DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Estratto dell’articolo di Massimo Basile per www.repubblica.it
Scappano dalla guerra in Sudan e arrivano al confine tra Messico e Stati Uniti dopo aver evitato l’abbraccio mortale delle gang del Centramerica e dei cartelli della droga messicani. Quando attraversano il confine, camminando per ore nel deserto, a volte a piedi nudi, hanno due certezze: la fame e il freddo. Nient’altro.
L’emergenza migranti ha raggiunto livelli record: ci sono fino a diecimila arresti al giorno, un numero che sovrasta quello degli agenti che pattugliano la frontiera. L’anno scorso erano stati circa 200mila al mese i migranti illegali fermati dalle pattuglie in Texas. A dicembre il totale potrebbe superare i 300mila. […]
[…] Da marzo il Texas permetterà anche alla polizia locale di arrestare i migranti entrati illegalmente. I giudici avranno potere di espellerli con procedura abbreviata. È una sfida alla Casa Bianca, ma anche conseguenza del clima che si respira in America: i migranti sono emergenza umanitaria e minaccia elettorale.
Per questo nel passaggio da Donald Trump a Joe Biden, la storia non sembra cambiata: l’attuale amministrazione americana ha confermato le restrizioni adottate da quella precedente, finendo per scontentare la stessa base democratica.
Richiedere asilo è molto difficile, chi viene intercettato è rispedito indietro in attesa che il suo caso venga affrontato da una corte, ma è chiaro che ricacciare indietro le persone vuol dire chiudere loro la porta. In teoria può arrivare il via libera da un giudice e non avere nessuno a cui comunicare la decisione.
[…] Anche sul fronte opposto, quello dei controlli, si vive un fallimento, seppure di natura diversa. Le pattuglie che perlustrano centinaia di chilometri di confine non hanno mezzi sufficienti. “È un disastro umanitario”, confessa al New York Times il comandante Scott Carmon. A maggio Biden aveva parlato di flusso in calo, ma negli ultimi mesi i numeri sono tornati a crescere, campanello d’allarme per i Democratici in vista delle elezioni presidenziali del 2024. Nel 2021 avevano raggiunto il confine sud del Texas in 1,2 milioni. L’anno scorso, in un milione e mezzo. “In termini di migranti al giorno - spiegano gli analisti americani - il mese di dicembre di quest’anno ha una media mai vista”.
Il governatore repubblicano del Texas, Greg Abbott, da mesi invia i migranti nelle “città santuario”, a guida democratica, per metterle in ginocchio. New York, dopo mesi di accoglienza, sta cedendo in queste ore. Il sindaco Eric Adams ha dichiarato che non verranno accettati nuovi arrivi, perché non c’è più posto.
Abbott non si ferma: la scorsa settimana ne ha mandati altri 120 a Chicago. Lungo il Rio Grande, una delle direttrici della migrazione, sono arrivati membri della Guardia Nazionale della Florida. I Repubblicani stanno condividendo la “solidarietà delle manette”, in contrasto con quella “dell’accoglienza” delle amministrazioni progressiste.
Il segretario di Stato Antony Blinken è andato in Messico per discutere con le autorità locali l’incremento della migrazione. Il presidente Andrés Manuel López Obrador ha accettato di accogliere i migranti arrivati da Venezuela, Nicaragua e Cuba e respinti alla frontiera. Il governo messicano sostiene di aver intercettato, nei primi undici mesi dell’anno, 680mila persone dirette in Texas. […]
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