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Carmelo Lopapa per "la Repubblica"
L'attacco del M5s ai vertici istituzionali è ormai frontale, incalzante. Il presidente Laura Boldrini, ancora sotto assedio, definisce quello dei grillini un movimento «eversivo», che l'obiettivo di «spazzare via tutto». Loro contrattaccano a caldo, «non ci rappresenta, non è più super partes» fanno dire giusto al vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio.
Lei rincara la dose in serata. Gli insulti on line rilanciati dal blog di Beppe Grillo «sono di potenziali stupratori», sostiene la terza carica dello Stato, ospite a "Che tempo che fa". Torna così sulle offese di cui è stata vittima da parte dei simpatizzanti del Movimento 5 Stelle nel famoso post sul «che fareste in auto con la Boldrini?».
Molti di quei commenti «sono istigazione alla violenza, alla violenza sessista - dice Laura Boldrini davanti le telecamere - Il 90 per cento è a sfondo sessista. Chi segue questo blog e partecipa a questi sondaggi non ha interesse a confrontarsi sui contenuti ma a offendere, a umiliare dal punto di vista sessuale».
Nel pomeriggio aveva telefonato in diretta a "L'Arena" di Massimo Giletti su Rai 1 per condannare gli scontri in aula in occasione dell'approvazione del decreto Imu-Bankitalia. E aveva definito i cinque stelle responsabili di «un attacco eversivo contro le istituzioni che deve essere respinto da tutte le forze democratiche: ho visto tanta rabbia e odio come in dittatura».
E ancora: «Mi chiedo come le deputate e le sostenitrici del M5S possano accettare quello che accade». Presente in studio, interviene la deputata grillina Loredana Lupo. Si scusa per le offese sessiste («Sono donna e madre e posso capire») ma ribatte alla Boldrini: «Ha solidarietà per tutti, ma non per me», dice con riferimento allo schiaffo ricevuto in aula dal questore Stefano Dambruoso.
In mattinata, da Grillo in persona era arrivato un altro affondo. «Che razza di ipocrita. La Boldrini è cieca quando le conviene » è la scritta sovraimpressa ad un fotomontaggio ritwittato dallo stesso Beppe Grillo. Ritrae la presidente della Camera in primo piano e alle sue spalle l'immagine di una sfilata di moda dove le modelle in bikini portano scritto sul costume "We want Matteo". «Propaganda politica di Matteo Renzi sul corpo delle donne», l'accusa.
E a proposito di insulti sessisti, in queste ore nel M5S viene data per probabile una sanzione per Massimo De Rosa, l'autore delle offese alle deputate Pd, che poi lo hanno denunciato. Ma ieri è stato il vicepresidente della Camera Di Maio a parlare a nome del movimento: «Sentirsi dire eversori, vuole dire che per noi Laura Boldrini non è più la presidente di tutte le forze politiche della Camera.
Lei fa soltanto gli interessi della maggioranza. Ormai non è super partes, ma è scesa in campo. Da oggi, con quale spirito ci rivolgeremo a lei per vedere garantiti i nostri diritti di minoranza?» Lei ribatte ancora a stretto giro, dallo studio di Fazio su Raitre. «Di Maio dovrebbe collaborare con la Presidenza così come scritto nel regolamento ».
E rivela un particolare del trambusto in aula in occasione dell'approvazione del decreto Imu-Bankitalia: «Sono venuti sotto la presidenza due deputati M5s che mi hanno detto qualsiasi ingiuria e insulto, non erano più in grado di fermare questa loro azione violenta». Quindi rassicura i grillini sul caso Lupo-Dambruoso: «Io condanno la violenza a 360 gradi e particolarmente quando c'è di mezzo una donna. La mia condanna è totale. C'è una istruttoria in corso e nessuno sarà escluso».
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