benjamin netanyahu joe biden segno della croce

“BIBI” ALLA FINE È FINITO IN UN ANGOLO – BIDEN, DOPO UN MESE, HA PARLATO CON NETANYAHU MA LA TELEFONATA È STATA INUTILE: IL PREMIER ISRAELIANO NON CONSIDERA LA SOLUZIONE A DUE STATI NEANCHE DIPINTO - IN PATRIA "BIBI" HA RICEVUTO UNA SPALLATA DAL MINISTRO DEL GABINETTO DI GUERRA, IL CENTRISTA GADI EISENKOT, CHE HA PERSO IL FIGLIO E IL NIPOTE IN GUERRA: "È IMPOSSIBILE FAR TORNARE GLI OSTAGGI VIVI SENZA UN ACCORDO, CHI DICE IL CONTRARIO INGANNA IL PUBBLICO..."

Estratto dell’articolo di Daniele Raineri per “La Repubblica”

 

netanyahu biden

Il ministro del gabinetto di guerra israeliano Gadi Eisenkot ha fatto un’intervista in tv molto dura sulla situazione della guerra a Gaza, ed è una spallata politica poderosa da dentro al governo per far cadere il primo ministro Netanyahu nel corso dell’invasione – e non al termine, come in molti si aspettavano – e andare a elezioni.

 

Il centrista Eisenkot, soldato da una vita ed ex capo di Stato maggiore, ha perso il figlio Gal Meir di 25 anni e il nipote Maor Cohen nel giro di due giorni a dicembre – entrambi soldati, entrambi uccisi da Hamas – e ora davanti agli occhi della nazione ha una statura morale che gli permette di parlare in modo chiaro.

 

Benny Gantz e Gadi Eisenkot

«È impossibile far tornare vivi gli ostaggi senza un accordo e chiunque dice altrimenti sta ingannando il pubblico, ci vuole una pausa lunga», ha detto nell’intervista pre-registrata da qualche giorno e in contraddizione con la linea del primo ministro e del ministro della Difesa, Yoav Gallant. I due sostengono da settimane che l’operazione militare dentro Gaza porterà alla liberazione dei rapiti, ma la questione è un problema politico sempre più sentito.

 

Una parte dell’opinione pubblica israeliana chiede un accordo con Hamas per liberare gli ostaggi anche se questo volesse dire una sospensione della guerra e ieri c’è stata una manifestazione di protesta che ha bloccato per alcune ore l’autostrada di Tel Aviv. […]

 

JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU

Dopo quasi un mese di silenzio, ieri il presidente americano Joe Biden e Netanyahu si sono sentiti di nuovo al telefono. Secondo il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby, hanno discusso della responsabilità di Israele per la riduzione dei danni contro i civili a Gaza – dove il bilancio dei morti è arrivato a più di ventiquattromila, secondo la Sanità palestinese – e del piano per arrivare alla pace e della soluzione a due Stati, che tuttavia in questi giorni sia Hamas sia Netanyahu hanno dichiarato di non prendere in considerazione.

 

Gadi Eisenkot e Benny Gantz

A Mosca un emissario di Hamas, Moussa Abu Marzouk, ha incontrato un diplomatico russo veterano del mondo arabo, Mikhail Bogdanov, per parlare di una possibile soluzione. La Russia chiede a Hamas il rilascio degli ostaggi. Sempre a proposito delle prospettive per il dopoguerra, quando ci sarà, Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha detto che l’Italia è pronta a mandare un contingente di peacekeeper a Gaza, lasciando intendere che non si tratta di un invio immediato ma passerà del tempo.

 

Gadi Eisenkot

Fonti diplomatiche confermano a Repubblica che la disponibilità italiana è stata data nel corso di un dialogo a cinque con Stati Uniti, Israele, Egitto e Giordania. L’Italia è già impegnata dal 2006 nel sud del Libano con la missione Unifil. […]

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