RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Estratto dell’articolo di Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”
Goffredo Bettini, c’è ottimismo, quasi euforia, al Nazareno. Anche per lei il governo cadrà prima della fine della legislatura?
«Non so se ci sia euforia. Certamente fiducia e voglia di combattere. Abbiamo avuto un ottimo risultato alle Europee, la destra estrema è stata fermata, le adesioni al referendum sullo “Spacca Italia” in pochi giorni sono già tantissime, la Meloni barcolla...Sembra cambiato il clima. Ora si tratta di non fare errori […]».
A proposito, di quale centrosinistra si parla? Da Matteo Renzi e Carlo Calenda fino al M5S?
«[…] Già dieci anni fa usavo il termine “campo largo”. Non una somma di partiti, piuttosto […] una visione dell’Italia […] In questo quadro l’anima liberale è essenziale. Esprime una tradizione di pensiero circa il rispetto delle persone, la “religione” istituzionale, il garantismo, la libertà, la fiducia nel metodo laico e scientifico. Ci sono grandi energie civiche, di governo delle città, politiche, intellettuali, in grado di rappresentare questo spazio politico, entrato in crisi per i conflitti tra Renzi e Calenda. Verso i quali non ho alcun veto, ma dai quali non partirei nel costruire il nuovo, se fossi un uomo di centro. Sono importanti personalità ma non possono essere, come nel passato, i protagonisti».
L’ha convinta l’apertura di Schlein a Renzi?
«La Schlein ha detto: “Via i veti”. Renzi ha risposto: “Io ci sto”. Ha compiuto una scelta politica: il Terzo polo non esiste più e abbiamo di fronte un governo pericoloso […] è un punto di partenza. Ora va costruita l’alleanza. […] Significa da subito battaglie comuni nella società, alleanze possibili alle Regionali, confronto di merito e, ripeto, un soggetto liberale ampio con nuovi leader. Lo stesso Renzi ha detto più volte che non intende dare le carte. […]».
Le elezioni si vincono solo con un centro forte?
«È più facile vincerle. La sinistra italiana in certi momenti è stata molto forte, ma mai maggioritaria. Inoltre, la nostra democrazia è più fragile di quella francese o inglese.
Se si mettono insieme i due dati, si trova la risposta giusta. Allargare il campo, per unirlo sui valori e i principi della Costituzione».
goffredo bettini foto mezzelani gmt026
A proposito di centro, pensa che Tajani romperà con Meloni?
«Forza Italia può rappresentare un contrappeso alla Meloni. Per rompere, dovrebbe prospettare uno schema politico alternativo. Non so se ne sarà capace. Berlusconi, ricordo, ha fondato il Polo di destra rompendo con Fini; il solo che ha avuto la forza di chiudere definitivamente con il fascismo e di muoversi nel suo campo verso nuovi confini».
Lei ha annunciato l’esigenza di costruire un’area culturale di sinistra dentro il Pd. Non è un paradosso con Schlein segretaria?
«Schlein è la segretaria di tutto il Pd. Ha giustamente spostato l’asse politico a sinistra, ma il suo compito è dirigere un partito plurale. […] Altra cosa è lavorare, approfondire, rendere creativa la cultura e le idee della sinistra italiana. Il cui profilo è smarrito. Occorre aiutare questa straordinaria tradizione popolare a ritrovare un moderno spirito critico[…] L’intreccio tra socialismo e cristianesimo è la chiave possibile per un nuovo pensiero.
matteo renzi elly schleinmatteo renzi elly schleinantonio tajani e giorgia meloni al senato
A questo vorrei dedicarmi […]». […]
antonio tajani e giorgia meloni al senato GIORGIA MELONI - ANTONIO TAJANI - PATRIZIA SCURTI
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