
DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI…
"Se non potrò tornate in campo, il centrodestra dovrà trovare qualcuno al suo interno. E secondo me il governatore del Veneto Luca Zaia si sta comportando molto bene. Dico Zaia o qualcun altro in grado di emergere e convincere tutti". Così il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi ha lanciato il governatore della Regione Veneto come possibile, anzi preferito, candidato premier per il centrodestra alle politiche. Il Cavaliere ne ha parlato nel corso della trasmissione 'Notizie oggi' in onda su Canale Italia. La reazione? Fredda.
"Basta con questa manfrina, noi della Lega un candidato l'abbiamo già ed è Matteo Salvini", così lo stesso Zaia ha liquidato l'endorsement, aggiungendo che "amministrare una regione non è una questione semplice, ma di impegno quotidiano e di credibilità. Noi della Lega un candidato l'abbiamo già ed è Matteo Salvini. Pur apprezzando la dimostrazione di stima, questa storia sta penalizzando i veneti perchè quando si va a trattare qualcosa la sensazione è che ci sia sempre un retropensiero. Lasciatemi, lasciateci governare in pace. Per me oggi la strategia è quello di portare i veneti al referendum per l'autonomia".
Salvini però qualche irritazione l'ha mostrata. "Se qualcuno pensa di mettere zizzania nella Lega facendo nomi, ha sbagliato a capire. Perché, a differenza degli altri, noi siamo una squadra", ha scandito il segretario della Lega, che si è presentato alla conferenza stampa in via Bellerio dopo la riunione del Consiglio federale insieme allo stesso Zaia e al governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni.
E anche su un secondo punto, Salvini ha detto di pensarla diversamente dal presidente di Forza Italia. "La doppia moneta di cui parla Berlusconi - ha detto - non ha più senso economico in questo periodo storico". Secondo il segretario federale del Carroccio, la priorità del centrodestra deve essere quello di "scindere il pd dal governo dell'Italia" perchè "ormai l'Italia è una repubblica fondata sulle beghe del Pd" e "il problema del paese si chiama Renzi".
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