RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Maria Teresa Meli per il "Corriere della Sera"
maria elena boschi matteo renzi
Onorevole Boschi, Italia viva è nell'occhio del ciclone: lei, come alcuni osservatori, ritiene che così tentino di condizionarvi sui giochi per il Quirinale?
«No, io non lo penso. Perché con noi questi giochetti non funzionano. Se ne sono accorti quando hanno tentato la stessa operazione per difendere Conte. Non ci siamo fermati e oggi con Draghi l'Italia è più forte».
Pare che dieci vostri parlamentari vadano via.
«Esattamente ciò che è successo a gennaio 2021. Solo che stavolta le veline non le passa più Casalino, ma alcuni amici del Pd. A chi dice che Iv è in crisi suggerisco di farsi un giro alla Leopolda da venerdì a domenica. Troveranno entusiasmo e tanti progetti per il futuro».
MARIA ELENA BOSCHI E MATTEO RENZI
In Iv però c'è chi è a disagio per i rapporti a destra. Gennaro Migliore, per esempio.
«Non so a quale disagio si riferisca. So che nel 2019 abbiamo mandato a casa Salvini mentre l'allora gruppo dirigente del Pd voleva regalargli i pieni poteri dopo il Papeete andando alle elezioni anticipate. Siamo contro i populisti di destra, ma contro anche i populisti grillini che in questa settimana hanno chiuso l'accordo con il Pd a Bruxelles. Noi siamo un'altra cosa rispetto a Salvini e Meloni, ma anche rispetto a Conte e Di Maio. Su questo tutta Italia viva la pensa allo stesso modo. Se qualcuno vuole andare con sovranisti o grillini lo dica. Non avrà il mio consenso, ma avrà il mio rispetto».
MATTEO RENZI E MARIA ELENA BOSCHI
Marcello Dell'Utri avrebbe contattato Renzi per eleggere Berlusconi al Quirinale. Non avete smentito.
«Dobbiamo smentire anche questo? La prego! Non sapevo che Marcello Dell'Utri fosse divenuto il portavoce di Italia viva. Ciò che voteremo per il Quirinale lo decideremo tutti insieme, con Renzi. Ma trovo incredibile che si debbano rincorrere pettegolezzi. Crescono i contagi, serve più Europa, bisogna sostenere la ripresa, Parliamo di questo, non di fantapolitica».
Avete lamentato la mancanza di solidarietà del Pd per la vicenda Open: i rapporti tra di voi non sono dei migliori...
«Veramente non è questo il problema, anzi. Ho molto apprezzato la solidarietà che ci ha dato una donna coraggiosa come Irene Tinagli, vicesegretaria del Pd. Che poi lo abbia fatto a nome personale o del partito, non so. Nel gruppo parlamentare del Pd tutti sanno la verità sulla vicenda Open, non è questo il punto.
Ci ha divisi il loro atteggiamento sul ddl Zan: hanno preferito il muro contro muro e chi ne ha fatto le spese sono le persone omosessuali, transessuali, con disabilità. Lo scontro è lì, tra la sinistra che agita le bandierine e quella che porta a casa le riforme. Io ho messo in Aula la fiducia sulle unioni civili e ricordo le difficoltà di quelle ore. Ma noi abbiamo portato la legge in Gazzetta, non due striscioni in piazza, come ha fatto il Pd».
Alle Politiche andrete col Pd, nonostante il M5S?
«Noi non staremo mai coi grillini o con la destra sovranista. Cercheremo orgogliosamente la strada del riformismo liberal democratico. Anche per questo abbiamo aperto il cantiere Renew Europe in Italia, sulla base del modello Macron. Comunque è molto presto per discutere delle prossime elezioni: il M5S non arriverà vivo all'appuntamento».
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Avete sostenuto la riforma Cartabia sulla giustizia, ma - come dimostra la vicenda Open - le notizie escono lo stesso.
«La riforma Cartabia non influisce sulla vicenda Open. Noi abbiamo il diritto, dopo due anni di massacro mediatico, di portarla nelle sedi opportune che sono le aule di tribunali, non le gogne sui social o i talk show. Mi colpisce la superficialità di chi parla di cose che non conosce: se viene acquisito il conto corrente di un senatore della Repubblica o captato illegalmente un parlamentare il problema non riguarda quel senatore, ma il rispetto delle procedure costituzionali. Non è in ballo una chat di Renzi ma il rispetto della Costituzione e della legge. Noi siamo certi di aver rispettato la legge, spero che alla fine di questa vicenda possano dirlo tutti, anche gli investigatori».
Mario Draghi deve restare a Palazzo Chigi?
«Penso che sia presto per dirlo. Decideremo tutti insieme a gennaio. Ora è fondamentale aiutare Draghi a fare il bene dell'Italia come abbiamo fatto in questo 2021».
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