maggiora, è concavo e convesso», dice Calderoli. Il quale racconta che al Senato i ddl Rai e Pubblica amministrazione sono passati perchè i forzisti con la loro presenza hanno garantito in aula il numero legale. «L’altro giorno ho detto loro, “proviamo a non partecipare al voto di fiducia”, ma mi è stato risposto “ma oggi c’è la nomina del presidente e del direttore generale della Rai”. Le alleanze si fanno sulla chiarezza. Vogliono cambiare l’Italicum? Allora perchè pochi giorni fa Fi ha votato in commissione il decreto delegato che consente di disegnare i collegi elettorali? Il problema è che dentro Fi c’è sempre un equilibrio tra il partito e Mediaset».
Calderoli sostiene che in questi ultimi giorni i berlusconiani sono stati più vicini a Renzi di quanto lo siano stati Verdini e company. «Se Berlusconi ritorna al Nazareno tanto vale che a Milano sostenga il candidato a sindaco del Pd». Caderoli dice di avere pronta l’arma atomica: 6,5 milioni di emendamenti alla riforma del Senato pronti per l’aula. «6,5 milioni di granelli di sabbia nel motore di un eventuale nuovo patto del Nazareno.
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