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“BIBI” VUOLE FARLA FRANCA: NETANYAHU HA CHIESTO LA GRAZIA AL PRESIDENTE DI ISRAELE, ISAAC HERZOG. IL CAPO DELLO STATO HA DETTO CHE ESAMINERÀ LA RICHIESTA “CON RESPONSABILITÀ E SINCERITÀ”. DOVRÀ FARE I CONTI CON LE PRESSIONI DI DONALD TRUMP, CHE DA TEMPO SPINGE PER IL “PERDONO” AL PREMIER ISRAELIANO – NETANYAHU POTREBBE APPROFITTARNE PER CAPITALIZZARE CON UN VOTO ANTICIPATO (LE ELEZIONI SONO PREVISTE PER OTTOBRE 2026) - A GAZA CONTINUANO I RAID, IN BARBA ALLA TREGUA: OGGI CI SONO STATI SEI BLITZ; IERI UN DRONE AVREBBE UCCISO DUE BAMBINI. E SECONDO I DATI DI HAMAS, I MORTI HANNO SUPERATO QUOTA 70MILA DALL’INIZIO DELLA GUERRA...
MEDIA, NETANYAHU HA CHIESTO LA GRAZIA AL PRESIDENTE HERZOG
(ANSA) - Il premier israeliano Benyamin Netanyahu, sotto processo per corruzione, ha presentato una richiesta formale per la grazia al presidente Isaac Herzog. Lo riferiscono i media israeliani.
MEDIA, 'RAID ISRAELIANI NEL CENTRO E NEL SUD DELLA STRISCIA'
(ANSA) - Aerei militari israeliani hanno lanciato un raid a est del campo di Bureij, nella zona centrale di Gaza, sul territorio situato dietro la cosiddetta linea gialla che delimita le aree sotto il controllo israeliano.
donald trump chiede a Isaac Herzog la grazia per benjamin netanyahu
Lo rende noto Al-Jazeera. Inoltre, forze aeree dell'Idf hanno effettuato sei raid a est di Rafah, nella zona meridionale di Gaza. Le forze israeliane hanno effettuato anche, sempre secondo la testata araba, un'operazione di demolizione sotto il fuoco dell'artiglieria nel territorio situato dietro la cosiddetta linea gialla a est di Khan Younis, nella zona meridionale di Gaza.
HAMAS, I MORTI A GAZA HANNO SUPERATO QUOTA 70.000
(ANSA) - Il ministero della Sanità di Gaza, guidato da Hamas, ha riferito che il numero dei morti nella Striscia dall'inizio della guerra con Israele è di 70.100, dopo il recupero di oltre 600 corpi dalle macerie. Lo riportano i media israeliani. Dall'inizio della tregua, il 10 ottobre, 354 persone sono rimaste uccise e 906 ferite, secondo la stessa fonte.
MEDIA, DUE BAMBINI UCCISI DA DRONE ISRAELIANO A KHAN YUNIS
NETANYAHU - DONALD TRUMP - isaac herzog
(ANSA) - Due fratellini di 10 e 12 anni sono stati uccisi da un drone israeliano a est di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferiscono l'agenzia palestinese Wafa e la Reuters, citando medici e parenti dei due bambini.
Lo zio dei bambini ha dichiarato che un drone israeliano ha aperto il fuoco su Fadi e Goma Abu Assi, mentre stavano raccogliendo legna da ardere per aiutare il padre costretto su una sedia a rotelle. Almeno 354 palestinesi sono stati uccisi dall'inizio del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, il 10 ottobre, secondo le autorità sanitarie di Gaza, ricorda la Reuters.
BENJAMIN NETANYAHU NELLE ALTURE DEL GOLAN
HERZOG, 'ESAMINERÒ RICHIESTA NETANYAHU CON RESPONSABILITÀ'
(ANSA) - Il presidente israeliano Isaac Herzog esaminerà la richiesta di grazia avanzata dal premier Benyamin Netanyahu "con responsabilità e sincerità, dopo aver ricevuto tutti i pareri pertinenti". Lo rende noto l'ufficio del presidente, affermando di essere "consapevole che si tratti di una richiesta straordinaria che comporta implicazioni significative".
RAID SU GAZA E MOINE A TRUMP COSÌ BIBI SI AGGRAPPA AL POTERE
Estratto dell’articolo di Davide Lerner per “Domani”
È noto come Benjamin Netanyahu prediliga l’inglese all’ebraico come lingua di lavoro: fa parte della sua biografia nel periodo dell’infanzia, in quello della sua formazione accademica, nonché dell’ascesa come rappresentante israeliano all’Onu e come leader politico.
Ma se dopo l’approvazione della risoluzione del Consiglio di sicurezza su Gaza a metà novembre Bibi ha diffuso un comunicato di apprezzamento solamente in inglese non è certo per via della sua maggiore dimestichezza con la lingua adottiva.
attacchi israeliani nella striscia di gaza foto lapresse 1
Piuttosto la scelta di evitare l’ebraico è emblematica della sfida politica che lo attende: da una parte rimanere nelle grazie di Donald Trump, assecondando i suoi piani per Gaza e le comuni ambizioni per l’espansione degli Accordi di Abramo.
Dall’altra, non perdere pezzi di elettorato in Israele, dando l’impressione di essere diventato morbido nella sua opposizione all’idea di uno stato palestinese per compiacere la Casa Bianca e i suoi alleati arabi.
Le elezioni israeliane sono previste per ottobre, ma gli analisti non escludono il voto anticipato: il governo cadrà se non riuscirà ad approvare la legge di bilancio entro la fine di marzo, e anche l’antica questione dell’arruolamento degli ultraortodossi rischia di spaccare la maggioranza.
miliziani di hamas fanno passare le auto della croce rossa a gaza
Per la prima volta da molti anni, il voto si giocherà anche, e forse soprattutto, sulla questione palestinese. Non a caso la disamina delle responsabilità del 7 ottobre, che ha pesanti ricadute politiche, sta provocando scintille fra i guardaspalle di Netanyahu e i vertici delle forze armate.
[...] Trump gode di una popolarità immensa in Israele. Non solo perché si è rivelato deus ex machina nel rendere possibile il ritorno degli ostaggi e l’archiviazione seppur parziale e imperfetta della guerra di Gaza. Ma anche perché durante il suo primo mandato (2016-2020) autorizzò una serie di concessioni storiche, dallo spostamento dell’ambasciata a Gerusalemme al riconoscimento della sovranità israeliana sul Golan.
miliziani di hamas pattugliano il territorio della striscia di gaza
Per Bibi poter vantare un rapporto privilegiato con il presidente Usa è fondamentale in vista della campagna elettorale, nella quale deve compensare il contraccolpo del 7 ottobre.
Un recente sondaggio di Channel 12, la principale emittente televisiva israeliana, ha concluso che oggi l’opposizione otterrebbe 68 seggi, contro i 52 della coalizione di Netanyahu. Ma Bibi potrebbe essere comunque il candidato primo ministro con più chance di formare il governo, ottenendo il sostegno di 61 deputati su 120: il Likud rimane il partito più grande, con 27 seggi, seguito da quello dell’ex primo ministro Naftali Bennett con 22.
E i partiti di opposizione non sarebbero in grado di formare una maggioranza senza includere i partiti arabi, che detengono 10 seggi alla Knesset, cosa che lo stesso Bennett ha più volte escluso di fare.
[...]
Pur di rimanere nelle grazie di Trump, Bibi sta ingoiando diversi rospi che pesano nei suoi rapporti con gli alleati di destra e messianici.
Dapprima ha accettato controvoglia la tregua entrata in vigore in ottobre, dopo la quale il ritmo dei massacri di Gaza si è notevolmente abbassato. Anche se i circa 350 palestinesi uccisi e i quasi mille feriti a Gaza dall’entrata in vigore del cessate il fuoco sono un numero enorme, sono meno rispetto al centinaio di vittime al giorno che l’Idf mieteva nella fase precedente l’intervento Usa.
attacchi israeliani nella striscia di gaza foto lapresse 10
Bibi ha anche dovuto accettare di offrire scuse plateali al Qatar per aver autorizzato un raid contro Hamas a Doha, e di coinvolgerlo insieme alla Turchia, un altro stato che ha rapporti con Hamas, nelle discussioni sul futuro di Gaza. Si è dovuto altresì tappare la bocca a fronte della decisione di Trump di procedere con la vendita dei jet militari F-35 al principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman, che violerebbero il vantaggio qualitativo che Washington tradizionalmente garantisce a Israele nella regione, senza neppure far avanzare il processo di normalizzazione. [...]
Itamar Ben Gvir Benjamin Netanyahu
esecuzioni pubbliche by hamas nella striscia di gaza
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