LA GIUSTIZIA INFINITA (E SFINITA) - FORSE NON SAPETE CHE È IN CORSO IL QUARTO PROCESSO SULL’OMICIDIO BORSELLINO - I FIGLI: “DOVEVA DEPORRE SU FALCONE, MA MORÌ IL GIORNO PRIMA. CON SÉ AVEVA L’AGENDA ROSSA CHE NON FU PIÙ RITROVATA”

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Francesco Viviano per “la Repubblica

 

MANFREDI LUCIA BORSELLINOMANFREDI LUCIA BORSELLINO

Cosa nostra, e forse non solo Cosa Nostra, aveva paura della verità che Paolo Borsellino doveva raccontare ai pubblici ministeri della Procura di Caltanissetta con la quale aveva preso accordi per essere sentito il 20 luglio del 1992. Ma il giorno prima, il 19 luglio, Borsellino fu ucciso in via d’Amelio, nell’attentato in cui morirono anche i cinque uomini della sua scorta.

 

Come faceva a sapere Cosa Nostra che proprio quel 20 luglio Borsellino avrebbe dovuto raccontare le confidenze fattegli da Giovanni Falcone e l’idea che si era fatto a proposito dell “ambito” nel quale venne assassinato a Capaci? Chi fu la talpa che sapeva che quel 19 luglio Borsellino sarebbe andato a trovare la madre in via d’Amelio?

 

giovanni falcone paolo borsellino lapgiovanni falcone paolo borsellino lap

Interrogativi che si aggiungono agli altri tanti interrogativi e depistaggi che ruotano attorno alla stragi del ‘92. E che Borsellino avesse tante cose da dire sulla morte del suo amico Giovanni Falcone, lo aveva preannunciato lui stesso il 19 giugno del 1992 quando nell’atrio della biblioteca comunale di Palermo partecipò ad un dibattito organizzato da Micromega.

borsellinoborsellino

 

In quell’occasione, Borsellino disse: «In questo momento, oltre che magistrato, io sono testimone. Avendo condiviso a lungo la mia esperienza di lavoro con Falcone e avendo io raccolto come amico di Giovanni tante sue confidenze, prima di parlare in pubblico delle opinioni e delle convinzioni che io mi sono fatto attraverso tali confidenze, debbo per prima cosa assemblarle e riferirle all’autorità giudiziaria competente (la Procura di Caltanissetta ndr), che è l’unica in grado valutare quanto queste cose che io so possano essere utili alla ricostruzione dei fatti. In particolare dell’evento che ha posto fine alla vita di Falcone e che, soprattutto nell’immediatezza di questa tragedia, ha fatto pensare a me, e non soltanto a me, che era finita una parte della mia e della nostra vita».

da sinistra antonino caponnetto con falcone e borsellino piccola da sinistra antonino caponnetto con falcone e borsellino piccola

 

Borsellino aggiunse un’altra considerazione. «Sui cosiddetti diari di Falcone posso dire soltanto, per evitare che si possano anche su questo punto innestare speculazioni fuorvianti, che questi appunti che sono stati pubblicati dalla stampa, esattamente dalla giornalista Liliana Milella, li avevo letti quando era in vita Falcone. Sono proprio i suoi appunti, lo ribadisco perché non vorrei che su questo un giorno potessero essere avanzati dei dubbi».

L'AGENDA ROSSA DI BORSELLINOL'AGENDA ROSSA DI BORSELLINO

 

Che Paolo Borsellino, il giorno dopo l’attentato di via D’Amelio, sarebbe dovuto andato a testimoniare per la strage Falcone lo conferma l’allora Procuratore aggiunto di Caltanissetta, Francesco Paolo Giordano, adesso Procuratore capo di Siracusa. «Alcuni giorni prima della strage — ricorda Giordano — Borsellino era stato contattato dal nostro ufficio e dal procuratore Tinebra per essere sentito sull’inchiesta. Tinebra aveva parlato con Borsellino, e questo risulta anche dai tabulati telefonici. Avevano concordato che sarebbe stato sentito lunedi 20 luglio o nei giorni successivi».

 

foto di letizia battaglia   paolo borsellinofoto di letizia battaglia paolo borsellino

Anche nell’udienza di ieri il figlio di Borsellino, Manfredi, ha confermato che il padre avesse da dire cose importanti sulla strage. «Dopo Capaci lui aveva fretta di essere sentito dai colleghi di Caltanissetta che indagavano sull’eccidio e non si spiegava perché non lo convocassero». E Lucia Borsellino, altra figlia del magistrato, ieri ha confermato l’esistenza dell’“agenda rossa” che il padre aveva con sé anche il giorno della strage. Un’agenda che non è mai stata ritrovata.