
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
Enrico Sisti per “la Repubblica”
La spesa da fare per diventare “europei”: ottimismo, ossigeno, applicazione tattica, carboidrati, continuità in una sola partita, approccio iniziale, confidenza nei propri mezzi, fiducia nel modulo e nei compagni, aggressività, movimenti difensivi ripuliti da qualche amnesia, lucidità nel gestire il pressing alto, varianti a disposizione pronte per essere utilizzate, visione di gioco a difesa avversaria schierata, contropiede.
Bisogna andare dritti al bancone giusto, forse un carrello solo non basterà: «Dobbiamo essere qui e adesso, con tutti noi stessi, con la forza che abbiamo, le nostre idee, la nostra vitalità, dobbiamo concentrare in pochi attimi il patrimonio qualitativo sul quale questa Roma è cresciuta giorno dopo giorno, non c’è altra via, non ci sono altre strade che portano dove vogliamo arrivare: abbiamo la possibilità in pochi giorni di risollevarci in coppa e di andare in testa alla serie A, ma non dimenticate che stiamo crescendo, abbiamo giocatori che conoscono la Champions, altri no».
Dopo gli errori di valutazione ammessi dopo Borisov, “allontaniamo presunzione e leggerezza”. Tutto questo la Champions non lo sopporta, se ti vede molle ti ammazza. Invece la Roma vuole scoprirsi matura e continentale, e proprio nella serata in cui tutto si potrebbe riaprire o tutto potrebbe precipitare. Un pareggio non basterebbe, forse ingannerebbe.
Per andare avanti bisognerebbe togliere sei punti ai tedeschi, accettare un’eventuale sconfitta a Barcellona e poi arrivare all’Olimpico col Bate che magari ti basta un pareggio. La Roma non vince in Champions dal 5-1 al Cska Mosca, un evento ammantato di leggenda, talmente lontano che qualcuno, scherzando, twitta: “Ma sì, lontanissimo,…c’era ancora Spalletti!”.
E la Roma non vince in Germania dal dicembre del 2000, quando in Uefa Aldair, Delvecchio e Samuel firmarono lo 0-3 all’Amburgo. Garcia non sa se il Leverkusen, che il tecnico Schmidt annuncia bellicoso («andremo a pressare alto, saremo spietati»), sia l’avversario giusto per invertire la rotta: sa solo che è l’unico avversario di cui preoccuparsi: «Abbiamo analizzato tutte le 14 partite da loro disputate in stagione: posso dire che molte cose nel loro gioco tornano, come abbiamo visto contro la Lazio, hanno dei punti fissi, hanno soluzioni che funzionano.
Ma non è una squadra perfetta, non esiste la squadra perfetta ». Florenzi sogna una Roma autorevole: «Abbiamo le doti per riuscirci ». Ma le doti non sempre scendono in campo con i ragazzi. A volte, distratti, se le dimenticano a casa, nella borsa, nell’armadietto: «Le parole chiave sono equilibrio e concentrazione». La parola che le riassume è testa.
Invocando svolte Garcia mescola le carte dei moduli, che l’ultima Roma alterna con alterne fortune (stasera un 4-1-4-1 di partenza?). I primi venti minuti potrebbero essere cruciali, come a Borisov. Ma per chi? Potrebbe essere importante sfuggire al pressing con lanci lunghi verso le frecce offensive, mostrarsi duttili e aggressivi. Questa Champions giallorossa piena di condizionali avrebbe tanto bisogno di certezze. Anche una sola sarebbe sufficiente: ma stasera.
2. GIALLOROSSI DI NUOVO IN PAY, COPPA IN TV DA MAL DI TESTA
Antonio Dipollina per “la Repubblica”
Contrordine, la Roma di Champions torna criptata in tv da stasera. C’era stato il passaggio in chiaro su Italia 1 per il Bate Borisov — e non portò benissimo — ma negli ambienti e tra i tifosi si dava per scontato che — rimanendo blindata in pay-tv la Juventus — Mediaset ripetesse stasera la visione in chiaro per i giallorossi. Ieri invece la doccia gelata, che pare abbia sorpreso anche molti interni al Biscione: versione ufficiosa, «abbiamo un prodotto e intendiamo valorizzarlo».
PIERSILVIO BERLUSCONI CHAMPIONS
Nel senso appunto di creare valore, nel senso appunto di oscurare le italiane in Champions finché sarà possibile in modo da invogliare più tifosi a sottoscrivere gli appositi abbonamenti. Per i quali si è fermi al rendiconto ufficiale di un mese fa, con 112mila sottoscritti a Premium, cifra lanciata come rassicurante dall’azienda ma accolta con perplessità altrove, mercati compresi: in soldoni, è il caso di dirlo, si sarebbe piuttosto al di sotto delle aspettative. Mediaset dice esattamente il contrario.
Quanto a questa tornata di Champions si torna quindi in una trama che richiama quella del primo turno, con le italiane oscurate in pay e in agguato la mefistofelica rete tedesca Zdf che, a quanto risulta, potrebbe trasmettere in chiaro sia la Roma stasera che la Juve con il Borussia domani. Potrebbe nel senso di riuscire a vederla in Italia, via satellite, in chiaro. Nonostante questa ipotesi, tutta da verificare e lo si potrà fare solo live, Mediaset ha deciso di traslocare in pay-tv anche la Roma.
Stasera su Italia 1 andrà il big match tra Arsenal e Bayern. In chiaro domani, invece, e con Juve-Borussia criptata su Premium, verrà trasmessa Paris Saint Germain-Real Madrid: partitona del turno ma, giusto per rendere ancora più inafferrabile l’insieme, il canale scelto è Italia 2, appartenente al pacchetto di canali in chiaro del digitale terrestre Mediaset. Mai stato così faticoso il calcio in tv, è ufficiale. Inutile sottolineare come nell’ambiente giallorosso, tra radio private, siti, social e così via la cosa non sia stata presa benissimo.
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