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BISI E RISI - GENTILONI CI HA PRESO GUSTO: NON VUOLE PIÙ DIMETTERSI E SOGNA DI RIMANERE A PALAZZO CHIGI FINO A GIUGNO - RENZI E’ D’ACCORDO: É CONVINTO DI RISALIRE NEI SONDAGGI - BERLUSCONI PROMETTE SEGGI A TUTTI E VIENE ILLUSO DAI SUOI SULLA RIABILITAZIONE - GHEDINI ALLE PRESE CON LE LISTE E C’È CHI AUSPICA IL RITORNO DI VERDINI - E MATTARELLA…

luigi bisignani

Luigi Bisignani per “Il Tempo”

 

Caro direttore, Gentiloni ci ha preso gusto e non vuole proprio lasciare Palazzo Chigi. Dopo l’approvazione delle leggi di bilancio, considerando chiusa l'attività di governo, non ci pensa per niente di salire al Colle a presentare le dimissioni, anzi si è convinto che ci sia davvero ancora molto da fare, dalle leggi per il fine vita allo ius soli. In questo trova un alleato prezioso in Matteo Renzi, segretario del PD in caduta libera nei sondaggi, che vuole più tempo persuaso com’e’ di poter contare sul miglioramento degli indicatori economici.

RENZI E GENTILONI

 

Al Quirinale Mattarella è nervoso e, visto la ritrosia di Gentiloni, non è escluso che chieda ai capigruppo del PD di confermare la fine della legislatura e mandi davvero tutti a votare a marzo, per tenersi poi la carta, come è avvenuto in Spagna, di un nuovo possibile voto a giugno, in caso di ingovernabilità. E Berlusconi?

 

C'è chi lo illude che, se non dall’Europa, nonostante l’ennesimo rinvio a giudizio da Siena per corruzione di un testimone, verrà riabilitato dal Tribunale di sorveglianza di Milano. Sarebbe più corretto fargli presente la possibilità di non essere riabilitato e che gli converrebbe approfittare di questo stato di grazia per andare a votare il prima possibile; per di più con un alone da agnello sacrificale che tanto piace agli italiani.

Berlusconi e Ghedini

 

In questo clima di pericolosa euforia il Cavaliere sta promettendo a cani e porci seggi sicuri, ma, nelle condizioni organizzative in cui si trova Forza Italia, non ha ancora individuato chi possa far quadrare le sue generose promesse.

SILVIO BERLUSCONI DENIS VERDINI

 

Da un lato, l’onnipresente ed insostituibile avvocato Niccolò Ghedini, dall’altro, ipotetici tavoli litigiosi di consultazione per il Nord, il Centro ed il Sud. Sembra mancare un Verdini che sappia assecondare i suoi reconditi desiderata. E c’è il rischio che succeda quello che è avvenuto in passato, a livello locale, e cioè molte liste che non arrivano neppure al via libera delle Corti d’appello territoriali. Silvio, come dice Wojtyla, damose da fa'.