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Paolo Berizzi per la Repubblica
Quando la Lega Nord attaccava il Front National: ''Fascisti come i partiti di Roma''Il Front National di Le Pen? "E' fascista e razzista. Come i partiti di Roma". Firmato: Lega Lombarda. Con tanto di manifesti affissi sui muri delle città del Nord.
No, quello che state leggendo non è un errore: è tutto vero. Così come è vero che Matteo Salvini, segretario federale della Lega, del FN francese era, è, e resta fedele alleato ("grazie Marine, chi lotta non perde mai", ha consolato la Le Pen dopo la batosta elettorale di domenica). E dunque: di cosa stiamo parlando? Sveliamo l'arcano.
C'è stato un tempo in cui per la Lega il Front National di Le Pen (all'epoca c'era Jean Marie, il padre di Marine) era espressione del peggior razzismo e del peggior fascismo. Non solo: era anche "un bavaglio all'autonomia dei popoli". E' tutto scritto nero su bianco su un manifesto del 1988 della Lega Lombarda. Titolo a caratteri cubitali: "Le Pen è fascista come i partiti di Roma".
Sotto, un lungo testo che termina con lo slogan "Un fermo no ai fascisti che gridano al fascismo e ai razzisti che gridano al razzismo. Lega Lombarda: coscienza partigiana!". Lo scritto risale alla prima "era Bossi" (che fu eletto in Senato con la Lega Lombarda nel 1987). Il futuro lepenista Salvini aveva 15 anni e non aveva ancora esordito nemmeno al quiz Mediaset "Il pranzo è servito" (aveva però già partecipato a "Doppio Slalom" condotto da Corrado Tedeschi).
Altri tempi e altra Lega: chi mai avrebbe immaginato che quasi trent'anni dopo il partito federalista e autonomista per eccellenza avrebbe trasformato e snaturato se stesso fino a diventare un partito nazionalista e sovranista (come è oggi la Lega Nord di Salvini)? E che sarebbe diventato, appunto, alleato dei "fascisti" e "razzisti" del Front National?
matteo salvini il pranzo eservito
A leggerlo adesso il manifesto sembra quasi surreale, ma tant'è. Recitava così: "Il fascismo prevede che la forma dello Stato sia, come indica il suo nome, un fascio: cioè che lo Stato sia centralista. I movimenti autonomisti, tra cui la Lega Lombarda, sono invece l'antitesi del fascismo perché lottano per ottenere uno Stato autonomista". C'è anche una precisazione rivolta a chi, all'epoca, paragonava la Lega a una forza populista e razzista. "Paragonare la Lega Lombarda al Lepenismo è un falso perché si tratta di movimenti politici con finalità diametralmente opposte".
A Bossi stavano a cuore - e in questo ha continuato a essere coerente fino a oggi - la libertà e l'indipendenza delle "popolazioni cisalpine". Il Front National era un nemico tanto quanto i "partiti romani": "Dove viene imbavagliata l'autonomia, cresce fatalmente il fascismo", era scritto sul manifesto con cui la Lega versione "partigiana" aveva tappezzato le strade di Bergamo, Brescia, Varese, Pavia, Cremona, Como e Sondrio. In un altro passaggio - oggi interessante da rileggere - si entra nel merito dello scenario francese: si fa riferimento agli "immigrati di colore" avversati dal FN.
salvini balla con marine le pen
Secondo la Lega Lombarda, essi - a differenza delle popolazioni del meridione d'Italia e dei partiti a egemonia meridionale - "non costituiscono una maggioranza etnica e non possono di certo egemonizzare nessuno dei popoli francesi... Semmai - è scritto sul manifesto elettorale - provocheranno problemi di disgregazione sociale, ma non certo problemi fondamentali di egemonia e di libertà". Viene da chiedersi: che cosa penserà, oggi, Salvini, rileggendo il messaggio politico del movimento politico al quale aderì nel 1990 quando aveva appena 17 anni?
Ricordiamolo: nel 1989 a Bergamo nacque ufficialmente la "Lega Nord". Lo stesso anno, alle elezioni europee di giugno, Lega Lombarda e Liga Veneta si erano presentate assieme ad altri movimenti regionalisti sotto il nome di "Lega Lombarda - Alleanza Nord". Il cartello elettorale ottenne l'1,8% dei voti. Il resto è storia.
Fino a oggi. Fino al pronostico (sbagliato) di Salvini per tirare la volata a Marine Le Pen prima del ballottaggio delle elezioni presidenziali: "Sarà l'inizio dell'anno che segnerà la liberazione dei popoli dalla gabbia di Bruxelles". Da una Lega all'altra. Trent'anni dopo. Da Bossi a Salvini. Viva il Front National, anzi no, abbasso il Front National.
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