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CHE BOOMERANG PER VALDITARA! – IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE HA CRITICATO IL MANUALE DI STORIA “TRAME DEL TEMPO”, EDITO DA LATERZA, PER LA “FAZIOSITÀ” NELL’ACCOSTARE FDI E IL FASCISMO E PER AVERE “LIQUIDATO IN POCHE RIGHE” LA VICENDA DELLE FOIBE –LA REPLICA DELLA “SOCIETÀ ITALIANA PER LO STUDIO DELLA STORIA CONTEMPORANEA”: “DAL MINISTRO C’È UNA VOLONTÀ CENSORIA E INTIMIDATORIA NEI CONFRONTI DEGLI INSEGNANTI” – LO STORICO GIANNI OLIVA: “SE VALDITARA VOLEVA DEMONIZZARE IL MANUALE, IL FUOCO IDENTITARIO STA SORTENDO L'EFFETTO OPPOSTO: TRASFORMARE UN MANUALE NEL BERSAGLIO DELLA CENSURA POLITICA È IL MODO MIGLIORE PER RECLAMIZZARLO…”
Estratto dell’articolo di Gianni Oliva per “La Stampa”
giuseppe valditara - foto lapresse
La sequenza dei fatti parla da sola: qualche giorno fa, l'on. Augusta Montaruli (FdI) solleva la questione di una manuale di storia, Trame del tempo, edito da Laterza, in cui a pag. 666 del terzo volume si parla delle origini ideologiche di Fratelli d'Italia mettendole in relazione con il fascismo;
il ministro Valditara, in un'intervista del giorno successivo a La Stampa, sottolinea che oltre alla "faziosità" del riferimento, il manuale ha il limite di liquidare in poche righe la vicenda delle foibe e di attribuire all'attuale governo una politica discriminatoria sull'immigrazione: preso atto delle vere o presunte inadeguatezze, egli invia una lettera alla Società Italiana degli Editori invitandola, in nome del codice di autoregolamentazione degli editori, a valutare la correttezza delle informazioni riportate dal manuale in questione.
manuale di storia - trame del tempo – edito da laterza
[...] ieri è intervenuta la Società italiana per lo studio della storia contemporanea (SISSCo), con un comunicato duro e circostanziato in cui si stigmatizza l'intervento del Ministero, ravvedendovi «una volontà censoria e un intento fortemente intimidatorio nei confronti del manuale in oggetto, dei suoi autori, e dell'editore coinvolto, ma indirettamente anche degli insegnanti che intendono adottarlo».
La polemica estiva è servita: se voleva demonizzare il manuale, il fuoco identitario sta sortendo l'effetto opposto di garantirgli una pubblicità nazionale insperata e gratuita. Credo che l'editore Laterza e gli autori sorridano (a buon diritto): trasformare un manuale nel bersaglio della censura politica è il modo migliore per reclamizzarlo.
[...]
augusta montaruli libro laterza trame del tempo
L'intervento della SISSCo merita tuttavia una riflessione più approfondita, a partire dall'autorevolezza dell'organo: la Società italiana per lo studio della storia contemporanea è stata costituita nel 1990, raccoglie molti dei più autorevoli storici accademici italiani, è stata presieduta da figure di rilievo, da Claudio Pavone a Raffaele Romanelli, a Luciano Cafagna, a Paolo Pombeni, e dal 2023 è autorevolmente presieduta da Marco De Nicolò, docente all'università di Cassino, studioso di storia delle istituzioni.
Il documento della SISSCo pone un problema di forma e uno di merito. Sulla forma, si sottolinea che il codice di autoregolamentazione citato dal Ministero impegna in proprio i singoli editori, e non l'associazione, «alla correttezza delle fonti e dei dati utilizzati»: se fosse l'associazione a doversene far carico, ogni testo dovrebbe essere preventivamente esaminato dall'associazione stessa e ottenere una patente di idoneità prima della pubblicazione.
Sulla sostanza, la SISSCo denuncia invece che un intervento ministeriale nel merito delle interpretazioni significa violare «la libertà di insegnamento, patrimonio indisponibile tutelato dalla Carta Costituzionale negli artt. 21 e 33».
GIUSEPPE VALDITARA - MATTEO SALVINI
Il vero punto è questo: chi, e soprattutto su quali basi, può stabilire la legittimità di un'interpretazione storiografica? La storia non approda mai alle "verità", per la semplice ragione che la "verità" sul passato non esiste. Il passato lascia documenti, testimonianze, reperti, ma è sempre il "presente" che li fa vivere, che li interroga alla luce delle proprie esigenze e delle proprie sensibilità.
Per questo «la storia è sempre storia contemporanea» (Benedetto Croce); e per questo si può continuare a studiare e pubblicare su argomenti su cui da secoli gli storici si cimentano. Lo studioso deve avere una deontologia professionale e una capacità di ricerca, deve fondare ciò che scrive su elementi documentari, ma nella consapevolezza che l'onestà intellettuale della ricerca non impedisce la variabilità delle interpretazioni.
Nei manuali scolastici dei prossimi anni si parlerà della striscia di Gaza: se un manuale lo definirà "genocidio" sarà accusato di parzialità? E se parlerà di "legittima operazione di sicurezza israeliana" pure? E chi stabilirà la demarcazione tra il vero e il falso? Una commissione nominata dal Ministero, che cambierà orientamento con il cambio delle maggioranze?
Siamo seri. Smettiamola con le polemiche identitarie d'agosto (oltretutto, anticipate). Lasciamo che a giudicare i libri di testo siano i docenti che li adottano, i quali non scelgono in base a ciò che c'è scritto a pag. 666, ma analizzando l'impostazione generale, la presenza di apparati iconografici adeguati, la ricchezza di documenti e di letture storiografiche, la fruibilità della narrazione. Sono loro a usare il manuale: e sanno come sceglierlo.
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