DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Paola Di Caro per “il Corriere della Sera”
berlusconi alla presentazione del libro di vespa
Pensa di candidarsi alle Europee, in «tutte le circoscrizioni come capolista, seguito in ognuna da una donna», perché la sua sola presenza - assicura - «ci porterebbe secondo i sondaggi tra i 3 e gli 8 punti in più». E con altrettanta baldanza Silvio Berlusconi è convinto di poter rovesciare le sorti della legislatura: portando un «gruppo di responsabili» che è convinto possa formarsi con fuoriusciti del M5S, che sostenga un esecutivo di centrodestra anche «a guida Salvini, come da nostri accordi precedenti alle elezioni».
Mostra ottimismo il leader di Forza Italia, intervistato da Antonio Polito e Virman Cusenza in occasione della presentazione del libro di Bruno Vespa Rivoluzione . Perché alla durata del governo attuale non crede, nonostante l' accordo a Bruxelles che eviterebbe la procedura di infrazione: «La loro marcia indietro è una buffonata, certo meglio evitare l' infrazione, ma la manovra resta tutta da riscrivere. Va cambiato il governo».
berlusconi alla presentazione del libro di vespa
La delusione per l' atteggiamento di Salvini è ancora forte: «Ha lasciato i provvedimenti economici al M5S. Dice che vuole governare 5 anni perché con loro ha siglato un contratto? Gli ricordo che il vero contratto che ha firmato è quello per il programma del centrodestra, votato da milioni di italiani». E per questo c' è «l' assoluta necessità» di tornare a un centrodestra unito.
Come? Dopo la smentita del Quirinale, Berlusconi evita di dire che Mattarella abbia promesso l' impegno a formare un nuovo governo in caso di crisi («è solo quello che penso farebbe, conoscendolo»), ma si dice prontissimo per l' evenienza: «Immagino di poter far conoscere all' opinione pubblica l' esistenza di un gruppo autonomo che ci appoggerebbe. Non conosciamo ancora i nomi, ma conosciamo i discorsi che fanno i senatori con esponenti del Movimento 5 Stelle». E soprattutto, insiste il leader azzurro, «sappiamo che queste persone non avrebbero convenienza a tornare al voto, perché non sarebbero rieletti.
Invece così avrebbero ancora 4 anni di stipendio, 14 mila euro al mese dei quali non dovrebbero darne 8 mila al partito. E io so che l' interesse privato è sempre superiore all' interesse generale...».
Insomma, la soluzione sarebbe pronta. Magari per il dopo Europee, dove appunto Berlusconi nonostante qualche dubbio («non potrei partecipare spesso ai lavori») conta di esserci, e ben lontano da Renzi: «Un suo partito è dato al 6%, ma in ogni caso secondo i sondaggi se ci unissimo lui perderebbe metà dei suoi voti e noi dei nostri». La sfida sarà con Salvini, al quale continua a rimproverare l' asse con Le Pen e Orbán sul sovranismo che «porterebbe alla fine dell' Europa». «Oggi Matteo è dato al 52%, io quando ero al governo ero al 73% e oggi sono al 25% come gradimento. Ma non guardo a lui.
berlusconi alla presentazione del libro di vespa
Io ho preso 200 milioni di voti nella vita...». E ancora non c' è nessuno che possa fare meglio: «I miei delfini? Non è vero che non ci ho provato, è che si sono rivelati tutti sardine».
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