FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
Luigi Bisignani per Il Tempo
Ora che anche Matteo Renzi e Virginia Raggi vanno in vacanza, l'unico potente che resta a Roma è Papa Francesco. Rispondendo scherzosamente a 'Le Monde' si è definito 'un casalingo'. Non ama le ferie, preferisce il suo mate a Santa Marta e proseguire i suoi blitz nelle parrocchie periferiche.
papa francesco bergoglio e il cardinale parolin
Non si recherà neanche per pochi giorni a Castel Gandolfo, dove, per la tradizionale messa di ferragosto, l'anno scorso ha spedito Pietro Parolin suo Segretario di Stato. Il Cardinale è un pochino affaticato per il risorgere di vecchi fastidi e a volte si lamenta con i suoi amici della situazione in cui si trova per mancanza anche di qualche indicazione più chiara su argomenti delicati.
Per fortuna ha anche da sorridere per alcuni recenti avvenimenti. In molti hanno visto nell’incontro tra Putin ed Erdogan una benedizione della Segreteria di Stato che considera il dialogo con lo zar Vladimir fondamentale per l'Europa in chiave anti Is. Ma proprio sull'estremismo islamico c'è qualche differenza tra il Papa, che viene accusato di un silenzio assordante, e gran parte della diplomazia vaticana.
Si vorrebbe sentire più forte la voce di Francesco verso quei paesi che stanno decapitando la presenza delle scuole cristiane e cattoliche, linfa vitale per lo sviluppo della Chiesa di Roma. Cosa che avviene anche in Israele, nonostante il grande appoggio di Bergoglio a Gerusalemme, testimoniato dalla visita nei campi di sterminio nazisti. Ma qual è, oggi, la politica estera della Chiesa?
papa francesco bergoglio e il cardinale parolin
Certamente più verso Est che verso Ovest, con gli Stati Uniti, infatti, è tutto fermo in attesa delle elezioni di novembre anche se Bergoglio, da argentino purosangue, vede gli americani come degli spregiudicati yankee e appena può bacchetta la conferenza episcopale Usa.
erdogan papa francesco bergoglio
Con Francesco dobbiamo abituarci a seguire la politica estera Vaticana con occhi diversi: è qualcosa di estemporaneo che va al cuore degli ‘ultimi’ più che una strategia studiata a tavolino. 'Non vi porterete niente dietro quando sarà il momento, il sudario non ha tasche', ha ripetuto ancora una volta Francesco giorni fa.
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