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Amedeo La Mattina per “la Stampa”
BERLUSCONI MERKEL
SARKOZY E MERKEL RIDONO DI BERLUSCONI
Arriva, non arriva, parla, non parla. Berlusconi aveva molti dubbi sulla partecipazione al congresso del Ppe. Alla fine si è presentato al «Palacio municipal de congresos» dove lo aspettava una trentina di parlamentari di Forza Italia.
Appplausi, fotografie, selfie, cori «un presidente/c' è solo un presidente». «Grazie grazie», si è schermito il Cavaliere mettendo in scena al vertice del Ppe la rappresentazione del vecchio leader ancora in grado di tenere insieme il centrodestra italiano.
Lui ha la claque, altro che quel Nicolas Sarkozy che si aggira solo. Nemmeno Berlusconi lo saluta quando se lo trova di fronte al pranzo e a poche sedie in platea. Stesso atteggiamento con Alfano: si ignorano. Al Cavaliere l' unica persona che interessava era la Merkel che, grazie al lavoro di Tajani, è riuscito a incontrare.
Dieci minuti di colloquio con la «cattiva» Angela, la presunta burattinaia del grande complotto ai suoi danni nel 2011. La potente Cancelliera ha fatto finta di non avere mai creduto ai pettegolezzi, a quell' apprezzamento irripetibile del Cavaliere sulle sue forme fisiche. «Roba vecchia...», gli ha detto la Merkel mentre il Cavaliere, appoggiandole una mano sul braccio, ripeteva che in nessuna intercettazione era venuto fuori una sua frase irriguardosa. Insomma, il bacio della pantofola.
Ma l' obiettivo del leader di Forza Italia, che da due anni non metteva piede ad un summit del Ppe a seguito dei guai giudiziari, era ben calcolato: recuperare il rapporto con le persone che contano nella famiglia Popolare europea.
Ha infatti evitato di parlare alla plenaria del congresso Ppe del «processo politico» che in Italia avrebbe messo fuori gioco il capo del moderati italiani. Glissando inoltre sulle ragioni di Putin che avrebbe scatenato la reazione dei Popolari provenienti dai paesi dell' Est.
Berlusconi, nel colloquio con la Merkel, aveva capito che aria tirava. Quando le ha detto che l' Europa deve essere più ragionevole con Mosca, la Cancelliera lo ha fulminato: «Anche Putin deve essere più ragionevole su molte questioni».
BERLUSCONI CON ALLE SPALLE MERKEL E CAMERON AL G VENTI DI CANNES jpeg
La vera ragione della venuta a Madrid di Berlusconi era sollecitare la Corte dei diritti dell' uomo ad accogliere il suo ricorso contro l' applicazione della legge Severino dopo la condanna per frode fiscale. Il Cavaliere vuole tornare ad essere candidabile e ha lanciato il messaggio al vertice Ppe.
Il ragionamento che ha fatto al presidente, al segretario e capogruppo a Strasburgo Joseph Daul, Antonio Lopez e Manfred Weber è stato il seguente: non si può congelare il massimo esponente del Popolarismo italiano che vuole tornare in campo e scongiurare che in Italia la battaglia politica si riduca allo scontro tra Renzi e Grillo.
Ecco, ha detto a Dual che ha ringraziato per averlo inserito tra gli oratori, «io parlerò in un consesso come questo solo quando verrò restituito alla pienezza della mia innocenza». I vertici del Ppe, invece, gli hanno fatto presente che l' accordo con la Lega non va fatto. Berlusconi non si è scomposto: anche questa volta, è convinto, lui saprà ammansire Salvini. Il dubbio a Madrid però è rimasto forte.
ANTONIO TAJANI E VALERIA FEDELI
Mentre Berlusconi pensa di andare a Bologna l' 8 novembre per partecipare alla manifestazione leghista.
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