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BIDEN SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO: VUOLE ALLUNGARE LA TREGUA E CHIUDERE LA GUERRA IN ISRAELE IL PRIMA POSSIBILE, PER CAPITALIZZARE IL RISULTATO ALLE ELEZIONI DEL 2024 – L’OFFENSIVA DIPLOMATICA È AFFIDATA AL CAPO DELLA CIA, WILLIAM BURNS, CHE IERI È TORNATO IN QATAR CON IL COLLEGA DEL MOSSAD, DAVID BARNEA – L’IDEA È DI AFFIDARE GAZA ALL’ANP, CACCIANDO L’ALA MILITARE DI HAMAS (MA NON QUELLA POLITICA) – IL RUOLO DEI SAUDITI, CHE DOVREBBERO GARANTIRE UN INGENTE FLUSSO DI DENARO, INCASSANDO LA NORMALIZZAZIONE CON ISRAELE E L’ISOLAMENTO DELL’IRAN

Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

 

joe biden bibi netanyahu in israele

Trasformare la pausa militare in corso a Gaza per la liberazione degli ostaggi non solo in una tregua più duratura, ma nell’occasione per negoziare un accordo finalizzato a ricostruire gli equilibri e la stabilità di lungo termine nell’intera regione.

 

È ambizioso il piano del presidente Joe Biden, affidato in particolare al capo della Cia William Burns, e molto difficile da realizzare.

 

william burns

Se però funzionasse, gli darebbe l’opportunità di recuperare i consensi a rischio in vista delle elezioni del prossimo anno, ma soprattutto diventare il demiurgo di un nuovo Medio Oriente, obiettivo tentato e fallito da molti predecessori.

 

Il fulcro della trattativa è incentrato sulla missione di Burns, tornato ieri in Qatar per vedere il collega del Mossad David Barnea, e le autorità locali che mediano con Hamas. A questa seguirà la visita nella regione del segretario di Stato Antony Blinken, in arrivo alla scadenza della pausa in corso. […]

 

blinken abu mazen

Il punto di partenza è la pausa, allungata perché sta producendo la liberazione degli ostaggi, ma anche perché in realtà entrambe le parti hanno dimostrato l’interesse a discutere. La posizione ufficiale del premier Netanyahu è che conclusa questa fase la guerra riprenderà con forza, per stanare Hamas anche nel Sud di Gaza.

 

Gli americani lo hanno avvertito che se lo farà, dovrà condurre operazioni chirurgiche contro la leadership del gruppo terroristico, perché bombardamenti come quelli avvenuti al Nord non sono accettabili nella zona ora più popolata della Striscia. [...] i negoziatori premono per un cessate il fuoco di lungo termine, che richiederà concessioni significative, ma potrebbe aprire la porta a una soluzione di lungo termine.

 

distruzione gaza

Al momento, secondo i dati del governo israeliano, a Gaza ci sono ancora 173 ostaggi, [...]. [...] L’obiettivo è aumentare i rilasci, estendendoli anche agli uomini, in cambio della prosecuzione della tregua.

 

Ciò però richiede che lo Stato ebraico accetti un moltiplicatore superiore a 3 prigionieri palestinesi liberati per ogni ostaggio rilasciato, e Hamas accetti di lasciar andare anche i soldati. Sarebbe il primo passo per avviare la trattativa. Netanyahu ha dichiarato che i suoi obiettivi sono smantellare Hamas, liberare tutti gli ostaggi e garantire che Gaza non possa più costituire una minaccia per Israele.

 

joe biden mohammed bin salman

Gli Usa concordano, ma chiedono che le operazioni militari risparmino i civili, e vogliono riaprire il negoziato per dare all’Autorità Palestinese il governo di Gaza e costruire la soluzione dei due stati. L’alto rappresentante per la Politica estera Ue, Josep Borrell, ha per la prima volta concordato, dicendo che Hamas non può tornare a governare Gaza.

 

Se Usa e Ue presentassero una soluzione congiunta in questo senso a Netanyahu, rifiutarla sarebbe difficile. Il problema è quale forma darle. Una strada la stanno esplorando i sauditi, che hanno discusso la possibilità di riportare al potere l’ex premier palestinese Salam Fayyad, mentre un’altra opzione sarebbe restituire il controllo di Gaza a Mohammed Dahlan, cacciato dalla Striscia da Hamas nel 2007 ma vicino a Marwan Barghouti, considerato ancora la speranza di Fatah.

il capo di hamas Ismail Haniyeh a doha - qatar

 

I leader militari di Hamas, tipo Yahya Sinwar e Mohammed Dief, non avrebbero alcun ruolo, eliminati o costretti all’esilio; ma quelli politici, ossia Khaled Meshal e Ismail Haniyeh, in qualche forma parteciperebbero al governo, a condizione di accettare l’esistenza di Israele.

 

joe biden bibi netanyahu in israele

Questo schema poi si potrebbe allargare al negoziato per la soluzione dei due Stati, con un significativo coinvolgimento economico dei sauditi, che in prospettiva incasserebbero la normalizzazione con Israele e il quasi completo isolamento dell’Iran. È un piano assai difficile, ma se gli riuscisse Biden rovescerebbe il tavolo […].

ISMAIL HANIYEH EBRAHIM RAISI sinwar hamas gaza

JOE BIDEN CON BIBI NETANYAHU IN ISRAELEjoe biden bibi netanyahu in israele