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FLASH! - OGNI GIORNO, UNA TRUMPATA: NON SI SONO ANCORA SPENTE LE POLEMICHE SULL'IDEA DI COMPRARSI…
ANCHE BIDEN L'HA FINALMENTE CAPITO: CI SONO “DITTATORI” DI CUI SI HA BISOGNO – OGGI “SLEEPY JOE” INCONTRERÀ A GEDDA MOHAMMED BIN SALMAN: IL PRESIDENTE USA FINO ALLO SCOPPIO DELLA GUERRA LO CONSIDERAVA UN NEMICO ALLA GUIDA DI UNA NAZIONE “PARIA”, MENTRE ORA È DIVENTATO UN INTERLOCUTORE FONDAMENTALE PER NON PERMETTERE A RUSSI E CINESI DI “RIEMPIRE IL VUOTO DI POTERE LASCIATO DA NOI” – IL GIALLO DELLA STRETTA DI MANO: IL PIANO DELLA CASA BIANCA ERA USARE LA SCUSA DEL COVID PER NON AVERE CONTATTI DIRETTI, MA IL VIZIETTO DI BIDEN DI TOCCARE TUTTI HA FATTO SALTARE TUTTO…
1 - BIDEN DIFENDE IL VIAGGIO A RIAD «INTERESSE USA»
Davide Frattini per il “Corriere della Sera”
benny gantz daniel gold joe biden
Alla firma del libro per gli ospiti d'onore ricorda nonno Finnegan e le «radici irlandesi condivise» con Isaac Herzog, il presidente israeliano: «Siamo uniti nel cuore e nello spirito». Una consonanza tra i due Paesi che non impedisce qualche distanza espressa in diretta tra Joe Biden e Yair Lapid.
Concordano sulla volontà di impedire all'Iran di costruirsi la bomba atomica, differiscono sui metodi. Il primo ministro ripete che la comunità internazionale deve essere pronta ad agire: «Le parole non fermeranno gli ayatollah, il mondo libero si prepari a usare la forza». Il presidente americano è convinto che la diplomazia possa ancora funzionare.
Per rassicurare gli israeliani ha siglato un patto strategico con cui promette che gli Stati Uniti «utilizzeranno qualunque mezzo» per fermare Teheran. Il primo viaggio in Medio Oriente da capo della Casa Bianca dovrebbe proprio servire a tranquillizzare gli alleati regionali preoccupati dall'espansionismo iraniano.
Oggi Biden è a Betlemme per incontrare il presidente Abu Mazen, ma la tappa palestinese sembra solo una parentesi, è improbabile che ci siano annunci o passi concreti verso la riapertura dei negoziati. Nel pomeriggio vola a Gedda per vedere il principe Mohammed Bin Salman.
Ha dovuto giustificarsi per il cambio di linea nei confronti del principe trentaseienne: da guida di una nazione «paria» - come l'ha definita appena eletto - a interlocutore fondamentale «altrimenti rischiamo che i russi e i cinesi riempiano il vuoto di potere lasciato da noi». Ripete di non aver dimenticato il dossier dell'intelligence Usa che accusa il leader saudita di aver ordinato l'assassinio in Turchia dell'oppositore Jamal Khashoggi.
I consiglieri di Biden sono consapevoli che le foto insieme saranno inevitabili, che prima o poi il principe si avvicinerà con la mano tesa. Il rischio Covid potrebbe togliere il presidente dall'impaccio, già in Israele ha evitato la maggior parte dei contatti e ha salutato con un pugno contro pugno.
2 - BIDEN INCONTRA BIN SALMAN IL DILEMMA DELLA STRETTA DI MANO
Alberto Simoni per “La Stampa”
Sul volo che ha portato Biden a Tel Aviv, il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan ha detto: ci aspettiamo di ridurre i contatti diretti del presidente e di aumentare il ricorso alla mascherina.
E così quando mercoledì Biden è sceso dalla scaletta dell'aereo ha evitato le strette di mano. Con il premier Yair Lapid il saluto è stato un tocco con il pugno. Poi però qualcosa deve essere andato storto e il Biden politico, che della gestualità e fisicità ha fatto un'arma nella sua carriera non ha resistito.
Stretta di mano con Naftali Bennett, vigorosa pacca sulla spalla e stretta di mano da vecchio amico a Benjamin Netanyahu, allo Yad Vashem ha chiesto se poteva dare un bacio - dopo averle stretto la mano - alla sopravvissuta dell'Olocausto Rena Quint.
Insomma se la strategia del "no touch" era un modo per evitare con eleganza e in nome delle misure anti-Covid l'imbarazzante stretta di mano con Mohammed Bin Salman, diciamo che è stata vanificata. La Casa Bianca alle domande dei cronisti ha risposto negando ci fosse un piano e affermando che il presidente saluta come vuole e secondo il protocollo.
il rapporto della cia sul ruolo di mohammed bin salman nell omicidio khashoggi 2
Ma certo le parole di Sullivan sono suonate strane visto che poche ore prima Biden aveva colloquiato, mani tese e abbracci, con i membri del Congresso. Oggi ci sarà la prova del fuoco. Il presidente arriva a Gedda e subito avrà un bilaterale con i sauditi, nessun faccia a faccia con Mbs, delegazioni allargate e ancora l'incognita se qualche immagine uscirà dalla sala.
Ieri il presidente Usa ha ribadito le ragioni della visita, necessaria «per promuovere gli interessi americani» e per evitare che il vuoto che si aprirebbe in Medio Oriente possa essere colmato «da Russia e Cina». Biden però nel corso della conferenza stampa con il premier Lapid ha detto che solleverà il tema dei diritti umani senza specificare quando e come.
Oggi prima di lasciare Israele, vedrà Abu Mazen a cui confermerà l'impegno per la soluzione sui due stati. Poi visiterà un ospedale a Gerusalemme Est e sarà alla Chiesa della Natività a Betlemme. Washington ha rilanciato gli aiuti ai palestinesi e grazie alla sua mediazione riprenderà dopo 13 anni di stop il dialogo economico fra Israele e Anp.
benjamin netanyahu mohammed bin salman
joe biden in israele yair lapid
Mohammed bin Salman
joe biden
JAMAL KHASHOGGI
il rapporto della cia sul ruolo di mohammed bin salman nell omicidio khashoggi 3
benny gantz daniel gold joe biden
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mohammed bin salman
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joe biden allo yad vashem
mohammed bin salman trump visit da cbc
joe biden arriva in israele
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Mohammed bin Salman con il Gran Pufti dell'Arabia Saudita
joe biden yair lapid
MOHAMMED BIN SALMAN
mohammed bin salman
boris johnson mohammed bin salman
joe biden yad vashem
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