
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
BOSCHI OBSESSION - NEL CAMPER DI DI BATTISTA A LATERINA, PAESE DELLA FAMIGLIA DI MARIA ETRURIA DOVE IL NON-CANDIDATO HA CHIUSO LA CAMPAGNA ELETTORALE SOTTO IL DILUVIO: ''A PENSARCI ADESSO NON SAREI VENUTO. ECCO DOVE SAREI DOVUTO ESSERE...'' - CHIUSE LE URNE UN VIAGGIO, NELLA COSTA PACIFICA DEL SUDAMERICA, CON SAHRA E IL FIGLIO ANDREA, "PER STUDIARE E SCRIVERE UN NUOVO LIBRO"
Pietro Salvatori per www.huffingtonpost.it
"Andrea, vai con la musica". Il camper di Alessandro Di Battista sta entrando nella piazzetta di Laterina, ultima di 42 tappe di un tour che lo ha portato in giro per l'Italia. Ogni volta lo stesso rito: all'arrivo l'abitacolo si riempie dell'overture di Guerre Stellari. Un po' per caricarsi, ma ormai anche per scaramanzia.
alessandro di battista a domenica live da barbara d urso
È stata l'altra campagna elettorale, quella con felponi, piogge e piccoli centri. Quella di piazza mentre Luigi Di Maio portava avanti il suo rally di governo. Chiusa in due luoghi simbolo come Rignano e Laterina, paesi di Matteo Renzi e Maria Elena Boschi. Anche se Di Battista si rammarica: "A pensarci adesso non sarei venuto qui. Per contrastare il Pd dovevo andare due volte ad Arcore, perché chi vota loro vota Berlusconi".
Ma ormai il programma è fissato. Così come è fissato il meteo. Nella notte ha nevicato, il tardo pomeriggio del paese dell'aretino è sferzato dalla pioggia. Laterina non arriva a 1500 abitanti. "Non ci sarà nessuno, ragazzi, è inutile che mi metto dietro, che facciamo la solita entrata", dice al suo staff. Si siede al posto accanto ad Andrea, 8 mila chilometri di tour al volante, "il factotum" si definisce lui. A un incrocio un poliziotto gli indica la strada, lui si affaccia: "Ma c'è qualcuno in piazza?". "Arriva lei, secondo lei è possibile non ci sia nessuno?". "Ma con questo tempo?". "Dipende sempre da chi è che fa il comizio...". L'allusione all'ex ministro delle Riforme è evidente.
alessandro di battista con sahra
Fabrizio, l'addetto stampa, lo convince a ritirarsi nel cuore del camper. Anche quello è un po' un rito. Finestrini oscurati per creare attesa, prima di scendere in ogni tappa salgono i candidati, i consiglieri regionali o comunali che dovranno aprire il comizio. Breve briefing, e via. A Laterina è il turno di Marina, che corre per il Senato, e Lucio, in lizza per la Camera. Si presentano, c'è un po' di timidezza iniziale, evapora in breve: "State dando il messaggio che chi vota il Pd vota la destra?".
Poi un suggerimento: "Concentratevi su un tema, due, così siete più efficaci". Scendono. Fabrizio, e Daniele, che si occupa dei social, fanno il punto sul comizio, sulla peculiarità del luogo. Nel paese della Boschi non è complicato. Due minuti, due gag messe a punto, due temi su cui concentrarsi. "Ma oggi ti devi tenere l'ombrello Alessandro", quasi lo supplica Daniele, "ci hanno detto che se no salta il microfono, non regge l'acqua".
alessandro di battista con sahra e il figlio andrea
Venti minuti dopo l'ombrello è stato chiuso, nonostante l'acqua scenda abbondante e insieme alle suole delle scarpe renda la neve poltiglia. La piazza è il suo elemento naturale, lo ribadisce a ogni comizio, si fa cullare dalla folla. Guardi gli occhi di quelli che stanno in prima fila e capisci che c'è qualcosa che va oltre la politica, che mescola spettacolo, speranze, ribellione, in un sentimento senza soluzione di continuità. E il microfono tiene fino alla fine.
"C'è un filo meno di energie rispetto a una volta", racconta Di Battista, "perché c'è il piccolo Andrea, e ne devo dedicare tante a lui". Sahra, la compagna, racconta che è del tutto naturale che abbia seguito Alessandro: "È faticoso, ma per come siamo fatti noi sarebbe stata più dura stare lontani, con lui così piccolo".
alessandro di battista con sahra e il figlio andrea
Nel piccolo agriturismo dove ci è stato dato appuntamento ("Ci vediamo a Castiglion Fibocchi, occhio che lì è terra di P2"), arrivano due troupe. C'è la tv svedese, che si interessa dei temi europei: "Ma noi non siamo mai stati contrari all'Ue, denunciamo semplicemente alcune storture. Io vengo dalla generazione Erasmus". E c'è una produzione esterna di Piazza Pulita. Tutti invitati a cena (gli svedesi declinano), "perché stasera ci mangiamo i tortellini che ci hanno regalato a Sassuolo". Il camper è stracolmo di ogni genere di conforto. Si mangerà tardi, dopo il collegamento con La7, e il tavolo si riempie di pecorino sardo, soppressata della locride, taralli pugliesi e salsicce toscane. Spunta un Aglianico, si fa uno spuntino.
Gli occhi sono puntati sulle pagine social del Movimento, dove a Roma Di Maio sta presentando la squadra dei ministri. C'è curiosità, ma anche una preoccupazione tecnica nel non far sovrapporre la diretta del comizio a quella della capitale. Di Battista chiude con gli svedesi, dà un'occhiata: "Vado a riposare". "Sì ma prima di partire devi fare un video per la chiusura della campagna elettorale di Dario Violi in Lombardia". Un lampo di disperazione sugli occhi, poi il sorriso. È un continuo, tra televisioni e contenuti interni. Il giorno prima a Rignano ha registrato un intervento in radio appena sceso dal palco, in piena trance agonistica, a zero gradi con una felpetta sulle spalle.
andrea figlio di alesssandro di battista
Video registrato, partenza per Laterina, poco più di 5 chilometri di strada. Sahra e il piccolo Andrea non vengono, una delle poche volte che non seguono dal camper il comizio. Parte la diretta su Facebook che Di Battista è ancora sopra. In 40 secondi le connessioni arrivano a più di 5000.
Il palco non ha coperture, eppure va avanti per più di un'ora nel diluvio: "Si è smarrita una sottosegretaria di nome Maria Elena, l'hanno avvistata a Bolzano e nei salotti dei banchieri, chi la trova può comunicarlo al padre, mi hanno detto che abita qui vicino". Boato del centinaio di persone riunite nella "piazza più piccola di tutto il tour". Da soli, comunque, sono all'incirca il 10% dell'elettorato del paese. Solito bagno di folla, un caffè nel bar della piazza, poi si riparte. Lungo il tragitto lo salutano gli attivisti che si avviano verso casa. Un poliziotto lancia dietro il camper un "Forza Ale!".
Al ritorno c'è il piccolo Andrea da coccolare, e Sahra che lo richiama alla paternità: "Ale, c'è il passeggino da montare". Il piccolo team in un mese insieme si è cementato, ha consolidato rapporti e schemi quotidiani. Piazza Pulita ha montato la scenografia. Mentre fanno le prove Sahra allatta. Alla prima pubblicità chiede alla produzione quanto tempo ha. "Tre minuti". In uno ha già cambiato il bimbo. È ormai passata un'intera giornata e non ha mai pianto. Finisce il collegamento, sul cellulare lo staff gli fa vedere il video di Salvini che auspica un Pd al 22%. Breve briefing: Interveniamo? Subito? Domani? Si decide per un tweet e un post su Facebook immediati. Quest'ultimo in mezz'ora raggiunge i 15 mila mi piace.
alessandro di battista instagram 3
Sono passate le undici di sera. È tempo dei tortellini di Sassuolo. E di un bilancio: "Ragazzi quanti comizi abbiamo fatto?". Parte il conto, paese per paese. Si arriva a 42. Si brinda "al mio ultimo comizio da parlamentare". Fuori, al freddo, il tempo di una sigaretta. Ora che farai? In ballo c'è un viaggio, nella costa pacifica del Sudamerica, con compagna e bimbo, "per studiare e scrivere un nuovo libro".
Si collega Emiliano, il videomaker, che ha mancato l'ultima tappa del tour per seguire la presentazione dei ministri a Roma. Si salutano, si scambiano battute sulla stanchezza. E si danno appuntamento a piazza del Popolo, per il comizio finale. "Sì, ma domani è un'altra cosa - scherza Emiliano - domani ci sono tutti. È come Woodstock, come The Avengers".
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