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P.E.R. per “Libero quotidiano”
E pensare che il trucchetto l’aveva già sperimentato alle Politiche, eppure Matteo Renzi c’è cascato lo stesso. Silvio Berlusconi ha lasciato che gli altri leader occupassero le tv per settimane e poi, all’ultimo minuto, proprio nei giorni «decisivi», ha chiesto per sè pari minutaggio. Il Cavaliere è stato ieri a RadioRai, a Virus su Rai2, al Tg1 ed oggi sfrutterà gli ultimi secondi utili per convincere gli elettori da Paolo Del Debbio e pure da Enrico Mentana. Quel che conta è che, a suo dire, «il vento è cambiato, potremmo pure vincere 7 a zero...».
Pressing psicologico sugli elettori a parte, l’ex premier è convinto che «potrebbe finire 4 a 3», risultato che certificherebbe l’ennesima eroica rimonta della sua lunga carriera politica. «Il mio ritorno vale 10 punti», rivendica con un giornalista che lo accoglie. L’asticella che Berlusconi ha fissato coi suoi, in realtà, è più bassa: tenere Veneto e Campania, compensare con un buon risultato di Fi al Sud quello della Lega al Nord. E Matteo Salvini?
«Se arriva primo non cambia niente», mette le mani avanti. I testa a testa che si preannunciano in Liguria e in Umbria lo «galvanizzano» al punto che, come dice in tv, «Renzi adesso ha paura di perdere». Non avrebbe voluto rivolgere a lui quelle parole, ma, accusa, «è venuto meno ad un patto e il suo governo è un grande imbroglio».
Proprio perchè il leader azzurro «sente» la rimonta ha evitato di incrociare il premier in tv: «Se perde si dovrebbe dimettere».
I sondaggi lo confortano, così come «l’affetto delle tante persone che ho incontrato» e altri piccoli segnali. Ha per esempio festeggiato - lui che è sempre stato saldamente ancorato agli old media - l’inatteso e fulmineo sorpasso di follower del suo profilo Instagram rispetto a quello del giovane premier, che usa il social network delle foto da molti anni. «Internet è la più grande scoperta dell’umanità, io sono curioso», ammette ospite da Nicola Porro. Le sue foto a casa con Francesca Pascale, alla scrivania, con Dudù, sono condivise da migliaia di persone.
«Noi non abbiamo impresentabili in lista, è un problema della sinistra», tuona il Cavaliere, che stavolta ha selezionato - via Maria Rosaria Rossi - tutti i candidati. «Carico» com’è, non cede a provocazioni e non commenta nè le parole amare di Raffaele Fitto, che parla di lui come del «passato», nè la cena con dieci senatori convocata da Denis Verdini.
«Qualcuno ci ha tolto un peso», ammette davanti alle telecamere. Dietro, però, è più combattivo: «Chi mi tradisce lo spiano; lo dimostrano i sondaggi in Puglia, vedrete nelle urne». In politica da venti anni? «Non l’avrei mai detto», dice il Cavaliere. E ammette un solo cruccio: «La guerra alla Libia; volevo dimettermi».
silvio berlusconi fotografato da bruno vespa
silvio berlusconi fotografato da bruno vespa
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