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“NON POSSIAMO CONTARE SULL’AMERICA, MA DOBBIAMO SMETTERE DI SOTTOVALUTARCI” – BERNARD GUETTA PROVA A SUONARE LA SVEGLIA ALL’EUROPA: “L’ELENCO DEI NOSTRI PUNTI DEBOLI È LUNGO, MA L’UNIONE EUROPEA, CHE PUÒ CONTARE SU UN LIVELLO DI FORMAZIONE SENZA UGUALI, SULLE SUE LIBERTÀ E SU UN MERCATO DI 450 MILIONI DI ABITANTI, È PIÙ CHE MAI UN POLO DI ATTRAZIONE” – “DOBBIAMO ACCELERARE IL RIARMO E USARE GLI ASSET RUSSI PER ARMARE L’UCRAINA. ALLE DEMOCRAZIE EUROPEE E AI LORO ALLEATI SERVE UNA DIREZIONE POLITICA, COSTITUITA DA UN G5 DI DIRIGENTI TEDESCHI, BRITANNICI, FRANCESI, ITALIANI E POLACCHI”
Estratto dell’articolo di Bernard Guetta per “La Stampa”
Questo “piano di pace” americano incalza noi europei a rinunciare all’idea che gli Stati Uniti saranno nostri alleati per sempre e a dotarci di una direzione politica che non si limiti all’Unione.
Iniziamo dai fatti. Donald Trump preferisce le dittature alle democrazie e prova ne è il fatto che è corso in aiuto della Russia nel momento stesso in cui l’economia di quest’ultima inizia a risentire negativamente della guerra e ha voluto torcere il braccio all’Ucraina proprio quando questa è indebolita per un clamoroso caso di corruzione.
vladimir putin donald trump anchorage alaska 3 foto lapresse
Preferisce l’aggressore all’aggredito e prova ne è che il suo piano non prevedeva di chiedere nessuna concessione a Vladimir Putin, ma esige da Volodymyr Zelensky che riduca di un terzo l’organico delle sue forze armate, che si impegni a non entrare nella Nato e a non associarsi nemmeno alla Difesa comune, quando l’Unione europea gli aprirà le porte.
[...] Per Donald Trump non siamo più alleati degli Stati Uniti, bensì avversari da dividere ed esautorare. Di fronte all’imperialismo di Vladimir Putin, non possiamo contare sull’America e la prima conclusione di cui prendere atto è che dobbiamo smettere di sottovalutarci.
DONALD TRUMP - VOLODYMYR ZELENSKY - CASA BIANCA, 17 OTTOBRE 2025 - FOTO LAPRESSE
L’elenco dei nostri punti deboli è lungo, ma l’Unione europea - che può contare su un livello di formazione senza uguali, sulle sue libertà e su un mercato di 450 milioni di abitanti - è più che mai un polo di attrazione.
Non soltanto molti Paesi auspicano di entrare a farne parte, ma inoltre Gran Bretagna, Norvegia, Canada, Giappone, Australia e altri ancora le si avvicinano ogni giorno di più, distaccandosi da Trump, Putin, Xi o tutti e tre.
Dobbiamo serrare i ranghi con i Paesi candidati e organizzare una Entente démocratique con quelli che ci sono vicini; dobbiamo affermarci come potenza politica sulla scena internazionale; dobbiamo accelerare il nostro riarmo e usare gli asset russi per armare l’Ucraina.
FRIEDRICH MERZ - KEIR STARMER - VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON
Il lavoro da fare è impressionante per quello che non era altro che un mercato comune, ma stiamo per armarci e armare l’Ucraina, impariamo a parlare con una stessa voce, abbiamo già organizzato - sotto la guida franco-britannica - un fronte comune delle democrazie che intendono restare tali, la Coalizione dei Volenterosi.
Tutto questo avviene troppo lentamente. È spaventosamente e pericolosamente poco, ma le sfide raccolte hanno già permesso agli Stati dell’Unione e ai loro partner politici di riuscire a trovare subito una contromossa comune a questo piano americano di ispirazione russa.
VERTICE ALLA CASA BIANCA CON DONALD TRUMP VOLODYMYR ZELENSKY E I VOLENTEROSI
[...] Le istituzioni europee sono state concepite per i commerci, non per la guerra. Un giorno, forse, l’Unione diventerà gli Stati Uniti d’Europa, ma non siamo ancora a quel punto e, nell’attesa, alle democrazie europee e ai loro alleati serve una direzione politica.
Tale direzione politica non può essere la Commissione, istituzione nominata e non eletta, e neanche il Consiglio europeo, menomato dal requisito dell’unanimità. Tale direzione politica non può nemmeno essere un’istituzione dell’Unione, poiché deve comprendere Stati che non ne fanno parte.
Dovrà pertanto essere costituita da dirigenti tedeschi, britannici, francesi, italiani e polacchi, da un G5 di cui saranno organizzatrici Londra, Parigi e Berlino. Questo è ciò che si sta cercando di fare e che si sta già facendo. Adesso, è arrivato il momento di dirlo e formalizzarlo.
FRIEDRICH MERZ - KEIR STARMER - VOLODYMYR ZELENSKY - EMMANUEL MACRON
giorgia meloni mark rutte friedrich merz emmanuel macron foto lapresse
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