RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Marco Galluzzo per corriere.it
Forza Italia cede ancora, resta sotto la soglia psicologica del 10%. Oscilla intorno al 9% secondo le proiezioni della notte. Non è il segnale minimo che i dirigenti del partito si attendevano. Anche se Silvio Berlusconi aspetta ad Arcore i risultati definivi dello spoglio e con i suoi si dice comunque soddisfatto: «Ho fatto il massimo e ho dato tutto, ho la coscienza a posto, siamo rimasti un argine contro i sovranisti e contro quegli incompetenti dei Cinque Stelle.
Si dimostra comunque che è iniziato lo scollamento degli italiani da questo governo e che senza il centrodestra unito non si va da nessuna parte». Concetto ribadito in una nota di FI: «Forza Italia rimane centrale e determinante per la costituzione di una maggioranza di centrodestra alternativa al governo giallo-verde».
SILVIO BERLUSCONI PRESENTA IL LOGO DI FORZA ITALIA
La notte del partito azzurro è appesa a pochi decimali, le proiezioni di diversi istituti danno oscillazioni minime, ma tutte sotto la quota psicologica del 10 per centro, potrebbero aprirsi lotte interne al partito e si allargherebbe il rischio di defezioni.
Ma ciò che colpisce in casa azzurra è comunque la percentuale del Movimento, dato in calo di oltre dieci punti rispetto alle Politiche: «È un segno che gli italiani stanno finalmente aprendo gli occhi», dice Berlusconi mentre il suo staff nella notte gli gira i dati delle preferenze, dei consensi divisi per Regione.
Un altro dato è quello europeo: Berlusconi vuole convincere la Lega ad aderire al Ppe, i numeri dei voti dei 27 Paesi della Ue dicono che l’ex premier non fa un’analisi sbagliata: sia il gruppo della Lega che quello dei 5 Stelle sarebbero ampiamente minoritari nel futuro Parlamento di Strasburgo. Diverso sarebbe se Salvini imprimesse un cambiamento alla propria collocazione europea, che nonostante l’affermazione rischia di vederlo totalmente marginale nei nuovi equilibri del governo della Ue.
«Di sicuro l’Italia avrà il minimo del potere storico», dice ancora Berlusconi, consapevole che il governo non potrà nemmeno muoversi con forza nella scelta del futuro commissario europeo: un esponente dei primi due partiti sovranisti italiani rischierebbe infatti di essere bocciato in Parlamento, con la necessità di cercare e individuare una figura tecnica.
Berlusconi ha rotto volutamente il silenzio elettorale. Con un post su Facebook ha definito il voto per i partiti del governo l’equivalente di «protrarre l’agonia del Paese», mentre i voti a Giorgia Meloni possono essere utili solo «a chi vuol spaccare il centrodestra e spalancare le porte a un governo di sinistra tra Pd e M5S».
Dopo aver votato Silvio Berlusconi, si è intrattenuto per quasi un’ora nel cortile della scuola media di via Scrosati a Milano, sede del seggio, con gli esponenti di Forza Italia presenti, tra cui il capogruppo a Palazzo Marino Fabrizio De Pasquale, la neo coordinatrice cittadina Cristina Rossello e la parlamentare Federica Zanella.
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