BERLUSCONI PER IL PROCESSO “RUBY-TER” CAMBIA AVVOCATI: TE CREDO, GHEDINI E LONGO SARANNO INDAGATI! (RISCHIO DI ARRESTO PER TUTTI)

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1. RUBY TER, BERLUSCONI SARÀ DIFESO DALL'AVVOCATO DI MILLS
Frank Cimini per www.giustiziami.it

Ci sarà una new entry importante nella difesa di Silvio Berlusconi in relazione all'inchiesta non ancora formalizzata ma che partirà dopo che saranno state depositate le motivazioni del processo Ruby2: l'indagine già denomimata Ruby-ter. Per difendersi dall'accusa di corruzione in atti giudiziari, i 2500 euro al mese alle ‘olgettine" protagoniste delle deposizioni in aula, il Cavaliere ha scelto l'avvocato Federico Cecconi, storico legale di David Mills.

La nomina non è ancora ufficiale perchè l'inchiesta per essere avviata ha bisogno della trasmissione dei verbali di udienza e delle motivazioni dei due processi già celebrati in primo grado, ma la decisione è stata presa. Va considerato che gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo diventeranno incompatibili perché i giudici del processo a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti già con il dispositivo della sentenza hanno imposto un'indagine anche su di loro.

La procura infatti sarà obbligata a svolgere accertamenti sulle modalità delle indagini difensive effettuate dai legali di Berlusconi già prima che il caso della minorenne marocchina e delle feste di Arcore approdasse sui media.

Cecconi ha già assistito Paolo Berlusconi imputato insieme a Silvio nel processo per la pubblicazione su "Il Giornale" della telefonata intercettata in cui Fassino diceva a Consorte: "Allora abbiamo una banca". Cecconi, formatosi nello studio legale di due grandi penalisti come Alberto Moro Visconti e Dino Bonzano, ha avuto grande notorietà con la difesa di David Mills, il legale inglese che si è visto prescrivere l'accusa di corruzione ("almeno 600 mila dollari da Berlusconi" per dire il falso nelle vicende giudiziarie del Cav) dalla Cassazione, la quale però ne affermava la responsabilità ai fini delle statuizioni civili.

Mills tuttavia non ha risarcito i 250 mila euro alla Presidenza del Consiglio dei ministri né pagato le spese processuali e l'Italia fa fatica a ottenere il riconoscimento della sentenza a Londra.

Cecconi figura anche come legale di Benjamin Marrache, l'avvocato di Gibilterra con studi in diversi paesi, indagato a Milano per falsa testimonianza nel processo Mills. L'inchiesta è tuttora aperta.


2. MANETTE "ORA B. HA PAURA DI FINIRE IN CARCERE" (E PER QUESTO TACE)
Fabrizio d'Esposito per "Il Fatto Quotidiano"

"È pazzesco". Silvio Berlusconi scorre il corposo faldone delle motivazioni e serra i denti in un ghigno di rabbia. Batte il pugno sulla scrivania mentre tenta di leggere qualche brano del nuovo mattone contro di lui. Il Condannato è disperato e rassegnato. Ripete: "È pazzesco". Aggiunge, intontito: "Mi convinco sempre di più che finirò in galera, solo così si fermeranno". Le motivazioni della sentenza Ruby investono come un ciclone Palazzo Grazioli, a meno di una settimana dal voto sulla decadenza di B. al Senato. Nella Capitale il tempo è pazzo, anzi pazzesco. Alterna grandine e sole nel giro di cinque minuti.

Inseguito dall'incubo di nuove inchieste, da Milano (Ruby ter per corruzione di testimoni) e da Napoli (il filone Lavitola sugli appalti a Panama), atterrito dalla prospettiva di perdere seggio e libertà il prossimo 27 novembre, il Cavaliere alle quattro e mezzo del pomeriggio esce da Palazzo Grazioli e va alla sede di Forza Italia, in piazza san Lorenzo in Lucina. Per il secondo giorno consecutivo. Mai accaduto sinora. Casa sua è sempre stata la vera base del partito carismatico. È come se B. volesse evadere (questo il verbo giusto) dall'abitazione che condivide con la fidanzata Francesco Pascale.

Nella nuova sede, con lui, ci sono Denis Verdini, Raffaele Fitto, Saverio Romano. Si fa vivo anche Marcello Dell'Utri. Una riunione fiume sull'organizzazione dei club Forza Silvio in tutta italia. Esce la data dell'otto dicembre, l'Immacolata: una grande manifestazione di questi club a Milano, nell'illusione di oscurare le primarie del Pd, che decreteranno il trionfo di Matteo Renzi.

Il conto alla rovescia procede spietamente (ieri il Pd ha sentenziato: "Si vota il 27 e basta") e il Condannato si dedica ai club, anzi cloeb, nella sua pronuncia. Dettaglio che agli occhi sgranati dei suoi fedelissimi fanno pensare: "Che cos'ha in testa il presidente?".

Forse niente. È solo la speranza nelle sue presunte virtù taumaturgiche. I "fuochi d'artificio", altra espressione circolata ieri nel cerchio magico di B., verranno solo dopo il 27. Uno strano, pazzesco pomeriggio. Tra la furia e la rimozione. Gli avvocati parlamentari, Longo e Ghedini, stendono la solita nota: "Sentenza surreale". Ma di surreale c'è solo la lucida disperazione del Condannato che rimane in silenzio, ipnotizzato dall'eloquio dellutriano che gli illustra la strategia su come ringiovanire la rinata Forza Italia.

Daniela Santanchè parla di "femminicidio giudiziario": "Donne magistrato che bollano a vita giovani donne come prostitute per avere chiesto o accettato regali da un uomo. Questa sentenza, oltre che falsa, è odiosa perché usa la fragilità di donna e le uccide socialmente con l'unico intento di colpire per di più ingiustamente un uomo". Gianfranco Rotondi, ex ministro del Pdl rimasto berlusconiano, allude al peggio: "Le motivazioni preparano la mossa finale".

Il Cavaliere in galera. A bassa voce, lo ripetono tutti i falchi rimastigli vicini e che gridano al fango e alla volgarità: "Finirà in carcere". Il che, cinicamente, può essere anche un'opportunità elettorale: "Berlusconi martire in prigione ci farà volare". Tutto questo però partorisce un paradosso incredibile, a detta di due lealisti: "Napolitano non consentirà mai che il presidente finisca in carcere, proprio perché teme un boom elettorale".

Scenari da un bunker che vive la vigilia del "patibolo" di mercoledì prossimo senza dare l'impressione di combattere. I falchi non si capacitano del silenzio berlusconiano. Per un motivo: "Gianni Letta gli sta vendendo ancora la teoria alfaniana del rinvio del voto. È merce avariata, ma lui ci crede". O fa finta di crederci. Ieri, almeno fino a sera, Alfano non ha detto una parola sulle motivazioni. Da qui al 27 non sono ancora in programma incursioni televisive. Porta a Porta per esempio, lunedì, che è il primo giorno utile a questo punto, ha previsto già una puntata dedicata al Pd. Restano le tv di casa, ma non c'è nulla di certo.

Unici punti fissi sono: il no alla legge di stabilità (sotto forma di astensione, forse, che al Senato vale come un voto contrario), il discorso da pronunciare in aule (e le fatidiche carte americane che lo scagionerebbero sulla frode fiscale Mediaset), il sit-in che stanno organizzando i fedelissimi per il 27 attorno a Palazzo Madama. Manca il guizzo del Condannato, la pennellata che dà colore alla lotta e alla resistenza. Quella non c'è, per il momento. C'è l'immagine triste del Satiro del Bunga Bunga che non convoca più le riunioni a Palazzo Grazioli e rimane fuori casa per tutto il giorno, come un qualunque marito insofferente. Ieri, nel giorno in cui si sono conosciute le motivazioni della sua condanna per prostituzione minorile, il Cavaliere si è concesso una cena, sempre a san Lorenzo in Lucina, coi giovani del movimento azzurro guidato da Annagrazia

 

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