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1 - PRIVA DI ARGOMENTI «REPUBBLICA» RISCOPRE L' ANTIBERLUSCONISMO
Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”
Quando la sinistra ha esaurito ogni argomento per convincere gli elettori a votarla, ripiega sul pericolo del fascismo - inesistente ma fascinoso per i citrulli - e sulle presunte malefatte di Silvio Berlusconi, cui si attribuiscono i vari imbrogli che hanno rovinato l' Italia, impedendole di risorgere. Tutte le colpe che avrebbero determinato la nostra crisi, tuttora in corso, sarebbero del fascismo, morto nel 1945, e del berlusconismo.
A dire queste sciocchezze è Mario Calabresi il padre del quale, famoso commissario, fu assassinato dalla sinistra di Lotta continua, istigata da un numero impressionante di intellettuali progressisti firmatari di un documento equivalente a una sentenza di morte. Ma non è questo il punto.
mario calabresi carlo de benedetti
Noi non pensiamo che Forza Italia abbia espresso il miglior governo della Repubblica, anche perché era emanato da una maggioranza litigiosa composta dal partito di Casini, ora diventato compagno, e da Fini, scomparso dalla scena politica non solo poiché in bega col Cavaliere, ma anche in quanto alle prese con gravi problemi giudiziari.
Si dà il caso che dal 1994 a oggi siano passati 24 anni, e che il monarca di Arcore sia stato a Palazzo Chigi per un novennio: per tre lustri l' esecutivo è stato nelle mani degli ex comunisti e degli ex democristiani. Pertanto le responsabilità del casino nazionale vanno equamente spartite tra destra e sinistra, le maggiori alla sinistra per questioni temporali.
Questa è la realtà. E se Calabresi invece imputa esclusivamente al centrodestra i guai italiani commette un errore non solo politico ma perfino aritmetico. Il che non ci stupisce, ma ci fa ridere in quanto mette in risalto sia l' incompetenza del direttore di Repubblica, che non sa far di conto, sia quella dei suoi amici della gauche, i quali hanno governato sei anni di più rispetto agli avversari, e non se lo ricordano.
Da ciò si evince che se i berlusconiani si sono comportati male per nove anni, i loro «nemici», rimasti al potere per quindici, hanno avuto risultati peggiori. Infatti il debito pubblico è aumentato a dismisura, la disoccupazione pure e il Pil è diminuito complessivamente. Questi sono dati, non opinioni, caro Orfano.
Sappiamo che non ti piace questo sostantivo, tanto che mi hai rotto spesso le balle perché opportunamente l' ho usato per definirti, ma non te la prendere per dei dettagli utili solo a far capire ai lettori chi sei e a quale razza di furbi appartieni. Quanto al fascismo che minaccerebbe, a tuo dire, la convivenza dei cittadini, datti una calmata.
Le camicie nere non sono mai piaciute neanche a me, però non ne vedo in giro, mentre quelle rosse imperversano e alcune sono indossate sotto il doppiopetto da tanti fighetti che ti somigliano. Senza rancore e senza amore, ti auguro una vita più lunga e serena di quella di papà, vittima dei tuoi sodali.
2 - LA MOSSA DISPERATA: RISORGE L' ANTIBERLUSCONISMO
Paolo Bracalini per “il Giornale”
Si è risvegliato lentamente, in coda alla campagna elettorale, con il crescere delle apparizioni di Berlusconi in tv e il rischio concreto che, pur da incandidabile, possa vincere le elezioni. Da vecchio saggio quasi sdoganato a sinistra (Scalfari che lo preferisce a Di Maio, Santoro che lo elogia, Cacciari che lo trova «bravissimo, ha veramente imparato a fare politica»), Berlusconi è tornato ad essere una minaccia per la parte politica che lo ha combattuto per vent' anni.
L'editoriale del direttore di Repubblica Mario Calabresi invita i lettori a votare bene (il Pd, ma senza indicarlo direttamente) e a non perdere di vista il pericolo incombente nell' urna, il «vecchio film che va fermato», ovvero l'ex premier del centrodestra. «È sepolta la memoria dei danni causati dalle leggi fatte su misura e dimenticati lo stato dei conti e la salute del Paese che (Berlusconi, ndr) aveva lasciato dopo il suo ultimo governo», «poi la condanna i quattro procedimenti giudiziari ancora in corso», e nonostante ciò scrive il direttore di Repubblica, il leader di Forza Italia «va serenamente in tv a spandere promesse come se ciò non esistesse».
berlusconi marini yespica prati
Per approfondire, un ritratto firmato dall' ex vicedirettore Giannini: Condoni e flat tax, il Caimano non è cambiato. Il tema più classico della tradizione di Repubblica, ma che mancava da un po' di tempo. Si risveglia l' antico odio che ha segnato gli ultimi anni, anche nei social network come rileva D-Link, che ha analizzato circa 2 milioni di tweet e commenti on line sulle elezioni da inizio 2018, e ha concluso che «il leader di partito più preso di mira è Silvio Berlusconi, che è destinatario del 23% degli insulti personali online, seguito da Salvini e Renzi entrambi al 21%».
Sull' Espresso torna la saga di Berlusconi e la mafia, «vent' anni di soldi in nero ma nessuno ne parla». È il filone siciliano a cui si rifà il pm Nino Di Matteo, simpatizzante del M5s che lo vorrebbe come suo ministro. Il magistrato racconta a El Pais (ripreso da Repubblica) che «Berlusconi ha sovvenzionato la mafia per anni», stesso oggetto del comizio del grillino Alessandro Di Battista ad Arcore, a cui il Cavaliere ha risposto annunciando azioni legali.
Un' autorità in questo campo, Marco Travaglio direttore del Fatto Quotidiano, si è preso la briga di scrivere apposta un libro, da allegare al suo giornale, titolo: B. come basta! Fatti e misfatti, disastri e bugie, leggi vergogna e delitti (senza castighi) dell' ometto di Stato che vuole ricomprarsi l' Italia per la quarta volta.
Si è aggiunta anche l'Ong statunitense Avaaz, considerata vicina al magnate George Soros. Da giorni posta commenti allarmati sulle elezioni italiane: «La coalizione Berlusconi Salvini Meloni è quasi maggioranza. Maggioranza. Ma possiamo fermarli, basta votare per il candidato con più possibilità di battere la destra nel tuo collegio - scrive Avaaz -. Il quattro marzo vota con la testa».
Cioè la Bonino, candidata supportata dalla Ong. Il vecchio copione, sembra di essere tornati indietro all' ultimo governo Berlusconi, finito sotto i colpi dell' allarme spread. E infatti anche la paura dei mercati, se gli italiani voteranno «male», è un tema che viene di nuovo agitato, come nel 2011. Lo ha fatto il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, per poi correggersi dopo la reazione nervosa della Borsa di Milano, lo fa l'ex direttore generale di Confindustria e parlamentare uscente del Pd, Giampaolo Galli, che avverte: «L' affidabilità (dell' Italia, ndr) non è mai scontata, per farsi prestare 400 miliardi serve disciplina».
Matilde Siracusano e Silvio Berlusconi
La Lega alleata di Berlusconi? È sempre razzista, prima con Bossi ora con Salvini, e in prima linea a denunciarlo c' è sempre la Cgil Fiom. Quei burloni di Micromega, poi, dedicano addirittura un poema: «Berlusconi sta tornando. Dall' Europa messo al bando fra irridenti risolini e severi bollettini, ora è tutto perdonato», eccetera. Siamo in pieno amarcord antiberlusconiano, manca solo che rivinca per davvero.
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